Il sindaco Daniele Silvetti ha siglato stamane con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil un protocollo in tema di appalti pubblici, il terzo nella storia dell’Amministrazione comunale. Attorno al tavolo Marco Bastianelli (Cgil), Alberto Mancinelli (Cisl) Giorgio Andreani e inoltre l’assessore agli Affari generali e legali, Antonella Andreoli. Alla luce del nuovo Codice degli appalti, efficace dal 1 luglio 2023, è stato necessario- viene specificato nel protocollo- riconsiderare alcuni aspetti, adeguandoli e rafforzandoli, sulla base delle nuove previsioni introdotte dal D. Lgs. 36/2023. Un atto dovuto, che ha richiesto un grande sforzo congiunto «nella convinzione – ha sottolineato l’assessore- che il sistema degli appalti pubblici debba contribuire a rafforzare la cultura del lavoro regolare, il rispetto della legislazione sociale e dei diritti dei lavoratori, e che debba contrastare la concorrenza sleale e ogni tipo di illecito, a tutela dei lavoratori e della continuità dei servizi offerti. Collaborare è estremamente importante, in ogni fase degli appalti. Ringraziamo sia le organizzazioni sindacali sia i referenti del Comune che hanno lavorato a questo protocollo».
«Maggiore garanzie e regole più certe. È questo il nostro obiettivo, che ci eravamo dato già nelle linee di mandato – ha dichiarato il sindaco, ringraziando insieme all’assessore tutte le parti- e contestualmente internazionalizzare alcuni servizi continuando sulla strada dell’affidamento in- house. Tutelare i lavoratori è importante così come rapportarsi con gli interlocutori per garantire trasparenza e affidabilità. Questo protocollo è una tappa di un percorso che vogliamo tenere vivo». Nel nuovo protocollo firmato in data odierna, pertanto, sia l’Amministrazione comunale sia le organizzazioni sindacali si impegnano a contribuire a che non si creino, nel rispetto della norma, situazioni che peggiorino le condizioni normative, occupazionali e di svolgimento delle attività lavorative a tutela dei lavoratori e delle imprese, consentendo il mantenimento e la creazione di nuovi posti di lavoro ed incentivando la progressiva qualificazione ed innovazione dell’offerta espressa dagli aggiudicatari di appalti e concessioni.
In merito al sistema degli appalti pubblici, che ha subito diverse modifiche negli ultimi anni, si ritiene di dare sistematicità ad un comparto che, occupando un consistente numero di addetti, ha necessità di offrire garanzie occupazionali e di trattamento pari al resto dei lavoratori soprattutto in virtù del fatto che la stazione appaltante è una pubblica Amministrazione. Le parti convengono di collaborare, per quanto possibile, allo scopo di contrastare fenomeni di illegalità di qualunque tipologia che si verifichino nelle diverse fasi dell’appalto. Si ritiene che i comportamenti e la reputazione delle imprese che partecipano alle procedure di gara, sia sul piano professionale che etico, sia sul rispetto di tutte le norme sull’ambiente e sulle tutele relative alla sicurezza sul lavoro, siano aspetto fondamentale da valutare da parte dell’amministrazione pubblica quale stazione appaltante, nei limiti e con gli strumenti consentiti dall’ordinamento.
«Quello siglato oggi- hanno ribadito rappresentanti sindacali- è un protocollo migliorativo, costruito insieme che focalizza questioni importanti, quale la questione dei subappalti, ne definisce le possibilità e e ne determina la qualità. Il mercato ha bisogno di regole, altrimenti ne fanno le spese il lavoro e chi lavora. Una questione messa in rilievo è quella della convocazione d’anticipo che permette di verificare le problematiche prima che vadano a incidere sull’andamento dell’appalto. Con questo nuovo protocollo, inoltre, possiamo entrare in contatto con organismi di controllo quali il Comitato paritetico sugli appalti e gli accreditamenti delle Marche, ed è molto positivo». «I lavoratori vanno in ansia- ha aggiunto Claudio Di Pietro (Cgil) perché cambiano le regole degli appalti che sono l’elemento di maggiore precarietà nel mondo del lavoro. Contrastare i subappalti a cascata è sempre più necessario».
Il protocollo di intesa alla firma prevede, da parte dell’Amministrazione comunale, l’impegno, nell’affidamento e nella gestione degli appalti che verranno affidati per tutta la durata del mandato del Sindaco, ad inserire clausole ad hoc nei Capitolati e negli atti di gara che tengano conto di quanto concordato con le organizzazioni sindacali firmatarie del Protocollo, con particolare attenzione, anche in fase esecutiva, al rispetto della normativa sul costo della manodopera, delle clausole sociali, della disciplina del subappalto, delle norme volte alla tutela ambientale. L’Amministrazione comunale si impegna altresì a prevedere, nelle procedure di gara che verranno aggiudicate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’affidamento di servizi alla persona, criteri di valutazione delle offerte che non attribuiscano all’elemento prezzo un valore superiore a 20 punti su 100.
«Da un lato abbiamo aspettato un anno dall’ entrata in vigore del codice- ha aggiunto il dirigente Area Contratti e Servizi del Comune Giorgio Foglia, portando un esempio concreto- e dall’ altro abbiamo completato la concertazione su una grande sfida, del costo di milioni di euro, il rinnovo del contratto delle mense. Penso che che anche da quella esperienza condivisa scaturisce il protocollo, che è un grande patto di collaborazione. Non necessariamente la tutela dei lavoratori si scontra con l’efficienza, può dare vantaggi alla collettività».
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