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Regio Decreto del 1915 e surroghe
dei consiglieri dimissionari:
il prefetto scrive a Pirani e a Simoncini

OSIMO - Dopo l’esposto presentato dai consiglieri della minoranza di centrosinistra, avrebbe invitato il sindaco e il presidente del Consiglio comunale a valutare il ritiro degli atti: «Ne parleremo martedì, quando entrerà in servizio il nuovo segretario comunale Mauro Sopranzetti». Per la prossima settimana è attesa la pronuncia del presidente del Tar Marche sull’istanza di sospensione immediata e senza contraddittorio chiesta con il ricorso dall’opposizione. Il 29 settembre ci sono le elezioni del Consiglio provinciale e c’è da chiarire se sia legittima la partecipazione dei tre nuovi rappresentanti della Sala Gialla o se ci sia il rischio di inficiare il voto

Il prefetto di Ancona Saverio Ordine

 

Regio Decreto e surroghe dei consiglieri comunali dimissionari di Osimo: il prefetto di Ancona ha scritto nei giorni scorsi al sindaco Francesco Pirani e al presidente del Consiglio comunale Stefano Simoncini per esprimersi sull’esposto presentato dai 9 consiglieri della minoranza di centrosinistra. Avrebbe sollevato qualche perplessità sull’applicazione della legge del 1915 al caso specifico della città dei ‘senzatesta’, invitando l’Amministrazione comunale a valutare l’eventuale adozione di provvedimenti necessari per il ritiro degli atti votati nella seduta consiliare del 13 settembre scorso. A confermare l’arrivo della lettera è stato il presidente del Consiglio, Stefano Simoncini. «Valuteremo la risposta del prefetto martedì, quando entrerà in servizio il nuovo segretario comunale Mauro Sopranzetti» si limita a spiegare Simoncini. Nei primi giorni della prossima settimana è attesa anche la pronuncia del presidente del Tar Marche sull’istanza di sospensione immediata e senza contraddittorio chiesta con il ricorso sempre dai 9 consiglieri comunali del centrosinistra.

Riavvolgiamo il nastro. Il 13 settembre, grazie all’articolo 127 del Regio Decreto, la maggioranza consiliare di Osimo ha effettuato la sostituzione dei 3 consiglieri dimissionari aprendo i lavori del Consiglio come se fossero in seconda convocazione, quindi con un quorum  più basso e valido solo con la presenza di almeno 4 consiglieri (invece che di 13 su 25) secondo le disposizioni della legge del secolo scorso. In aula erano in 9 e con quei voti è stato possibile approvare la sostituzione dei 3 dimissionari, in assenza dei 4 consiglieri di maggioranza del gruppo di Dino Latini e dei 9 consiglieri d’opposizione non entrati nell’emiciclo. La minoranza, rappresentata dall’avvocato Mauro Pellegrini, che è anche consigliere comunale dem, ha ritenuto grave la scelta di appellarsi ad una legge del 1915 quando il regolamento del Consiglio comunale di Osimo, come lo statuto, è stato adeguato nel 2022 agli ultimi aggiornamenti del Tuel ed espressamente non prevede sedute consiliari in seconda convocazione. Di qui l’invio dell’esposto al prefetto, anche nel timore che qualche altra realtà italiana possa emulare il ‘caso Osimo’, e il deposito al Tar Marche di un ricorso per l’annullamento degli atti della seduta consiliare del 13 settembre con richiesta di sospensiva cautelare ‘inaudita altera parte’ per motivi d’urgenza, con fissazione della udienza in camera di consiglio per il 9 ottobre prossimo.

Il 29 settembre si vota per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Ancona, e c’è la necessità di capire se i 3 consiglieri osimani, sostituiti e già insediati nella Sala Gialla grazie al Regio Decreto, siano legittimati a partecipare a queste elezioni o se invece si profili il rischio concreto che il loro voto possa inficiare la validità delle Provinciali. Il centrosinistra ha candidato al Consiglio provinciale 2 consigliere comunali di Osimo (Eliana Flamini del Pd e Maria Francesca Verdolini di ‘Lista Glorio Sindaco’), portatrici di un interesse legittimo affinchè le elezioni si svolgano senza irregolarità, tenuto anche conto che i voti sono ponderati e che quelli del Comune di Osimo, città di 35mila abitanti, hanno peso specifico. C’è poi la paura che la maggioranza Pirani, sostenuta da una coalizione civica e da FdI,  voglia fare un uso reiterato del Regio Decreto con la  ‘seconda convocazione’ delle sedute consiliari.

Resta il fatto che per approvare gli atti importanti servono 13 voti nella Sala Gialla. Non è un caso che dopo la surroga dei 3 consiglieri e le presenze in aula portate a 12, l’ultima seduta consiliare è stata rinviata, come la discussione delle linee programmatiche di governo già iscritte all’ordine del giorno. Non c’è futuro se non si ricuce la frattura in maggioranza, se maggioranza e minoranza si attaccano senza sosta. Il presidente del Consiglio, Stefano Simoncini, ieri in un lungo post pubblicato su Facebook, ha cercato di fare da paciere. «E’ ora di fermare questa continua escalation di comunicati al vetriolo, botta e risposta, prese di posizione astiose che trasudano odio, messaggi velenosi verso alleati e/o avversari. La città ha bisogno di pace, di calma, di serena riflessione per trovare le migliori e più condivise soluzioni ai tanti problemi che ci sono. – ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale – Non si ha bisogno di muri contro muri, di inutili prove di forza che non portano a niente ma di cooperazione per il bene comune. Come in questo periodo di emergenza maltempo dove l’amministrazione è impegnata per lenire i disagi causati dai nubifragi. Ieri e oggi tutti, sindaco in testa con assessori, consiglieri comunali di ogni forza di maggioranza, amministratori di società partecipate, dipendenti comunali e di partecipate, uomini e donne delle diverse associazioni di soccorso e di protezione civile hanno fatto squadra, affrontando brillantemente le diverse criticità. Spero che gli animi possano presto calmarsi e avviarsi così una stagione di fruttuoso confronto politico, leale e costruttivo, non solo tra forze di maggioranza ma anche tra maggioranza e opposizione di cui se ne avverte l’esigenza» è l’invito di Stefano Simoncini.



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