di Gianluca Ginella
Omicidio di Alika Ogorchukwu, al processo d’appello confermati i 24 anni per Filippo Ferlazzo. L’uomo era imputato per aver ucciso, il 29 luglio del 2022, il 39enne nigeriano sul corso di Civitanova. Secondo l’accusa Ferlazzo aveva seguito il 39enne dopo che questo aveva fermato lui e la fidanzata per chiedere qualche soldo. Quando l’aveva raggiunto l’aveva aggredito e ucciso, soffocandolo. La difesa sosteneva invece che la morte fosse legata alla rottura della milza. In primo grado Ferlazzo è stato condannato a 24 anni al tribunale di Macerata. Il legale di Ferlazzo, l’avvocato Roberta Bizzarri, ha fatto ricorso a quella sentenza e ha insistito sul fatto che si sia trattato di un omicidio preterintenzionale e che siano da escludere i futili motivi.
Al processo d’appello la procura generale ha chiesto la conferma della condanna a 24 anni per l’imputato aprendo alla possibilità di non riconoscere i futili motivi.
Oggi alle 13,30 si è aperta l’ultima udienza. Non ci sono state repliche e l’avvocato Bizzarri ha chiesto la revoca della custodia in carcere per Ferlazzo o la nomina di un perito per capire dove collocarlo. Su questo la procura generale non si è opposta. Al processo è parte civile la moglie di Alika, Charity, e alcuni parenti del 39enne, assistiti dall’avvocato Francesco Mantella.
I giudici si sono ritirati alle 14,20 e si sono presi un paio d’ore per la sentenza. Alle 16 sono usciti con la conferma della condanna di 24 anni per Ferlazzo. Sulla richiesta della modifica della custodia cautelare si sono riservati.
Quel pomeriggio su corso Umberto, intorno alle 14, sono state diverse le persone che hanno assistito e anche filmato l’omicidio del 39enne nigeriano, avvenuto dopo che l’uomo aveva fermato Ferlazzo e l’allora compagna per chiedere l’elemosina.
Da lì è nata la folle reazione di Ferlazzo che dopo alcuni minuti ha lasciato la fidanzata in un negozio per andare a cercare Alika.
Per l’accusa Ferlazzo dopo aver buttato a terra Alika lo ha preso per il collo e ha tenuto la presa per due minuti e dieci secondi. Mentre l’aggressione era durata in tutto 2 minuti e 11 secondi. Tempi che sono stati definiti dalla procura di Macerata (le indagini della polizia sono state coordinate dall’allora sostituto procuratore Claudio Rastrelli, ora procuratore a Urbino) in modo così preciso grazie ai video girati col cellulare dalle persone che erano presenti.
Se l’autopsia dice che Ferlazzo è morto per asfissia, la difesa, con il proprio consulente, ha sostenuto che la morte sarebbe legata alla rottura della milza, quindi un omicidio preterintenzionale.
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