di redazione Ca
E’ stato tra i protagonisti della storia industriale italiana a partire dalla seconda metà del secolo scorso e la scomparsa di Francesco Merloni, avvenuta ieri all’età di 99 anni, ha suscitato cordoglio nel mondo imprenditoriale, istituzionale e politico. Tanti messaggi di vicinanza alla famiglia, ricordi per un capitano d’industria, fondatore dell’Ariston Group, uomo geniale e altruista, simbolo delle Marche.
«La sua figura trascende i confini dell’uomo imprenditore o dell’uomo politico. Il suo sguardo, attento e vivace, è sempre stato rivolto verso il lato sociale della realtà. – scrive la Fondazione Aristide Merloni – Era mirato innanzitutto a quell’angolo di Italia che era lieto di poter chiamare “casa”. Sulle orme del padre Aristide, Francesco Merloni ha avuto grandemente a cuore lo sviluppo delle Marche – e di Fabriano in particolare. Innumerevoli le iniziative e i progetti avviati con la 𝐹𝑜𝑛𝑑𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐴𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑑𝑒 𝑀𝑒𝑟𝑙𝑜𝑛𝑖 a sostegno degli imprenditori, dei giovani e degli studenti, dei quali amava circondarsi negli ultimi anni. Era molto più di un politico imprenditore. Chi lo ha amato lo sa bene. Mancherà a tutti noi infinitamente».
Enrico Letta, ex segretario del Pd e del Consiglio dei Ministri, ricorda come «il suo sorriso già ci manca. Un giorno di tristezza infinita» e il deputato, leader della Dc Gianfranco Rotondi lo definisce «un grande democristiano, con idee diverse dalle mie. Penso di poter dire che era il più grande amico di Gerardo Bianco». Gian Mario Spacca, ex governatore delle Marche e manager Merloni sottolinea come «esistono momenti in cui le parole, gli aggettivi e le iperboli non riescono ad avvicinarsi neanche lontanamente all’ umanità vissuta di una persona, al valore della sua storia, all’intimità profonda della sua esistenza che ha, in modo straordinario, segnato un secolo della nostra storia. Oggi è uno di quei momenti in cui è soltanto doveroso raccogliere la memoria che non dimenticherà, nel silenzio e nella preghiera».
La deputata Giorgia Latini (Lega) invoca «una preghiera per Francesco Merloni e un pensiero per tutti i suoi cari. Le Marche e l’Italia perdono un grandissimo uomo. Pochi mesi fa Francesco aveva partecipato, con uno splendido intervento, alla presentazione del libro che racconta la vita di mio nonno Torello “Il maestro dell’eleganza” di Gianluca Conti, ricordando la grande amicizia tra suo padre Aristide e Torello. Aveva raccontato che al tempo mio nonno era a capo della seconda azienda tessile più importante d’Italia e che, se fosse rimasto in vita, sarebbe stato uno dei punti di riferimento italiani nella moda e nel settore. Mi piace pensare che ora siano tornati insieme, a conversare e riabbracciarsi»
«La morte dell’ingegnere e già ministro, Francesco Merloni, è un grande dispiacere e una grandissima perdita per la nostra regione e per l’industria italiana. – evidenzia Francesco Acquaroli, presidente della giunta regionale – La figura e la storia di Francesco Merloni coincidono con la storia delle Marche. Ha rappresentato un grande successo industriale, ha portato la nostra regione ad essere protagonista, e attorno a quello che è riuscito a costruire insieme a tutta la sua famiglia, il nostro territorio ha potuto crescere. Grazie al suo esempio e alla sua guida molti hanno intrapreso l’esperienza dell’industria e dell’imprenditoria. Aveva un legame forte con la nostra terra, un imprenditore sempre attento e generoso, lascia a tutti noi una profonda e radicata eredità. Esprimo a nome di tutta la comunità marchigiana, le più sincere condoglianze e vicinanza a tutta la famiglia Merloni».
