facebook rss

«Travolto dalla piena dell’Aspio,
ho creduto fossero
i miei ultimi istanti di vita»

IL RACCONTO di Noel Martin Wedard, volontario della Cri di Ancona, che questa mattina alle 7.30 è stato inghiottito dal torrente mentre si trovava in auto. «Avevo l'acqua fino al collo e parlavo con Gianni Barca, il presidente del mio Comitato di Croce Rossa. Ho pensato a lui, alla famiglia che siamo in Cri»

L’auto a bordo della quale si trovava Noel, riemersa solo ore dopo, quando la zona si è asciugata

di Alberto Bignami

«Ero convinto che sarei morto di lì a poco. Ero dentro l’auto, con l’acqua e il fango che mi arrivavano al collo. Al telefono ero con la centrale operativa del 118, con Consuelo. Poi col mio presidente della Croce Rossa, Gianni Barca al quale ho detto “Credo che domani non verrò al lavoro. E nemmeno nei prossimi giorni”. Loro mi hanno tenuto compagnia al telefono, facendomi pesare il meno possibile quei drammatici momenti, durati un’ora e mezzo. Gianni è stato sempre lì, a rincuorarmi di continuo. In quei momenti mi è venuto da chiamare lui, di pensare alla famiglia che siamo in Cri». Un legame dunque, quello vissuto in Croce Rossa, che è qualcosa di realmente forte.
E’ il racconto di Noel Martin Wedard, volontario della Cri di Ancona, sorpreso dalla piena del torrente Aspio.
«Stavo tornando a casa – racconta -. Erano circa le 7.30 e pioveva. Ma le strade – sottolinea – non erano allagate. Ad un tratto la pioggia si è fatta violenta. Davanti a me avevo due auto. Eravamo sotto il ponte dell’Aspio, direzione San Biagio. Quella davanti a me è passata ma quando è toccato a me, dalla mia destra è arrivata acqua, fango, tronchi e qualcosa che proveniva dalle case».
La situazione cambia dunque improvvisamente, in una manciata di secondi.
«L’acqua ha alzato la mia auto trascinandomi fuori strada e trasportandomi fino a un vicino campo – prosegue -, dopodiché mi ha completamente sommerso, portandomi sotto al livello dell’acqua. A quel punto – confessa – ho pensato che sarei morto. Ho provato a rompere il vetro, ma era inutile. Ho chiamato i soccorsi mentre l’abitacolo iniziava a riempirsi di acqua e fango».
Noel è rimasto dunque all’interno della propria auto, letteralmente affondata, fino a quando un grosso tronco, trasportato dalla corrente, si è incastrato casualmente sotto la sua vettura, sollevandola di un metro e facendola quindi riemergere almeno quel tanto che bastava affinché potesse essere notata dai soccorritori.

Noel Martin Wedard

Noel ha sempre mantenuto quella calma e quel sangue freddo, necessario durante i servizi di emergenza che affronta quotidianamente sull’ambulanza della Croce Rossa.
«In auto avevo il tagliacinta – riprende -. Il fango non mi permetteva di vedere né trovare il bottone per sganciarla. Successivamente sono riuscito a smontare il meccanismo della serratura interna dello sportello e ad uscire, per salire in piedi sul tettuccio. A portarmi in salvo – conclude – sono poi stati i vigili del fuoco del Nucleo operativo di Napoli e i Sommozzatori di Napoli (arrivati a supporto per l’emergenza ndr) che mi hanno visto mentre sbracciavo».
Trasportato dai colleghi della Croce Rossa al pronto soccorso di Torrette, durante il tragitto ha perso i sensi per lo stato di ipotermia nel quale si trovava e per la conseguente intossicazione da acque fluviali che, inevitabilmente, ha bevuto quando stava sott’acqua, dentro l’auto.
Ora però Noel, ciò che è successo, lo può raccontare. «E’ stato tremendo – conclude -. Sono sì, un miracolato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X