«Sindaco Pirani dimettiti». E’ l’invito rinvolto dalla minoranze al primo cittadino di Osimo di fronte allo stallo amministrativo che sta bloccando l’attività della Sala Gialla e delle società partecipate. «Anche oggi, proprio come era accaduto lo scorso 22 agosto, il consiglio comunale non è neanche iniziato perchè una parte della maggioranza non si è presentata. Solo 9 consiglieri su 25 erano presenti e come minoranza non abbiamo ritenuto di poter entrare nell’emiciclo proprio perché vogliamo che la maggioranza dimostri di avere i numeri per poter governare» ha spiegato Michela Glorio, capogruppo di ‘Lista Glorio Sindaco’ nel corso della conferenza stampa-lampo organizzata subito dopo lo spegnimento delle luci nella sala consiliare da 7 dei 9 consiglieri di opposizione (Tommaso Spilli e Simonetta Tirroni erano assenti per impegni pregressi). «Ricordo molto bene durante la campagna elettorale soprattutto nella fase del ballottaggio quando i 2 gruppi hanno fatto l’apparentamento. Un matrimonio forzato in cui si sono messi d’accordo per vincere le elezioni. Io ripetevo come candidata sindaca per la coalizione di centrosinistra che noi garantivamo stabilità, loro litigiosità. E lo affermavo non perché leggessi la palla di vetro ma perché era già evidente in campagna elettorale che non andavano d’accordo. Ora che hanno vinto le elezioni ci devono dimostrare che quel gruppo, messo insieme senza avere chiare su che cosa vuole fare per Osimo, deve poter andare d’accordo, avere una visione comune di governo della città. Oggi avremmo dovuto discutere punti importanti come le surroghe dei consiglieri comunali che si sono dimessi, avremmo dovuto nominare il nuovo CdA del Bambozzi, ente fermo non può deliberare e poi avremmo dovuto approvare le linee programmatiche di questa amministrazione del 2024 fino al 2029». Linee programmatiche, secondo Glorio «ci sono state inviate 10 giorni fa e che sono la fotocopia del programma elettorale della coalizione civica-FdI i Francesco Pirani. Assicurano più salute, più ambiente, più sociale ma senza mai descrivere bene come raggiungere questi obiettivi. In aula oggi avremmo mosso critiche anche forti su queste linee programmatiche non misurabili e poco concrete. Ma la maggioranza non è stata unita e una parte non si è presentata in aula. Per noi la situazione sta diventando grave: il 6 agosto abbiamo chiesto la verifica del numero legale che non ci è stata accordata nei termini, il 22 agosto il Consiglio comunale non si è fatto. Oggi 11 settembre è saltata un’altra seduta consiliare. Ci chiediamo qual sia il destino di questa città. A gran voce noi chiediamo che il sindaco Francesco Pirani si dimetta. Dia le dimissioni il prima possibile prima che intervenga il prefetto. Apprezziamo la correttezza istituzionale di Francesco Pirani, la sua cordialità però davvero deve prendere atto che la situazione è diventata ingovernabile, che non ha una maggioranza capace di governare e che è tutto fermo e che non è più possibile dopo 3 mesi dall’insediamento andare avanti in questa maniera» ha concluso Michela Glorio.
Paola Andreoni, capogruppo del Pd ha rimarcato che «la città è ferma si può dire ormai al risultato elettorale del 24 giugno. Le linee programmatiche che avremmo dovuto approvare oggi fanno da cornice al programma elettorale. Le linee programmatiche sono molto generiche, sono declinate in ‘parole d’ordine’ e 130 obiettivi generici, soltanto 14 sono specifici su Osimo e si riferiscono a opere concrete. Forse questa campagna elettorale per le Comunali 2024 iniziata che loro hanno iniziato molto tardi ha saltato la fase molto importante dell’ascolto della città, di quelli che sono i veri bisogni. Siamo molto preoccupati perché l’attività amministrativa è bloccata ferma e anzi abbiamo notato che i primi passi che questa Amministrazione ha fatto non sono stati spesi certo per costruire qualcosa ma anzi per togliere quello che già esisteva.- ha proseguito Andreoni – Il progetto per i giovani ‘Ci sto a fare fatica’ durante l’estate era iniziato ed è stato interrotto probabilmente perché non è stato seguito dalla nuova amministrazione. Poi c’è stata la non comprensione del progetto educativo pedagogico che ormai da 10 anni presentava alla città l’associazione ‘Specchi Sonori’ è stato in un attimo abbandonato. Questa amministrazione invece di costruire ha interrotto quelle buone attività che c’erano. Altro esempio? Non è ancora uscito il bando per le case popolari. Il sindaco Pirani, persona estremamente corretta dal punto di vista istituzionale, come ci ha detto oggi pomeriggio, deve davvero pensare nelle prossime 24 ore al da farsi per il bene della città. Deve essere lui a pensare in queste 24 ore se continuare o meno ad amministrare questa città, in queste condizioni, con questa maggioranza che non glielo permette».
