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Inaugurato l’Ambulatorio sociale:
«Bene, ma è anche il segno
del tracollo della Sanità pubblica»

FABRIANO – E’ il commento dei consiglieri comunali d’opposizione Lorenzo Armezzani e Vinicio Arteconi sull’iniziativa lodevole nata dalla collaborazione fra volontari della Caritas, Croce Rossa, infermieri e medici specialisti a sostegno di chi non può permettersi visite private

Lorenzo Armezzani e Vinicio Arteconi nell’aula consiliare (archivio)

 

«L’inaugurazione dell’Ambulatorio Sociale è un bel segno di quanto l’impegno e la collaborazione fra volontari, in questo caso Caritas, Croce Rossa, infermieri e medici specialisti in prima linea, e le istituzioni riescono a creare qualcosa di importante per la comunità. L’ambulatorio sociale offrirà servizi specialistici alle persone che non hanno soldi per rivolgersi alla sanità privata, visto che quella pubblica non dà risposte». A sostenerlo sono i consiglieri comunali di ‘Fabriano Progressista’, Lorenzo Armezzani e Vinicio Arteconi.

«Per questo al tempo stesso, è un brutto segno, perché è il segno del tracollo della Sanità pubblica, come ha sottolineato puntualmente il dottor Gabriele Pagliariccio, dell’Ambulatorio Sociale Caritas di Senigallia, con il suo intervento conclusivo. Dobbiamo infatti ricordare che lo stato attuale della Sanità, non è conseguenza di una serie di cause naturali e che il Covid ha aggravato solo in parte: è il frutto di consapevoli scelte strategiche che la politica ha immolato all’altare del libero mercato.- proseguono i due consiglieri d’opposizione – Ma c’è un inciampo sulla strada del completo smantellamento del servizio pubblico: la Costituzione, le leggi approvate negli anni scorsi e oggi la Caritas con la sua iniziativa. L’Ambulatorio Sociale è dunque motivo di scandalo, e la citazione evangelica non è casuale considerata. Non possiamo quindi sottolineare quanto le istituzioni, lodando il lavoro fatto dai volontari, siano intervenute per lavarsi una coscienza distratta quando non è complice dello smantellamento dei servizi e con essi dei diritti di tutte e di tutti».

La sede scelta per la presentazione, l’oratorio della Carità, «rischia così di essere di brutto auspicio quando la salute e l’assistenza erano relegate alla beneficenza del nobile di turno, un’era senza diritti, ante Costituzione. Noi siamo doverosamente riconoscenti all’impegno di tanti volontari che hanno realizzato questo progetto e che lo renderanno vivo nei prossimi anni. Ci accodiamo all’esortazione affinché gli Ambulatori Sociali assolvano anche a una fondamentale azione di “advocacy”, cioè di mobilitazione politica della cittadinanza.- concludono Lorenzo Armezzani e Vinicio Arteconi – È dunque compito nostro, di tutte le cittadine e i cittadini, di sollevarci a difendere la nostra Costituzione e il diritto alla salute. E la Caritas e i volontari che si impegnano nell’ambulatorio sociale sono lì a ricordarcelo».

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