Visioni simili, per certi aspetti divergenti sui programmi amministrativi per Osimo ma non per questo inconciliabili. Da una parte Francesco Pirani, sindaco della città eletto nello scorso mese di giugno e imbrigliato in complicate geometrie per tenere insieme una maggioranza civica in quota centrodestra composita e tormentata. Dall’altra Dino Latini, presidente del Consiglio regionale, consigliere comunale con altri 3 colleghi in appoggio esterno al governo Pirani, soprattutto leader delle storiche Liste civiche-Su la Testa che hanno contribuito alla elezione dell’attuale primo cittadino. Dopo settimane di incomprensioni e di messaggi scambiati per interposta persona questa mattina i due si sono dati appuntamento nella sede delle Liste civiche Osimo per cercare una via d’uscita all’impasse che blocca ormai da 3 mesi l’amministrazione comunale e che ha fatto salire la tensione in maggioranza quasi al limite della resa dei conti.
Pirani ha lasciato il palazzo comunale per raggiungere Latini nei locali di via della Vecchia Fornace. Un gesto disteso e aperto ad un clima di pacificazione. All’incontro politico ristretto sarebbero stati presenti gli assessori dei movimenti civici latiniani, vale a dire Monica Bordoni, Paolo Strappato e Matteo Sabbatini, e alcuni consiglieri comunali del gruppo dei latiniani come Emanuele Carpera e Filippo Zagaglia. Sarebbero stati assenti (forse perché non invitati o per l’opportunità politica di favorire il dialogo?) gli esponenti degli altri gruppi che compongono l’alleanza nel nome di Francesco Pirani, come i consiglieri della coalizione civica di Sandro Antonelli e quelli dell’unico partito di maggioranza, Fratelli d’Italia.
Trapela che Dino Latini avrebbe rilanciato l’idea di azzerare tutti gli incarichi, dalla giunta alle Partecipate, per ripartire da zero, come ormai sollecita da mesi, e per ricostruire il patto elettorale originario su basi più solide. Al momento non avrebbe ottenuto alcuna risposta concreta dal sindaco, non è chiaro se per il veto degli assenti alla riunione o per la necessità dello stesso timoniere di confrontarsi anche con loro. Le minoranze di centrosinistra insistono nel chiedere a Francesco Pirani di dimettersi. Se il sindaco decidesse di rimettere il mandato amministrativo nelle mani del prefetto, la legge gli concederebbe 20 giorni di tempo per ripensarci e per ritirare le eventuali dimissioni, quindi anche per cambiare la mappa degli incarichi. Potrebbe passare per questa soluzione la seconda vita della legislatura Pirani?
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