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Frazioni piegate dal maltempo:
sopralluogo del sindaco Silvetti

ANCONA - Nella zona di Montesicuro sono rimaste isolate una ventina di persone che saranno ospitate presso strutture di emergenza o strutture alberghiere. Altre 15 invece nella frazione di Paterno. Il primo cittadino: «L'esigenza per il Comune di vedersi riconosciuto lo stato di emergenza da parte della Regione Marche, è fondato»

Il sindaco Daniele Silvetti durante il sopralluogo

«Oggi, insieme ai nostri tecnici, abbiamo fatto un sopralluogo nelle zone più colpite dalle piogge di questi giorni. Siamo vicini ai nostri concittadini, li abbiamo raggiunti, abbiamo verificato lo stato di disagio e i possibili interventi. La situazione, nonostante la tregua meteo di questa mattina, è compromessa, ma molte strade sono state liberate e abbiamo dato assistenza a tanti di loro».
Lo ha detto il sindaco Daniele Silvetti dopo il sopralluogo di questa mattina nelle frazioni di Montesicuro e Paterno oltre alcune scuole della città.
«Nei due giorni di pioggia intensa avevamo verificato già la gravità di alcune situazioni, oggi ne abbiamo avuto la certezza. La chiusura delle scuole – ha detto sui Social – è stata necessaria per tutelare i nostri ragazzi e rassicurare le famiglie. La prossima settimana, quando le stime saranno ancora più certe, avanzeremo le nostre richieste alla Regione Marche e capiremo meglio come impiegare i 200mila euro che utilizzeremo per gli interventi più urgenti. Per le famiglie che non sono potute rimanere nelle loro case stiamo trovando delle soluzioni tra alloggi di emergenza e strutture alberghiere. Ringrazio tutti coloro che instancabilmente e incessantemente hanno presidiato il territorio. I nostri uffici, i dirigenti sul posto, AnconAmbiente e tutte le aziende che ci hanno prestato assistenza e soccorso».

Dunque, le criticità riscontrate sono sostanziali. I danni più ingenti, ha fatto sapere il Comune, sono stati rilevati nelle frazioni per l’appunto ma facendo una stima di massima, che sarà ancor più rigorosa e puntuale nei prossimi sopralluoghi, l’esigenza per il Comune di Ancona di vedersi riconosciuto lo stato di emergenza da parte della Regione Marche, è fondato.
«Un iter che avrà il suo corso – riferisce il Comune in una nota – e che impone però l’attuazione di misure di contenimento dei fenomeni registrati attraverso degli interventi di somma urgenza. Per questo il Comune di Ancona stanzierà 200mila euro, appunto, per i primi lavori di ripristino. Nella zona di Montesicuro, al vaglio tutte le altre, sono rimaste isolate una ventina di persone che saranno ospitate presso strutture di emergenza o strutture alberghiere. Altre 15 invece nella frazione di Paterno. Le loro abitazioni hanno infatti riportato dei danni importanti e tali da richiedere lo spostamento degli occupanti».
L’esigenza della chiusura di oggi di tutte le scuole è stata determinata proprio dal cospicuo numero di danni riscontrati e dalla necessaria fase di accertamento, preludio degli atti conseguenti. Una garanzia per i ragazzi e le loro famiglie, una tutela dovuta per assicurare il normale accesso a scuola da domani, sabato, nonostante alcune classi dovranno essere isolate e il corpo studenti delocalizzato in aule sicure.

Circa i numeri dell’emergenza, il Centro operativo Comunale è stato attivato il 17 settembre alle ore 10.30. Nella prima giornata di pioggia non si sono registrati particolari disagi e nemmeno danni. In questo caso sono stati impiegati 8 volontari per il controllo del territorio, soprattutto nella zona Aspio; 6 addetti dell’ufficio di Protezione Civile per coadiuvare le attività operative di controllo del territorio e Coc e impiegate pattuglie della Polizia Locale per gestire punti della viabilità particolarmente critici come nel caso della zona Baraccola. Nella giornata del 18 settembre, invece, sono stati impiegati 30 volontari, 5 tecnici e 12 operai del magazzino comunale a cui si aggiungono 6 addetti dell’ufficio di Protezione Civile. Nelle giornate di ieri e oggi, infine, l’amministrazione comunale si è anche rivolta a tre ditte esterne dotate di macchine operatrici. Oggi, le ditte sono salite a cinque. Stretta è stata la sinergia con i vigili del fuoco e i tecnici sul campo che hanno ottimizzato alcuni interventi molto complessi.
Rispetto alle segnalazioni, e stando all’ultimo report: ne sono arrivate circa 100, tutte al Coc. Sul territorio, infine, sono state individuate almeno 40 frane di varie dimensioni oltre a un significativo cedimento di setti dell’argine di fosso Manarini.

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