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Sciopero alla Giano, adesione al 100%:
la vertenza approda in Parlamento

FABRIANO – Il senatore Tino Magni (Alleanza Verdi e Sinistra) ha presentato un interrogazione scritta ai ministri Calderone e Urso. Il consigliere regionale dem Antonio Mastrovicenzo ha depositati una mozione per impegnare il governatore Acquaroli e la sua giunta a sollecitare il Governo affinché verifichi al più presto la disponibilità del Poligrafico dello Stato ad acquisire la proprietà degli stabilimenti delle Cartiere. Ieri hanno incrociato le braccia i 195 lavoratori a rischio esuberi, domani è in programma il Consiglio comunale aperto

I lavoratori della Giano in sciopero (foto Fb ‘Ugl Chimici’)

 

Adesione al 100% allo sciopero dei lavoratori della Giano srl, negli stabilimenti delle cartiere di Fabriano e Rocchetta, proclamato ieri dalla organizzazioni sindacali contro l’annuncio della procedura di mobilità collettiva che mette a rischio 195 posti. Per domani è attesa la seduta consiliare aperta, a palazzo del Podesta, e per il 24 un nuovo confronto con l’azienda. In attesa della convocazione del tavolo di concertazione al Mimit, si muove anche la politica. Il senatore Tino Magni (Alleanza Verdi e Sinistra) ha presentato un interrogazione scritta al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e al Ministro delle imprese e del Made in Italy chiedere l’immediata attenzione verso una vicenda di grave urgenza per le sorti di 195 lavoratori e lavoratrici, oltre ai timori per l’ennesima scomparsa di un riferimento nel patrimonio della storica produzione cartaria fabrianese, all’interno del già desolante quadro di un’area industriale indebolita da anni di crisi, chiusure ed esuberi.

Tito Magni (foto Fb pagina istituzionale)

Magni ricorda in premessa che «il gruppo Fedrigoni, proprietario delle ex Cartiere Miliani, con una compagine societaria costituita da due fondi Bain Capital e BC Partners, ha annunciato ai rappresentanti sindacali che, dal 1° gennaio 2025, Giano, società che si occupa del business dell’ufficio, cesserà ogni attività commerciale e produttiva, con la conseguenza immediata di 195 esuberi, tutti concentrati nei due stabilimenti di Fabriano e Rocchetta; – nel resto delle Marche, il gruppo ha altri tre siti produttivi, in particolare situati a Castelraimondo e Pioraco, nonchè a Sassoferrato, che impiegano complessivamente 840 persone tra dipendenti e somministrati; – l’amministratore delegato, Marco Nespolo, avrebbe assicurato alle parti sociali l’intenzione di non lasciare le Marche: “Continueremo a investire sullo sviluppo dei nostri siti produttivi presenti sul territorio e nel brand Fabriano. Faremo tutto il necessario per mitigare l’impatto sulle nostre persone. Il confronto e collaborazione con tutte le parti sociali sarà fondamentale“».

Nell’interrogazione si fa anche presente che «la società Giano è stata costituita da circa due anni e, quasi subito, è iniziata la ricerca di un partner per rilanciarne la competitività: “Abbiamo sondato tutti gli scenari possibili, fino a valutare la vendita dell’intero business Fabriano, nonostante sia per noi un asset strategico“, ha anche affermato Nespolo, facendo riferimento al progetto ‘Michelangelo’ che prevede, in particolare, la vendita tout court della società; lo stesso amministratore delegato ha precisato, inoltre, che anche in riferimento a tale caso, non hanno, purtroppo, individuato potenziali partner».

Il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra rammenta inoltre che i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Carta e Stampa, inclusa la Rsu unitaria dell’area Marche, «hanno immediatamente organizzato assemblee con i lavoratori a Rocchetta e Fabriano, il fermo degli impianti e l’immediata proclamazione dello stato di agitazione: “La procedura per il licenziamento collettivo di 195 addetti coinvolge non solo la produzione di carta per ufficio, ma anche i settori della manutenzione, della gestione dei materiali e delle spedizioni a Fabriano, nonché la cessazione del sito di Rocchetta“, scrivono le parti sociali, annunciando di aver chiesto un tavolo di confronto» e che «ai lavoratori coinvolti dalla decisione del gruppo Fedrigoni è giunta la solidarietà dell’arcivescovo di Fabriano-Matelica, Francesco Massara, che conferma la propria disponibilità “per cooperare con l’azienda e le istituzioni, regionali e nazionali, in modo che siano salvaguardate le competenze e l’alta professionalità dei lavoratori e si garantiscano alle loro famiglie certezze sul futuro“;». Di qui la richiesta di Magni di conoscere «le valutazioni dei Ministri in indirizzo su quanto illustrato in premessa e, in particolare, se non ritengano di dover intervenire, per quanto di competenza, per dare seguito alla richiesta dei sindacati, convocando un tavolo di concertazione quanto prima al fine di scongiurare l’ipotesi dei licenziamento di più di 190 lavoratori».

Antonio Mastrovincenzo

La decisione del Gruppo Fedrigoni di avviare la procedura di licenziamento per 195 lavoratori è «un altro inaccettabile e durissimo colpo dal punto di vista occupazionale, sociale ed economico per tutto il territorio di Fabriano» scrive anche il consigliere regionale Antonio Mastrovicenzo (Pd). «Da tempo, dopo voci sempre più insistenti su possibili scelte drastiche da parte dell’azienda, avevamo sollecitato invano la Giunta regionale a prendere contatti e ad incontrare la proprietà per verificarne le reali intenzioni. – prosegue la nota del consigliere dem – Fabriano è indissolubilmente legata alla carta e alla sua produzione: adesso va fatto tutto il possibile, da parte delle istituzioni locali e nazionali, per garantire il mantenimento della produzione di carta a Fabriano e la tenuta dei livelli occupazionali. Dal 1978 al 2002, il 98% del pacchetto azionario era detenuto dal Poligrafico dello Stato che, peraltro, tentò di riacquistare i quattro stabilimenti già nel 2017. Il Poligrafico potrebbe essere ancora interessato alla acquisizione delle Cartiere che, negli anni passati, hanno sempre prodotto carta filigranata per le banconote dello Stato italiano (Euro compreso) e di molti altri Stati. Per questo, oggi ho presentato una mozione, sottoscritta da tutto il Gruppo Pd, con cui chiediamo l’impegno da parte del presidente Acquaroli e della sua Giunta a sollecitare il Governo affinché verifichi al più presto la disponibilità del Poligrafico dello Stato ad acquisire la proprietà degli stabilimenti delle Cartiere, per mantenere l’assetto produttivo e salvaguardare i livelli occupazionali. Mi auguro che questa volta il nostro appello non rimanga inascoltato» conclude Antonio Mastrovincenzo che ricopre il ruolo di vicepresidente della Commissione Sviluppo Economico e Lavoro regionale.

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