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Fu la prima dirigente donna della Mobile:
un riconoscimento
per Fernanda Santorsola

FOTO DEL GIORNO - Pugliese di nascita ma anconetana d’adozione, 91 anni, entrò nell’allora Corpo di Polizia Femminile di Ancona. Tra le più note operazioni che portò a termine vi è sicuramente la cattura del "mostro di Marsala" che nel 1971 uccise, dopo averle abusate sessualmente, tre bambine

Fernanda Santorsola con il riconoscimento in mano

Fernanda Santorsola, 91 anni ben portati, pugliese di nascita ma anconetana d’adozione, Grand’Ufficiale della Repubblica Italiana, è stata una pioniera della Polizia di Stato e la prima donna, in Italia, a ricoprire il prestigioso incarico di Capo della Squadra Mobile.
Il presidente della Sezione dorica dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, Giovanni Aguzzi ed il Commissario Capo Daniela Iscaro, in rappresentanza del questore di Ancona Cesare Capocasa, le hanno fatto visita per consegnarle un importantissimo premio pervenuto dal Presidente Nazionale dell’Anps, Michele Paternoster, quale riconoscimento per la brillante e prestigiosa carriera nella Polizia di Stato e per il prezioso e meritorio contributo offerto all’attività della Sezione di Ancona, volto alla crescita ed allo sviluppo dell’Associazione.
Nell’occasione il Commissario Iscaro ha portato, con particolare empatia, i calorosi saluti del questore, evidenziando la vicinanza della Polizia ai servitori dello Stato che, come Santorsola, hanno dedicato gran parte della loro vita professionale per garantire la sicurezza della collettività.

Fernanda Santorsola

Il Presidente Anps Aguzzi ha, inoltre, sottolineato l’importanza dell’alto riconoscimento pervenuto dalla Presidenza Nazionale che ha evidenziato la meritoria attività svolta anche negli anni successivi al suo pensionamento nell’Associazione, nel volontariato attivo ed in qualità di Giudice di Pace.
Grande soddisfazione e gioia da parte dell’interessata che, per l’occasione, ha voluto invitare nella sua dimora i colleghi e le colleghe della Polizia di Stato con cui ha condiviso i tanti anni lavorativi quando era a capo della Squadra Mobile e della Criminalpol dorica, poliziotti che le sono sempre ancora vicini.
È stata anche l’occasione per rivivere i tantissimi momenti passati insieme che hanno caratterizzato i lunghi anni di servizio nella Polizia di Stato; nel ringraziare commossa tutti i presenti, la festeggiata ha offerto loro un graditissimo rinfresco.
Fernanda Santorsola, entrata nell’allora Corpo di Polizia Femminile di Ancona, dal 1962 in poi si occupò, con grande impegno e sacrificio, di numerosissime attività di Polizia Giudiziaria finalizzate al contrasto dei reati in genere e, in particolare, a quelli legati alla prostituzione ed ai minorenni.
Le sue capacità investigative, note ai vertici della Polizia di Stato dell’epoca, la portarono poi ad occuparsi anche della criminalità organizzata; le numerose indagini svolte in quegli anni le permisero di sgominare diverse organizzazioni criminali operanti nel Paese, dedite al traffico di droga, estorsioni, rapine e così via.

Fernanda Santorsola

Tra le più note operazioni di Polizia vi è sicuramente la cattura del “mostro di Marsala” che nel 1971 uccise, dopo averle abusate sessualmente, tre bambine una delle quali era la propria nipote. In quell’anno si era appena conclusa la prima “guerra di mafia”, quando la Santorsola fu inviata a Trapani per collaborare nelle indagini che, fino a quel momento, non avevano raggiunto risultati apprezzabili.
Nonostante la diffidenza degli inquirenti locali, la Santorsola fornì all’indagine un apporto decisivo, riuscendo a delineare l’ambito familiare che aveva caratterizzato l’intera vicenda e riaprire una pista investigativa già scartata in precedenza dai colleghi locali.
Delegata dal Procuratore di Trapani, la giovane Santorsola interrogò con particolarmente empatia la sorellina di una delle vittime e capì che il “mostro” era lo zio di una delle bimbe. Infatti, dopo un lungo interrogatorio l’uomo confessò l’efferato delitto permettendo agli inquirenti di ritrovare, purtroppo decedute, le altre due bimbe rapite che l’assassino aveva seppellito in un campo vicino alla sua abitazione.
La lunga vita professionale di una grande donna come Fernanda Santorsola è stata costellata da tantissime soddisfazioni e quest’ultimo riconoscimento, che si somma ai tanti premi ricevuti, testimonia ancora una volta l’impegno e la passione incondizionata verso per la Polizia di Stato.

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