Ammontano a circa 1,5 milioni di euro i primi danni pubblici stimati dal comune di Ancona dopo l’emergenza maltempo che il 18 e il 19 settembre ha colpito con smottamenti e allagamenti soprattutto la frazione dell’Aspio. La cifra è stata abbozzata questa mattina in Consiglio comunale dal vice sindaco Giovanni Zinni in risposta a una interrogazione urgente presentata dal consigliere Arnaldo Ippoliti, capogruppo di maggioranza del gruppo ‘Ancona Protagonista’. «Non ha avuto i connotati di una vera alluvione ma i,l maltempo della scorsa settimana ha avuto risvolti abbastanza drammatici da un punto di vista economico sociale – ha ricordato Zinni tornando a ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in quei giorni sotto il coordinamento del Coc – Per i primissimi interventi abbiamo utilizzato somme per urgenze di Protezione civile pari a 280.000 euro, necessari, per intervenire sul numero di smottamenti e frane sul territorio, all’incirca 50, e sugli allagamenti all’Aspio. Sono stati affrontati 98 interventi in 3 giornate. Sono state mobilitate 5 ditte di 2 specializzate per l’asportazione delle frane, mentre 2 specializzate per l’asportazione delle alberature abbattute e dei tagli di vegetazione. AnconAmbiente oltre a fare il suo lavoro, come da contratto di servizio preventivo, ha anche prontamente partecipato a tutte le operazioni di Protezione civile dove sono state segnalate delle criticità».
L’assessore ha però fatto osservare all’aula che l’emergenza non è finita. «Quotidianamente continuiamo a ripulire strade da fango detriti e la stima dei danni aumenta ed significativa. Dopo i primi giorni sicuramente eravamo intorno a 1,5 milioni di euro e parliamo solamente di danni attinenti alle competenze pubbliche, vale a dire danni da dissesto stradale, smottamenti. Probabilmente la cifra è in aumento perché nel monitoraggio del fabbisogno sta aumentando l’acquisizione di consapevolezza dei danni. Mi sento di ringraziare il governo Meloni – ha evidenziato Zinni – per lo stanziamento per lo stato d’emergenza delle Marche dei primi 4 milioni di euro, il presidente Acquarolo per averlo chiesto, il sindaco di Ancona che ha prontamente girato la richiesta dello stato d’emergenza per il territorio comunale. La Regione Marche ci ha già fornito l’ordinanza di gestione dei rifiuti a questo tipo di situazioni e sta raccoglie il fabbisogno dei cittadini privati tramiti i Comuni, il nostro ha attivato una casella di posta elettronica per la segnalazione dei danni con documentazione. Una volta terminata la procedura la Regione ci comunicherà come ripartirà queste somme iniziali e soprattutto cercheremo di arrivare ad avere tutti quanti insieme i fondi necessari per coprire nel tempo tutta la situazione .C’è sempre una procedura d’emergenza e poi c’è sempre poi un tema ricostruzione, Adesso viene il lavoro più difficile» ha sottolineato
Arnaldo Ippoliti ha fatto presente di aver incontrato tanti alluvionati. «Il primo problema è quello della messa in sicurezza degli alvei dei fiumi.- ha eccepito – Ad oggi l’Aspio è pieno di carcasse di animali e tronchi di albero quindi basta poca pioggia per esondare. Le chiedo a nome delle persone che ho incontrato di porre in essere tutte le attività necessarie, sollecitare gli enti per la messa in sicurezza dell’Aspio. Purtroppo in questi anni la manutenzione non è sempre stata fatta al 100%. Oggi c’è una situazione emergenziale dove dobbiamo assolutamente intervenire. Ci sono anche persone sfollate da case piene di fango e sistemate in alberghi. Chiedono una casa per almeno 4 mesi perché per poter ristrutturare le loro abitazioni ci vorranno almeno 6. Infine in alcune frazioni di Ancona le strade che portano alle private abitazioni sono piene di fango, parlo delle famose zone vicinali. E’ possibile intervenire anche in queste zone grigie? Mi hanno riferito che in queste aree non sono stati svolti gli interventi di somma urgenza».
(Redazione CA)
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