«Come forza di opposizione, siamo pronti a sostenere l’impegno di spesa per affrontare i danni provocati dall’alluvione del 18 settembre 2024. Non c’è dubbio che sia necessario agire con urgenza per mettere in sicurezza la città. Tuttavia, non possiamo tollerare che il sindaco di Osimo, Francesco Pirani, orfano di una maggioranza effettiva in Consiglio, sfrutti questa situazione per far approvare altre variazioni di bilancio che nulla hanno a che vedere con l’emergenza. L’Amministrazione comunale sta tentando di mescolare scelte politiche discutibili con la necessaria risposta ai danni dell’alluvione, costringendo il Consiglio a votare un pacchetto di spese molto più ampio». Hanno così chiarito le propria posizione, inviando ieri una pec a palazzo comunale, i consiglieri della minoranza di centrosinistra. L’argomento è stato oggetto di analisi queta mattina nel corso di una conferenza stampa convocata dai gruppi Pd, M5S e lista Glorio sindaco.
«Ricordiamo inoltre che non sono ancora state approvate le linee programmatiche di mandato» hanno spiegato dettagliando le ‘manovre poco trasparenti’ che la maggioranza starebbe preparando con le variazioni di bilancio da approvare in Consiglio comunale. La data della seduta ancora non è stata fissata. «Questo rende qualsiasi variazione di bilancio priva di un chiaro indirizzo politico. Non permetteremo che il senso di responsabilità verso l’emergenza venga strumentalizzato per far passare altre manovre non condivise. Ribadiamo a gran voce che vi è una sola scelta seria che il Sindaco Pirani può fare: rimettere il proprio mandato nelle mani dei cittadini facendo un passo indietro quanto prima» ha specificato l’opposizione.
L’ex candidata sindaca Michela Glorio che ha ricordato che l’ultimo seduta consiliare è stata volta lo scorso 11 settembre quando è stato invocato il Regio Decreto per garantire il numero legale, aprire la seduta e surrogare 3 consiglieri comunali dimissionari «Il bilancio consolidato doveva essere convocato entro il 30 settembre ma la seduta non è stata convocata. Le linee programmatiche dovevano essere approvate entro 60 giorni dall’insegnamento, ami fatto. Ora si vocifera che ci sarà a breve un altro Consiglio comunale. Ma non sappiamo quando. Il sindaco ha capito che non era maggioranza. La sua maggioranza è spaccata non ha i numeri per portare in aula le delibere e quindi non sa convocando il Consiglio». Glorio ha rammentato che l’opposizione si è appellata a tutti i rappresentanti di area presenti in Parlamento. «Abbiamo chiesto una risposta scritta al prefetto che ci ha dato ragione sul Regio Decreto – ha ricordato – e abbiamo fatto ricorso al Tar Marche. L’udienza di merito è fissata per il 7 novembre prossimo in via urgenza. In attesa del Consiglio comunale ieri abbiamo inviato la pec chiedendo lumi in merito alla prossima variazione di bilancio e chiedendo anche di separare questa variazione di bilancio. Abbiamo già dichiarato la nostra disponibilità a votare gli interventi assunti in somma urgenza per l’alluvione per senso di responsabilità verso gli alluvionati. Poi abbiamo saputo che l’amministrazione del sindaco Pirani porterà nel prossimo Consiglio comunale una variazione di bilancio molto più ampia molto più grande dove dentro inserirà tante altre cose che sono decisioni politiche che come minoranza non possiamo approvare, quindi chiediamo di separare i due punti». Glorio ha sollevato anche una questione giuridica di legittimità comunali al segretario comunale e al Collegio dei conti. «Come fa l’amministrazione comunale a portare in consiglio comunale una variazione di bilancio quando a monte non ha approvato le linee programmatiche di mandato, non le ha tradotte nel Dup? Senza questi passaggi formali come fa a portare in consiglio la variazione di bilancio dove inserirà anche provvedimenti importanti che riguarderanno i prossimi anni e del 2025?» ha domandato.
La capogruppo del Pd, Paola Andreoni ha ribadito che le minoranze «non possono essere strumentalizzate e utilizzate al posto della maggioranza che il sindaco sta dimostrando di non avere. Se si riuscirà ad aprire, il Consiglio comunale è fondamentale perché nell’odg ci sono dei punti che sono la linfa per amministrazione per poter continuare ad amministrare la città, come le linee programmatiche di mandato. Se anche questo Consiglio comunale dovesse fallire il sindaco non può che tirare una conclusione: dire alla città che nonostante le sue buone intenzioni di voler amministrare, non ha i numeri perché la maggioranza non li garantisce. La città non può essere ingabbiata dalle liti interne alla maggioranza, finita il giorno dopo la vittoria. Le promesse della maggioranza nei Consigli di quartiere hanno poco futuro se non vengono approvate le linee programmatiche e le variazioni di bilancio. Sono solo parole fine e se stesse».