Dino Latini presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, mette in evidenza «il grande vuoto economico, politico, storico» che lascia Francesco Merloni, «essendo stato una figura di rifermento non solo per Fabriano e le Marche ma per il Paese intero. Un capitano d’industria che ha valorizzato la nostra regione portandola, anche grazie al suo lavoro e alla sua coraggiosa condotta, a far conoscere ed apprezzare le Marche a livello nazionale. Ha rappresentato la storia della nostra regione, l’ha portata a farsi conoscere nel mondo, ha elevato una città di provincia come Fabriano a capitale dell’elettrodomestico. La nostra regione deve moltissimo a lui e alla famiglia Merloni. Non ha mai voluto lasciare le Marche, al contrario ha voluto sempre mantenere l’azienda qui, dimostrando una fedeltà encomiabile al proprio territorio di appartenenza, valorizzandolo economicamente ma anche culturalmente. E’ stato inoltre un politico di grande spessore, un Ministro che anche da Roma non ha dimenticato la propria terra. E’ stato al governo in un momento estremamente delicato per l’Italia, dal 1992 al 1994, durante una crisi economica particolarmente rilevante ed ha assolto il proprio compito con grande competenza e passione, la stessa che ha sempre riservato per il proprio Gruppo. Di fatto un vero e proprio esempio per tutti che non dimenticheremo».
Anche l’assessore regionale Chiara Biondi esprime le sue più sentite condoglianze alla famiglia dell’ingegnere Francesco Merloni, «una figura di straordinaria importanza per la città di Fabriano per la nostra Regione e per l’intero Paese. – scrove La sua visione e il suo impegno hanno lasciato un segno indelebile nel tessuto economico e sociale delle Marche, contribuendo al suo sviluppo e alla sua crescita. Oggi, con la sua scomparsa, perdiamo un uomo che ha saputo unire competenza e passione, lasciando un’eredità che continuerà a ispirare le future generazioni. La sua scomparsa Ingegnere mi addolora profondamente. È stato per me un esempio di lungimiranza, costanza e amore ineguagliabile per la sua città e la sua terra. Sono grata di aver avuto l’opportunità di conoscerla e di aver condiviso con lei momenti indimenticabili. Grazie di cuore non la dimenticherò mai».
E così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi. «Con la scomparsa di Francesco Merloni le Marche perdono l’uomo che, con ogni probabilità, ha interpretato a fondo e in maniera più autentica i valori genuini di questa regione: intraprendenza, attaccamento al territorio, rispetto delle istituzioni, fiducia incondizionata nel lavoro come mezzo per costruire una comunità forte e coesa. Valori che Francesco Merloni ha praticato sia in campo industriale, tanto da divenire il vero protagonista dei processi di modernizzazione economica delle Marche e l’emblema stesso del nostro modello di crescita, sia in campo politico, mettendo la sua vivace intelligenza al servizio del Paese nei governi Amato e Ciampi, dove tra il 1992 e il 1994 ricoprì l’incarico di ministro ai Lavori pubblici, dimostrando coraggio, generosità e amore patrio in anni difficili e tra i più bui della nostra storia repubblicana. Francesco Merloni è stato indiscutibilmente anche tra i principali ispiratori del centrosinistra marchigiano. Con la sua autorevolezza e la profonda visione di chi ha saputo sempre guardare più lontano degli altri, permise, nel corso della seconda metà degli anni novanta, il felice e proficuo incontro tra la cultura popolare e cattolica, alla quale è rimasto sempre fedelmente legato, e quella della sinistra laica, progressista e riformista. Un connubio che ha aperto una lunga stagione di sviluppo e benessere per il popolo marchigiano. Da parte mia il piu sentito e caloroso abbraccio a tutta la sua famiglia e, in particolare, ai figli Paolo, Maria Francesca e Claudia».
