Cgil lancia l’allarme per i tagli nei finanziamenti agli atenei marchigiani. Come anticipato ieri, infatti, le quattro università delle Marche avranno una riduzione di oltre il 3% del Fondo di finanziamento ordinario, a fronte di una media nazionale del 2,12% (leggi l’articolo). In particolare, l’Università di Macerata avrà un taglio del 3,2%, Urbino del 3,19%, Camerino del 3,11% e la Politecnica delle Marche del 3,06%.
«Il governo taglia i finanziamenti alle università delle Marche – è l’allarme lanciato da Antonio Renga, segretario generale Flc Cgil Marche ed Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche – la Cgil aveva denunciato, già quest’estate i tagli che il Ministero avrebbe fatto alle università pubbliche, quantificabili in circa 500 milioni di euro. Da anni segnaliamo l’insufficienza degli investimenti al sistema universitario pubblico. L’Italia impiega meno dell’1% del Pil contro la media dei Paesi Ocse dell’1,6%. Crediamo che le politiche di austerità del governo siano solo all’inizio».
Le risorse per i rinnovi dei contratti del personale del settore istruzione-ricerca, infatti, sono insufficienti e la prospettiva è un blocco degli aumenti per i prossimi anni. «Considerando questa situazione, chiediamo cosa faranno la Regione Marche ed i parlamentari del centrodestra per difendere il sistema universitario marchigiano», finiscono Renga e Fontana.
Il ministero riduce i fondi, il taglio maggiore in Italia è per Unimc un milione di euro in meno
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