Anche la capogruppo del M5S, Caterina Donia ha rimarcato il fatto che «senza consigli comunali anche noi consiglieri di minoranza non abbiamo voce mentre vorremmo veramente fare uno posizione costruttiva, ma purtroppo questa maggioranza non ha i numeri per indire i consigli comunali. Non possiamo sostituirci a una maggioranza che non ha ancora approvato il proprio programma, che fa propaganda sulle buche che tampona nell’emergenza e che non è unita, che non si è mai confrontata in maniera democratica con la minoranza. Faccio riferimento ad esempio alle tariffe Tari. Noi voteremo favorevolmente soltanto se la variazione di bilancio si limiterà alla somma urgenza e quindi se non includerà altre opere che la maggioranza vorrebbe mettere nelle variazioni di bilancio».
Eliana Flamini (Pd) ha aggiunto che aggregare tutte le variazioni a quelle di somma urgenza diventerebbe «uno strumento per obbligare la nostra coalizione a dover subire delle scelte che non sono politicamente allineate coi nostri pensieri. Sarebbe una scorrettezza molto grave e ci auguriamo che questa nostra richiesta quindi venga accolta. Ci siamo accolti del bando Tari solo dopo che è stato pubblicato, proprio come i sindacati. E’ grave».
Maria Francesca Verdolini (Lista Glorio) ha ribadito che «il sindaco Pirani sta screditando la minoranza ma il suo problema principale è non avere i numeri in maggioranza. Ascolti piuttosto il malcontento dei cittadini della nostra città, e decida per il bene della nostra città, facendo magari un passo indietro». Parole alle quali si sono aggiunge quelle di Mauro Pellegrini (Pd). «Sappiamo bene che il nostro appello non sarà accolto – ha detto – Faranno di tutto per tenere insieme questa variazione di bilancio con la somma urgenza e con tant’altro, per mettere sotto ricatto la parte la sua maggioranza riottosa e provare a far sviluppare sensi di colpa nella minoranza. E’ vero che in linea generale ci sono anche variazioni di lancio che a volte vengono votate anche dall’opposizione. Ma in questo caso la minoranza non può essere utilizzata per sostituire la maggioranza. – ha evidenziato Pellegrini – La somma urgenza per l’alluvione è relativa a quelle somme che il Comune ha impegnato e viene portata in Consiglio per trovare la copertura. copertura quindi l’obbligo di andare in consiglio per trovare la copertura. Ora perché nonostante la nostra disponibilità garantire il numero legale per la somma urgenza, Pirani non ascolta e vuole portare una variazione unica?» si è chiesto. «Ormai l’hanno capito: è consapevole che il treno è al capolinea ma il governo della città resta invischiato in questo gioco esclusivamente della maggioranza su chi deve rimanere con il cerino in mano. Pirani dice che non si dimette perché aspetta e qualcuno dalla maggioranza lo butti giù formalmente. – ha continuato il consigliere dem – Leggo l’epopea della donazione di sindaco e assessori per rimettere in moto le lancette dell’orologio della torre civica ferme da giugno, poco prima del ballottaggio, e mi domando se il Comune non aveva a disposizione 1000 euro per pagare il tecnico e se, a rigor di legge, per le sponsorizzazioni serve un avviso pubblico. L’orologio è fermo dal 25 giugno, dal momento in cui il sindaco Pirani è entrato nel pieno esercizio delle sue funzioni. Sono passati 120 giorni quasi e ancora questo sindaco non è stato in grado e votare favorevolmente le linee programmatiche di mandato. Ora se nel prossimo Consiglio comunale non riuscirà ad approvare le linee programmatiche che si dovrebbero votare prima delle variazioni di bilancio, ndr), che farà? Capisco che vogliono arrivare il più avanti possibile perché nel frattempo percepiscono anche le indennità. Se le linee programmatiche non passeranno deve prenderne atto e deve dimettersi. Questo giochino non è più accettabile» ha concluso Pellegrini.
La chiosa l’ha messa la consigliera Simonetta Tirroni (lista Glorio): «Osimo merita un’amministrazione che non sia ridotta alla mera sopravvivenza ma che abbia il coraggio di dire a tutta la città se ha la capacità e i numeri per andare avanti».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati