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Sexy videochiamata
con la “ragazza” conosciuta sui Social
poi l’estorsione: scoperto e denunciato

JESI - In realtà, dietro alla giovane si celava un 26enne della Guinea che ha chiesto oltre 7mila euro per non divulgare il video. Le indagini sono state immediatamente avviate dagli agenti del Commissariato

Aveva conosciuto una ragazza su Instagram per poi iniziare con lei una conversazione via chat su Telegram.
Ecco che più passava il tempo e più i due si trovavano in sintonia, decidendo di comune accordo di farsi una videochiamata mostrandosi nella loro intimità.
Tuttavia, alcuni istanti dopo, la videochiamata si interrompeva e il giovane, un 26enne jesino, iniziava a ricevere una serie di messaggi dal chiaro contenuto minatorio: “Se mi blocchi ti giuro che inizio a mandare il tuo video nudo a tutti i tuoi amici”. Poi i messaggi cambiavano tono avanzando richieste estorsive “….mio figlio è ammalato in ospedale, il medico mi ha chiesto 7.850 euro per salvarlo, quanti soldi puoi mandarmi ora? ed io cancello tutto…non scherzo!”.
Il giovane, preoccupato dalle minacce ricevute, si è mostrato disponibile a versare 400 euro. In tutta risposta, l’altra parte ancora più rabbiosa, perseverava nella richiesta di soldi non potendo risolvere alcunché con soli 400 euro. Dopo le assillanti richieste e minacce, il 26enne ha deciso di versare 1.100 euro effettuando così il pagamento di 900 euro tramite Paypal mentre per la restante somma di 200 euro, tramite bonifico su un iban.
Nonostante l’avvenuto versamento, l’utente sconosciuta continuava a chiedergli altri soldi ricevendo risposta negativa, non essendo più il giovane in condizioni di procurarsi altro denaro.
Rivoltosi alla polizia, gli agenti del Commissariato hanno avviato le indagini. Gli accertamenti svolti dagli investigatori, all’indomani della denuncia, hanno consentito di risalire all’intestatario dell’Iban legato ad un conto corrente nel quale erano confluiti i 200 euro: un 27enne della Guinea con precedenti per truffa e false attestazioni che si era presentato come ‘ragazza’. Il conto risultava essere stato aperto presso una filiale di Arezzo utilizzando il permesso di soggiorno regolare, dunque un’identità certa. Lo straniero è stato quindi denunciato per estorsione.

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