Si è unita alle preoccupazioni anche Caterina Donia, capogruppo del M5S. «Noi consiglieri di minoranza che ci stiamo adoperando per il bene della città ma non vediamo alcun riscontro da parte di questa maggioranza con Consigli comunali che non riescono ad ottenere il numero legale, un ordine del giorno che contiene soltanto mozioni interrogazioni, un’azione soltanto della minoranza e non si vede alcuna azione programmatica da parte di questa maggioranza. Oggi – ha detto – eravamo chiamati a parlare di quello che era il programma che amministrazione si prefiggeva di attuare per i futuri cinque anni per la città. Un programma abbastanza carente, approssimativo, un programma che parla di democrazia partecipata senza coinvolgere anche le forze di minoranza in quella che la costruzione d’un programma partecipato per la città perché la eravamo chiamati ad esempio era questo obbligo oggi»
Simone Pugnaloni, ex sindaco e consigliere comunale del Pd, ha evidenziato invece come la scelta giusta sia stata quella «della candidata sindaca Michela Glorio che non ha voluto apparentamenti al ballottaggio. Questa alleanza della maggioranza che abbiamo definito ‘Piratelli’ lascia trapelare che forse c’erano di mezzo solo le poltrone. A noi invece sta a cuore solo l’interesse di Osimo. Francesco Pirani è una persona seria e forse non sapeva di trovarsi in questa situazione con il patto fatto con Sandro Antonelli. Gli chiediamo di dimettersi subito di tornare al voto: è l’unica scelta per uscirne bene da questa impasse. Caro Francesco ti abbiamo conosciuto tanti anni fa come vice sindaco e persona seria, non ti lascia imbrigliare da queste persone che hanno cercato con te solo la poltrona, E’ tempo di tornare alle elezioni» ha ribadito Pugnaloni.
E’ spettato invece all’avvocato Mauro Pellegrini, consigliere comunale dem confutare, dal punto di vista giuridico. l’ipotesi di coinvolgere il difensore civico per nominare un commissario ad acta per surrogare con decreto i 3 consiglieri di maggioranza dimissionari.«Girano queste strane voci da stamattina. Oggi in aula di 16 consiglieri di maggioranza ce n’era solo 9 e tre devono essere ancora surrogati. Significa che a prescindere dalle surroghe non c’è la maggioranza, certo aggravata dal problema delle 3 surroghe. Surroghe che deve e può fare per legge solo il Consiglio comunale. In sua vece non può intervenire proprio nessuno altro. L’ipotesi che possa farlo un commissario ad acta nominato dal difensore civico non esiste, la giurisprudenza più recente l’ha rigettata. – ha scandito Pellegrini – Lo scenario a cui assistiamo oggi è quello di uno stallo e rischia di andare avanti fino al primo atto la cui mancata approvazione determina per legge lo scioglimento del Consiglio comunale. Teoricamente – ha ipotizzato il consigliere dem – potremmo andare avanti per altri 3-4 o anche 10 consigli comunali tutti a vuoto fino a quando non c’è il primo appuntamento utile che è l’approvazione del bilancio di previsione. In quel caso la legge prevede che in caso di mancata approvazione del bilancio entro il termine di legge e comunque dopo la messa in mora del prefetto, c’è un’ipotesi di decadenza automatica del Consiglio comunale. Aspettare che qualcuno resti con il cerino in mano, perché questo sembra il gioco innescato dalla maggioranza, è rischioso perché vuol dire prorogare lo stallo per altri mesi e significa veramente paralizzare la città. La nostra precedente amministrazione sotto il periodo elettorale ha portato in approvazione, con la contestazione delle allora minoranze, documenti per far si che Osimo non perdesse finanziamenti anche del Pnrr. Dobbiamo attendere un altro paio di mesi per vedere a chi rimane in mano il cerino nella maggioranza? Sarebbe un atteggiamento veramente irresponsabile. Sappiamo bene che, Tuel alla mano, 2 consigli comunali senza numero legale non sono una ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale e non comporta il commissariamento dello stesso. Dal 1993 il Legislatore ha fissato un principio netto: negli enti locali vige la regola dello ‘simul stabunt vel simul cadent’ (insieme staranno oppure insieme cadranno). Quindi o in maggioranza stanno tutti oppure devono cadere insieme. Questo è il principio di legge. Se questa è la situazione bisogna che il sindaco in maniera responsabile, per il bene della città si dimetta. Sappiamo che seguirà un periodo di commissariamento previsto alla legge ma non trasciniamo questo stallo per altro tempo perché altrimenti non facciamo l’interesse della città» ha chiuso Pellegrini.
