«Non ho alcuna intenzioni di portare avanti azioni di sciacallaggio politico ma ho presentato questa interrogazione solo con puro spirito costruttivo e vorrei chiedere qual è il piano delle manutenzioni dei chiusini, fondamentali per far defluire l’acqua che arriva sulle strade di Ancona» ha spiegato ieri mattina il consigliere Andrea Vecchi (Pd) nell’illustrare in Consiglio comunale l’atto con il quale ha chiesto chiarimenti sul ‘coretto funzionamento dei tombini’ in città, anche e soprattutto alla luce della recente alluvione che ha provocato danni.
L’assessore Stefano Tombolini ha esordito precisando subito che «è un argomento che mi ha sempre appassionato moltissimo perché rappresenta un costo rilevante nel contratto di servizio con AnconAmbiente. Contratto ormai superato, perché è del 2001, ma stiamo aspettando a metterci mano perché AnconnAmbiente è stato identificato dall’assemblea Ata2 come soggetto unico per la gestione del servizio rifiuti in ambito provinciale e noi vorremmo fare una riflessione attenta su quali servizi dovrà continuare a seguire. In valutazione sono quello delle caditoie e della pubblica illuminazione. Esiste una criticità nella gestione dei tombini – fa rimarcato Tombolini – Le caditoie sul territorio comunale sono un po’ più di 14000 e ci sono 2 squadre che fanno la manutenzione. Se si fa un conto di quante caditoie dovrebbero manutenere una squadra al giorno per 350 giorni, 15 giorni di sosta glieli concediamo, emerge che dovrebbero essere pulite 3,5 caditoie all’ora ogni squadra. L’operazione è complessa perché viene eseguita con 2 modalità, una manuale che prevede l’alzata della caditoia svuotata con la paletta, lavata a richiusa e l’altra invece meccanica dove c’è un autospurgo che impatta sul traffico».
«Sono consapevole che il problema va affrontato in un altro modo. – ha aggiunto l’assessore Tombolini – In via Oddo Di Biagio c’è una caditoia dove dentro sta crescendo una pianta di fico, eppure ci arriva un report da AnconAmbiente che sono effettuati 40.000 interventi all’anno di pulizia delle caditoie. Attendiamo quindi che si definisca questo percorso di affidamento del servizio rifiuti ad AnconaAmbiente per poi prendere il toro per le corna e capire quali servizi tra lo spazzamento stradale, il taglio dell’erba sui marciapiedi, ma soprattutto la pulizia delle caditoie e l’illuminazione pubblica siano da mantenere nel contratto in seno a una società partecipata qual è AnconAmbiente oppure vadano affidati esternamente perché comunque i servizi a rilevanza commerciale debbono essere verificate innanzitutto l’efficacia e l’economicità. Il servizio caditoie va migliorato e abbiamo già in ufficio le carte per poter fare ulteriori passaggi. Mi dicono che addirittura che le prestazioni fatte da AnconAmbiente siano superiori a quelle di questo contratto ma noi assessori e consiglieri comunali quando andiamo in giro ci rendiamo conto che a volte c’è discrepanza tra i dati e l’efficacia. C’è da lavorarci» ha concluso Tombolini.
Nel replicare, il consigliere Vecchi ha ricordato che l’assessore Tombolini «votò contro il fatto che AnconAmbiente si potesse occupare di questo. Fatta questa premessa, dopo l’emergenza maltempo del 18 e 19 settembre all’Aspio si potrebbe anche proporre che all’interno dei Ctp venga inserita una piccola quota per incentivare anche i cittadini stessi a fare quelle piccole manutenzioni un po’ com’era un tempo nei terreni agricoli dove tutti pensavano alla manutenzione del proprio fosso. Una manutenzione delle caditoie che significherebbe il rispetto per la propria città e attenzione al territorio. E’ un invito a valutare anche questa operazione».
(Redazione CA)
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