Il comune di Ancona non è a conoscenza quanti, tra i 70 agenti della Polizia locale che l’hanno in dotazione, portano l’arma individuale a casa. La questione è emersa questa mattina in Consiglio comunale durante la discussione di una interrogazione a tema presentata dalla consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) che ha chiesto al vice sindaco Giovanni Zinni anche di dettagliare il percorso di formazione affrontato dagli agenti, quanti depositano la pistola nell’armeria e quanti utilizzano armadietti di sicurezza presso il comando. «Il recente fatto di cronaca del giovane che si è tolto la vita con arma d’ordinanza del padre, o della guardia giurata che ha visto partire un colpo accidentale dalla sua pistola in pronto soccorso, devono farci riflettere» ha esordito la consigliera dem nell’illustrare i quesiti.
«L’occasione assolutamente gradita per dare un po’ di informazioni. – ha risposto Zinni – Si è lavorato su vari step: c’è stato un lavoro preliminare per quanto riguarda la verifica innanzitutto di titolo idoneo come possibilità di utilizzare un’arma individuale. Poi è fatta la formazione dell’informazione interna per quello che riguarda gli usi e gli strumenti di difesa personale, uso e porto d’armi. E’ stata attivata la procedura per l’ottenimento dell’attestato per il maneggio delle armi per avere il decreto di pubblica sicurezza. A marzo 2024 è stato somministrato a tutto il personale il corso di formazione per il maneggio delle armi tenuto presso il comando da istruttori di Linea di tiro del tiro a segno nazionale di Osimo, tutti appartenenti alla guardia di finanza. E’ stato fatto un corso di lezioni di tiro al Poligono di Osimo. Al termine di tutti questi costi di formazione il medico legale dell’Ast ha ritenuto idonei i portatori di pistola. Sono in tutto 70 agenti. L’armeria serve per legge a tenere in deposito al Comando le armi di riserva, ed è obbligatoria da 15 armi in poi con personale fisso che opera il controllo delle armi. Le armi di riserva della Pm di Ancora sono solo 4 c’è l’armeria ed è seguita dal comandante direttamente. Cosa diversa sono gli armadietti di sicurezza. Di concerto con tutte le organizzazioni sindacali ogni operatore assegnatario di arma ha disposizione una cassetta di sicurezza, per la quale il Comando è in grado di conoscere gli accessi da terremoto (hanno anche dei registri se i quali viene appunto annotata l’entrata e l’uscita). Cassetta strettamente personali e non cedibili. Ne sono state predisposte 100, perché 70 sono quelli che hanno le pistole in essere ma siccome noi abbiamo fatto un piano assunzionale di cui già ne abbiamo assunti 14 e negli anni prossimi è previsto anche il turn over di raggiungere l’obiettivo di 100 agenti abbiamo già predisposto le cassette di sicurezza anche per quelli che arriveranno che oggi non ci sono» ha chiarito l’assessore.
La cassette consentono all’agente di poter lasciare temporaneamente l’arma in totale sicurezza presso il Comando quando lo ritiene più opportuno, «tenendo ben presente che la norma dice chiaramente che comunque la responsabilità dell’arma resta comunque in capo al singolo agente. Quanti portano l’arma proprio domicilio? La cosa non viene monitorata perché la legge non chiede di monitorarlo e il comandante non è obbligato a chiedere ogni singolo agente oggi è portato la pistola a casa oppure no. – ha sottolineato Giovanni Zinni – La responsabilità resta in capo alla persona che ha l’arma, che vorrei ricordare è numerata. Non ha senso che il comandante vada a chiedere a ogni singolo agente dove ha l’arma. Cosa diversa invece custodire l’armeria, che è compito del comandante e col quale appunto ha la responsabilità diretta delle armi di riserva dei proiettili di riserva. Abbiamo fatto qualcosa di più di quanto previsto dalla legge».
La consigliera Giangiacomi non si è ritenuta soddisfatta delle risposte.«Ne faccio una questione di sicurezza pubblica anche alla luce di quei fatti di cronaca. – ha rimarcato – Porsi la domanda di quanti agenti portano a domicilio l’arma è un elemento importante perché le precauzioni non sono mai troppe. La legge specifica che l’istituzione della armeria principale non è necessaria se le armi sono meno di 15, ma noi stiamo parlando di una dotazione di armi superiore alle 15 in giacenza. Qua ne abbiamo 70 più 4. Quindi la questione è diversa e pongo un problema di pubblica sicurezza e non faccio polemiche con chi si è assunto la responsabilità di dove si custodiscono le armi. Io leggo le disposizioni di legge». Fuori microfono l’assessore Zinni ha replicato che «ogni passaggio è stato vagliato e concertato con la Prefettura».
In apertura di seduta Mirella Giangiacomi aveva chiesto al presidente del Consiglio Simone Pizzi di fermare i lavori dell’aula per osservare un minuto di silenzio in memoria di Gabriella Guidi, fondatrice del Forum delle Donne di Ancona, scomparsa di recente.
(Redazione CA)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati