Dai pericoli derivanti dall’abuso di social e cellulari, al mancato accordo con la Regione per la somministrazione di test e vaccini, passando per le fake news e il futuro della professione. Si è svolto ieri all’hotel Cosmopolitan di Civitanova l’XI Congresso regionale della Federazione nazionale medici pediatri, ovvero i pediatri di libera scelta delle Marche, dal titolo “Fimprogress: la pediatria che cambia”.
Sono intervenuti Maurizio Pincherle, ex primario neuropsichiatra dell’ospedale di Macerata che ha parlato dell’impatto dell’uso e abuso dei devices digitali e dei social sullo sviluppo del sistema nervoso dei ragazzi ed ha dimostrato come l’esposizione precoce ad immagini continue, come TV e smartphone, causi uno sviluppo delle aree cerebrali posteriori che rendono precocemente abili i bambini a manovrare i devices elettronici, a scapito delle aree frontali che sono quelle che si sviluppano con la lettura e l’ascolto di storie e quindi con la costruzione di immagini di fantasia. «Le regioni frontali sono quelle che facilitano il controllo degli impulsi e la sopportazione delle frustrazioni e quindi – ha aggiunto – aiutano l’adulto a comportarsi responsabilmente e a non deprimersi, caratteristiche che latitano nei giovani e che portano più facilmente a delinquere per dare sfogo ai propri istinti e a deprimersi anche in maniera francamente patologica».
Il secondo ospite è stato Alessandro Volpini, pneumologo dell’ospedale Salesi, ha parlato delle fake news in pneumologia pediatrica, riportando come le notizie false viaggino a velocità molto superiore a quelle vere «perché solitamente tendono a confermare i pregiudizi diffusi trovando così terreno fertile dove attecchire». Ha quindi analizzato diversi capitoli della patologia respiratoria mettendo in evidenza le false credenze più comuni invitando i presenti a combattere quelle dannose ma a non dannarsi con le altre «pena il rischio di perdere inutilmente tempo ed energie degne di migliori fini». E’ poi intervenuto Mattia Doria, pediatra di libera scelta di Chioggia, segretario regionale Fimp del Veneto, che ha relazionato circa il cambiamento della professione di pediatra di libera scelta nei prossimi 10 anni. E’ partito dal calo demografico che, «se non cambieranno drasticamente i numeri degli specializzandi in pediatria, nel giro di 5-10 anni porterà ad avere prima pediatri sottooccupati e poi un congruo numero di colleghi disoccupati». Ha proseguito come sia necessario dotare gli studi dei pediatri di base di capacità diagnostiche semplici «ma a carico della sanità regionale e non del privato, ad esempio i test allergici possono essere fatti tranquillamente nello studio del pediatra senza intasare gli ospedali ma nelle Marche questo non è possibile – ha aggiunto – perché la Regione non riconosce alcun compenso al pediatra che esegue il test mentre lo stesso può prescriverli a carico della sanità regionale senza oneri per il paziente. Solo potenziando le capacità diagnostiche del territorio si possono risolvere facilmente la maggior parte dei problemi dei bambini e liberare gli ospedali dal sovraccarico di lavoro di bassa complessità che impedisce loro di concentrarsi sui casi più difficili ma, ancora una volta , senza investimenti tale vantaggiosa soluzione non può essere praticabile».
Alla tavola rotonda hanno partecipato anche la segretaria regionale della Fimp Marche Maria Paola Celani, il presidente regionale della Società italiana di pediatria Ermanno Ruffini, la direttrice della clinica pediatrica dell’Università di Ancona Maria Elena Lionetti e l’Assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, i quali hanno tutti concordato nella necessità di una collaborazione paritetica nel rispetto e nella valorizzazione delle caratteristiche specifiche di ciascuna componente. L’assessore in particolare ha enunciato una serie di iniziative che dovrebbero dare i loro frutti a breve e, per la pediatria, ha manifestato la volontà di supportare in maniera convinta i pediatri che hanno il compito importante di aiutare la crescita dei futuri cittadini, concludendo con «per voi la porta è sempre aperta».
«L’affermazione sarà prestissimo messa alla prova – concludono i pediatri – visto che la somministrazione di Nirsevimab, l’anticorpo che previene l’infezione da virus respiratorio sinciziale, dovrebbe partire in tutta Italia dai primi di Novembre, parte dei bambini dovrebbe essere vaccinata dai pediatri di famiglia in seguito ad accordi con la Regione che, in altri parti d’Italia sono stati fatti l’estate scorsa, nelle Marche non si è ancora iniziato a parlarne».
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