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Alluvione 2022, presentato
il progetto del ponte di Pianello

OSTRA - L’infrastruttura avrà 13 vele in ricordo delle vittime. Nell’incontro di ieri sera con la cittadinanza, presenziato anche dal presidente Acquaroli e dal vicecommissario Babini, sono state inoltre illustrate le opere a Casine e alla Zipa

 

Si è svolto ieri sera a Pianello di Ostra l’incontro pubblico “Alluvione e Ricostruzione, le opere realizzate e gli interventi in programma”. All’incontro publico era presente il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, commissario all’Alluvione 2022 che, affiancato dal vice commissario Stefano Babini e dal sindaco Federica Fanesi, ha fatto il punto su quanto fatto e i lavori previsti a pochi giorni dal secondo anniversario della drammatica calamità che ha colpito in particolare il territorio anconetano e pesarese. Ostra fu infatti uno dei comuni più colpiti dall’emergenza. L’incontro è stato l’occasione per presentare alla cittadinanza il Ponte di Pianello, oltre che per illustrare i primi interventi per la realizzazione del ponte di Casine, delle opere di difesa dei territori, e con la messa in sicurezza della zona industriale Zipa.

Il primo e più importante passo è stato il grande lavoro di pulizia dei detriti del fiume Misa che ha portato alla rimozione di una quantità eccezionale di materiale e ad un significativo allargamento degli argini, un lavoro mai effettuato negli ultimi decenni. Il Ponte di Pianello in particolare sarà il simbolo della rinascita del territorio, si è voluto unire a questa opera il ricordo delle 13 vittime, con una scritta che si illuminerà di notte “Vele per la vita”, apposta appunto sulle 13 vele che saranno realizzate in memoria delle vittime dell’alluvione. Lungo complessivamente 53 metti avrà due archi superiori alti 5 metri e mezzo e percorsi pedonali alle estremità della carreggiata.

«Stasera (ieri per chi legge, ndr) ad Ostra – ha detto il presidente Acquaroli, commissario per l’alluvione – abbiamo presentato il Ponte di Pianello e gli ulteriori interventi a Casine e alla Zipa. Il ponte di Pianello sarà una struttura in acciaio a campata unica con la rimozione delle pile in alveo e questo diminuirà significativamente il rischio in caso di nuove piene. Mai si potrà garantire la sicurezza totale, ma tutte le iniziative che sono state intraprese puntano alla massima mitigazione del rischio. Tutto questo lo stiamo facendo attraverso la manutenzione ordinaria e straordinaria deli alvei e degli argini e con la realizzazione di opere che restituiscano speranza a famiglie e imprese colpite dalle alluvione del 2014 e di nuovo del 2022. Stiamo facendo il possibile per consegnare alle comunità risposte certe e un territorio più sicuro. Il tutto è stato possibile anche grazie ai 400 milioni stanziati dal governo nazionale, alla proroga dello stato di emergenza per un altro anno, e all’impegno di tutti coloro che sono a vario titolo operano nel ripristino del territorio e nella ricostruzione».

Francesco Acquaroli

Nel dettaglio del piano è entrato il vicecommissario Babini:«Realizzeremo due nuovi ponti per Pianello e Casine, oltre ad un intervento di protezione dei territori e della zona industriale, presto integrato dalle casse di espansione i cui progetti stanno per essere consegnati. Si tratterà di ponti simili, con strutture d’acciaio sottili con arco superiore, a campata unica di luce minima di 40 metri, che rispettano il franco idraulico, quindi perfettamente rispondenti alle norme tecniche sulle costruzioni. Non ci saranno più interferenze con le acque e allo stesso tempo verranno potenziate le arginature per aumentare la sicurezza in caso di piena. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione si tratta di manufatti in acciaio realizzati in officina con tecnologie standardizzate: dal momento in cui il progetto del ponte è approvato in 8 mesi si potranno ultimare i lavori. Contiamo di aprire i cantieri entro l’anno e verso la metà del 2025 potremmo consegnare queste opere. Abbiamo ereditato un territorio a cui nessuno aveva messo mano dal 1930: per garantire sicurezza ai cittadini è servita una fase conoscitiva approfondita per dimensionare correttamente le opere, condotta assieme a Fondazione Cima, Unicam, Università politecnica delle Marche e Autorità di bacino distrettuale».

Il piano delle opere strutturali del Commissario, dove sono inseriti anche questi tre interventi, prevede 30 opere per la gestione del rischio del valore di 130 milioni di euro e potrà in futuro essere ampliato. Per 19 di questi interventi, tra cui diversi ponti, che riguardano tutto il territorio dei comuni colpiti, nelle prossime settimane verrà consegnato il progetto. Il sindaco di Ostra ha ringraziato la Regione per il lavoro «epocale» di pulizia del fiume svolto e per la completa condivisione degli obiettivi. «Abbiamo voluto questa serata per far ascoltare alla cittadinanza direttamente dalla voce di chi gestisce l’opera di ricostruzione un bilancio di quanto fatto e di quello che ci aspetta – ha detto – per continuare a guardare con speranza al futuro».

 

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