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Beko: dal Consiglio regionale
due mozioni per garantire
prospettive occupazionali e produttive

FABRIANO - I provvedimenti nascono dalle diffuse preoccupazioni sorte a seguito dell’annuncio di chiusura e ridimensionamento di alcuni stabilimenti del gruppo, con conseguente perdita occupazionale per circa 1.800 dipendenti

Impegno unanime, formalizzato dal Consiglio regionale a mezzo di due mozioni votate e approvate distintamente, per garantire prospettive occupazionali e produttive per gli stabilimenti Beko di Fabriano e Comunanza.
Il primo atto di indirizzo è a firma del consigliere regionale Dino Latini (Udc-Listeciviche), il secondo è sottoscritto dai consiglieri del gruppo Pd.
I provvedimenti nascono dalle diffuse preoccupazioni sorte a seguito dell’annuncio di chiusura e ridimensionamento di alcuni stabilimenti del gruppo Beko Europe in Polonia, con conseguente perdita occupazionale per circa 1.800 dipendenti.
Da ciò, il rischio di possibili ricadute sul perimetro occupazionale delle due sedi marchigiane della Beko, una a Melano di Fabriano e l’altra a Comunanza.
Nei dispositivi delle due mozioni si chiede l’impegno di Presidente e Giunta regionale a proseguire il percorso avviato teso a garantire un dialogo costante con Beko Europe e le rappresentanze sindacali, per affrontare le problematiche occupazionali e per tutelare i diritti dei lavoratori; a promuovere interventi a sostegno e formazione professionale per i lavoratori ai fini di una occupazione di lungo periodo; ad attivare tavoli di confronto e dialogo che coinvolgano anche il Ministero; a sostenere la battaglia dei lavoratori in questa fase delicata.
«Un bel segnale da parte dell’aula – spiega il vicepresidente dell’Assemblea Maurizio Mangialardi – che ora deve concretizzarsi per evitare che il territorio fabrianese, già da molti anni soggetto a processi de deindustrializzazione costati la perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro, subisca il trattamento che Beko ha riservato agli stabilimenti polacchi di Lodz e Wroclav, che porterà da qui all’aprile del 2025 al licenziamento di 1800 unità di personale. E’ fondamentale che la giunta regionale assuma l’iniziativa nei confronti del governo per la costituzione di un tavolo nazionale che coinvolga l’azienda e le organizzazioni sindacali. E lo deve fare con la consapevolezza che a Fabriano e Comunanza neanche un posto di lavoro può andare perso se vogliamo scongiurare il rischio che in futuro venga messa in discussione l’esistenza degli stessi stabilimenti».
«Bene il tavolo locale aperto dalla Regione – aggiunge il vicepresidente della commissione regionale Sviluppo economico e Lavoro Antonio Mastrovincenzo – ma chiaramente non è sufficiente. Va sollecitata al ministero la convocazione di un tavolo nazionale dove è necessario che l’azienda presenti quanto prima un piano industriale, di cui oggi non c’è traccia, che chiarisca le sue intenzioni, le quali auspico coincidano con la la prospettiva di dare continuità agli stabilimenti produttivi marchigiani. Una cosa è certa, la Regione Marche dovrà essere ferma e far sentire forte la sua voce per evitare che Beko intacchi il patrimonio occupazionale dei suoi siti produttivi di Fabriano e Comunanza».

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