La consigliera del Pd, Eliana Flamini ha aggiunto di non aver mai ricevuto «così tante richieste di chiarimento sulla situazione osimana e su quello che sta accadendo. E questo denota proprio l’ansia e lo stato di preoccupazione che c’è in tutti i cittadini osimani che si aspettano che questa Amministrazione comunale governi e non stia ad aspettare che la poltrona salti o non salti. E’ inaccettabile per una città grande come la nostra sia ferma da tre mesi. Siamo il cuore pulsante della Valmusone, – ha ricordato Flamini – abbiamo fatto da traino ad altre città durante la nostra amministrazione comunale, quella precedente. Ci sono da prendere decisioni e c’è da dire alla città dove si vuole andare. Le linee programmatiche da discutere in Consiglio comunale sarebbero state una piccola luce che avrebbe spiegato un po’ il percorso del sindaco Pirani. Non abbiamo potuto neanche capire quelle. Noi ci aspettiamo che questa situazione si stacchi: chi deve prendere queste decisioni lo faccia in maniera veloce e in qualche maniera ci porti davvero e non altra situazione più gestibile e soprattutto all’altezza di una città come Osimo» ha chiosato Flamini.
Ha concluso la conferenza stampa della coalizione di centrosinistra l’intervento della consigliera Maria Francesca Verdolini (Lista Glorio Sindaco) auspicando, anche lei che «il sindaco prenda in mano la situazione e soprattutto si metta una mano sulla coscienza, capisca che non è più possibile andare avanti in questo modo. C’è molta attenzione su Osimo, per quello che sta succedendo, anche da parte delle altre realtà della nostra provincia. Il sindaco ci ha detto che si prenderà le prossime 24 ore per decidere se lasciare, noi attendiamo una sua risposta».
Il sindaco Francesco Pirani non sembra, però, intenzionato a lasciare. Almeno questo trapela tra le righe del comunicato ufficiale che ha diramato poco fa, che ripercorre gli eventi odierni e torna a garantisce l’impegno della maggioranza, almeno di quella presente oggi pomeriggio nella Sala Gialla, nel proseguimento della realizzazione del programma elettorale. «Nella seduta consigliare odierna non si è raggiunto, per la seconda volta consecutiva, il numero necessario per la regolare apertura dei lavori.- scrive il primo cittadino di Osimo – L’amministrazione e la maggioranza presente in aula prendono atto della reiterata posizione tenuta dal gruppo delle liste civiche Su la Testa, unitamente alla minoranza, che non consentono l’avvio dei lavori e la surroga dei consiglieri dimissionari unitamente all’approvazione delle linee programmatiche. Viene negato ai consiglieri surroganti il diritto di rappresentanza legittimamente conferito all’atto delle votazioni. Il blocco dei lavori del consiglio comunale non impedisce, tuttavia, all’amministrazione il prosieguo dei lavori della giunta per il raggiungimento degli obiettivi del programma elettorale. Programma elettorale- conclude Francesco Pirani – che rimane prioritario per il sindaco e per la maggioranza presente in consiglio, i quali intendono onorare il mandato ricevuto dai cittadini».
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