La segretaria regionale del Pd, Chantal Bomprezzi parla di «un imprenditore, un politico, un uomo eclettico e di grande visione che ha lasciato un’impronta profonda nella storia delle Marche e del Paese. La sua memoria rimarrà viva nei cuori di tutti noi. Sentite condoglianze alla famiglia e a tutti i suoi cari».
La consigliera regionale Lindita Elezi (gruppo misto) mette in evidenza come «grazie alla sua visione lungimirante e a una tenace fiducia nel futuro, si è fatto promotore di un modello d’impresa capace di coniugare competizione globale, radicamento territoriale e responsabilità sociale».
«Se ne va l’ultimo di una grande generazione di imprenditori, dichiara Vincenzo Gentilucci segretario generale della Uilm Ancona, che ha contribuito a dare lavoro industriale in un territorio (quello del fabrianese) che prima degli anni 60, era prettamente agricolo. Dopo la globalizzazione, aggiunge Gentilucci, il gruppo ha acquisito aziende in tutto il mondo, diventando leader nel settore degli scalda acqua. Nonostante ciò, il presidente e’ stato sempre attento a mantenere viva l’occupazione nei 5 stabilimenti marchigiani. Con Ariston abbiamo avuto dei momenti di contrasto ma mai ideologici e sempre rispettosi perché consapevoli della volonta aziendale di essere, rimanere e se possibile implementare l’occupazione sul territorio. Come Uilm anconetana, per mio conto, e della segreteria provinciale tutta, ci stringiamo in un abbraccio affettuoso alla famiglia e formuliamo loro le più sentite condoglianze».
I benefici che l’area montana ha ricevuto dall’insediamento delle aziende del gruppo Merloni sono incommensurabili. Il presidente della Provincia, Daniele Carnevali, parla di «un imprenditore visionario, un imprenditore che ha sempre saputo cogliere in anticipo le sfide e le opportunità che hanno permesso alla nostra provincia e alla nostra regione, di divenire un punto di riferimento nell’economia internazionale. Un imprenditore che ha creato migliaia di posti di lavoro e sempre attento alle esigenze e alle richieste provenienti dai cittadini e vicino alle Istituzioni. Ha avuto la capacità di trasformare una realtà familiare – Ariston – in una realtà di successo internazionale. Un punto di riferimento per tutti gli imprenditori che hanno visto, vedono e vedranno in lui un riferimento, restando sempre a stretto contatto con il proprio territorio. Con la scomparsa di Merloni perdiamo un pezzo di storia dell’industria italiana. La sua figura e la sua imprenditorialità hanno segnato un secolo, hanno dato vita a un’era che ha avuto un grosso impatto nello sviluppo economico della nostra regione e del nostro Paese. Con lui, Fabriano e l’industria degli elettrodomestici del fabrianese sono divenute centrali nell’economia europea. Lascia una grande eredità in termini di conoscenze, esperienze e la sua visione strategica per essere sempre al passo coi tempi, non dimenticando mai le nostre origini» conclude il presidente della Provincia di Ancona.
Il sindaco di Matelica Denis Cingolani evidenzia il suo essere stato «protagonista di quel miracolo economico che cambió radicalmente la nostra nazione, trasformando l’economia locale da agricola in industriale. Saremo sempre grati per la sua opera e sopratutto per il grande amore dimostrato alla propria gente. Qualche mese fa lo abbiamo accolto per i festeggiamenti nella storica azienda della sua famiglia a Matelica, un vero onore averlo ascoltato con i suoi vivi ricordi di un tempo lontano ma più che mai attuali. Grazie Ingegnere, Matelica la ricorderà per sempre».
