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Arrestato l’ex boss “Manomozza”:
tentata estorsione a un imprenditore

CIVITANOVA - In manette Salvatore Annacondia che avrebbe minacciato di morte un imprenditore del fermano. All'appuntamento si è presentata la polizia. L'uomo in passato ha confessato una settantina di omicidi

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Un’immagine di Salvatore Annacondia

Tenta di estorcere soldi a un imprenditore, arrestato Salvatore Annacondia detto “Manomozza”, l’ex boss della Sacra Corona unita che da molti anni vive a Civitanova.

L’uomo, 67 anni, è stato bloccato dalla polizia nella città costiera dopo che la vittima si era rivolta alla questura di Fermo per denunciare l’accaduto.

Secondo una prima ricostruzione l’ex boss della malavita organizzata pugliese, a cui sono stati attribuiti una settantina di omicidi, avrebbe minacciato di morte un imprenditore fermano per cercare di ottenere alcune migliaia di euro.

L’imprenditore però ha contattato la polizia e a quel punto è stato organizzato un incontro per la consegna del denaro. Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile di Fermo. In questo modo all’incontro in cui Annacondia avrebbe dovuto prendere i soldi dall’imprenditore, che era stato organizzato a Civitanova, si sono presentati gli agenti che lo hanno arrestato. L’uomo si trova in carcere. Le indagini sarebbero ancora in corso per comprendere se vi siano stati altri episodi di estorsione.

servizio-iene-manomozza-10-650x371Annacondia nei mesi scorsi aveva raccontato la sua vita come boss della Sacra corona unita al programma di Italia1 Le Iene. Ma il suo nome era già uscito nel 2017 su Cronache Maceratesi, in un articolo di Giuseppe Bommarito a lui dedicato (leggi).

polizia-archivio-arkivAnnacondia, infatti, da anni dopo essersi pentito ed essere finito sotto protezione (ora però è uscito dal programma di protezione), vive a Civitanova sotto il nome che gli è stato dato come collaboratore di giustizia.

Nella città costiera ha anche aperto diversi ristoranti. Nel racconto che aveva fatto aveva parlato di un vero impero che aveva costruito all’epoca in cui era boss «Non sapevamo dove mettere i soldi, soldi sporchi di sangue».

Ha raccontato che è stato nel 1972 che è avvenuto l’episodio che gli ha segnato la vita «ero un bravo ragazzo, poi quell’anno ho perso una mano con una bomba per la pesca di frodo».

Da lì, sarebbe iniziata la sua ascesa di criminale e da lì sarebbe arrivato il soprannome che lo accompagna da una vita, Manomozza appunto. Dopo aver perso una mano, infatti Annacondia, secondo quanto raccontato da Le Iene, avrebbe perso il lavoro in un cantiere e iniziato a muovere i primi passi nel contrabbando di sigarette.

Nel 1992 aveva iniziato a collaborare con la giustizia entrando nel programma dei collaboratori e confessando una 70ina di omicidi. Annacondia ora è tornato in carcere, lo assiste l’avvocato Gabriele Cofanelli. La convalida dell’arresto è prevista per mercoledì.

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