Anche il sindaco di Ancona Daniele Silvetti e tutta l’Amministrazione comunale esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del presidente onorario della Merloni Group. «Ne ricordiamo l’impegno politico, quello imprenditoriale e la veduta lungimirante dell’economia locale che ha saputo dirigere, prima ancora esserne precursore, portandola ad avere un ruolo di rilievo nel panorama nazionale e internazionale. Ne ricordo la stretta di mano solida, lo sguardo franco e il ragionamento di prospettiva. Tutta la città di Ancona è vicina alla famiglia». E che così il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo che esprime «a nome dell’intera comunità di Jesi i sensi di cordoglio per la scomparsa di Francesco Merloni, personalità che ha fatto la storia dell’industria marchigiana, oltre a svolgere importanti ruoli istituzionali a servizio del Paese»
La Camera di Commercio delle Marche, con le parole del suo presidente Gino Sabatini, si unisce al cordoglio per la scomparsa di Francesco Merloni. « Le Marche perdono un protagonista della storia economica del Paese, il capitano d’industria che ha portato l’eccellenza manifatturiera regionale nel mondo, ma anche il Parlamentare e il Ministro, che ha trasfuso nell’impegno politico e di Governo i valori profondi della nostra intera comunità marchigiana. Testimone e artefice di una stagione feconda per la economia della regione; un esempio da cui ripartire per rilanciare le nostre economie tenendo conto di uno scenario socio economico profondamente mutato, come lo stesso Francesco Merloni ci ha insegnato nei tanti momenti di formazione economica ai più alti livelli internazionali proprio da lui promossi nelle Marche».
«La scomparsa di Francesco Merloni è una grave perdita per l’Italia, per le Marche e per il riferimento che la sua vita professionale ed imprenditoriale ha rappresentato non solo per l’economia nazionale, ma per il tessuto sociale del Paese e delle Marche che ha contribuito a far crescere rendendolo più forte e coeso. – scrive l’on. Francesco Battistoni (Fi) – Con lui se ne va uno degli ultimi grandi capitani di industria che ha valorizzato l’eccellenza italiana, che ha portato le Marche e la sua Fabriano ad essere conosciute e apprezzate a livello nazionale e nel mondo, trasformando una piccola provincia italiana nella capitale degli elettrodomestici e di una nuova cultura nel fare impresa. Ha contribuito allo sviluppo del Paese, creando aziende che hanno trasformato il volto dell’Italia imprimendo nuova forza economica e lavorativa, non ha mai lasciato Fabriano ma ha puntato sui territori marchigiani per imprimere quella svolta che ancora adesso vive grazie alla sua intuizione e alla sua voglia di fare qualcosa di importante per la sua terra».
Battistoni ricorda anche che «è stato anche un politico di prim’ordine ricoprendo l’incarico di Ministro del Lavori Pubblici che ha guidato con tenacia e passione, la stessa che ha sempre riposto nella conduzione del suo Gruppo. Merloni è stato un grande italiano ed è stato un esempio virtuoso della capacità imprenditoriale dei marchigiani che ha contributo a esportare in Patria e fuori. Ci mancherà il suo genio e la sua passione ma la sua eredità vive grazie ai suoi insegnamenti e alla sua famiglia».
Addio a Francesco Merloni, anche da Andrea Santori, presidente Svem. «La Svem porta nel suo nome le parole Sviluppo, Europa e Marche, Francesco Merloni è un simbolo. Insieme con il padre Aristide è stato uno dei grandi pionieri della nostra regione. Imprenditore che ha saputo coniugare il business al ruolo sociale dell’impresa. Partendo da un tipico comune marchigiano come Fabriano, ha creato un’azienda capace di competere con i colossi internazionali. Non si è mai accontentato, ha sempre cercato di migliorare il prodotto e lo ha fatto investendo in ricerca, dando alla Fondazione che porta il nome del padre un ruolo attivo nella promozione e nella crescita della capacità imprenditoriale regionale. Esprimo a nome del Cda della Svem le più sentite condoglianze alla moglie Maria Cecilia Lazzarini e ai tre figli Paolo, Francesca e Claudia».
Morto Francesco Merloni, il “re degli elettrodomestici” Fondatore di Ariston e due volte ministro
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