«Esprimiamo la nostra contrarietà in merito alle dichiarazioni dell’assessore regionale e vice presidente Filippo Saltarmartini sul Cpr di Falconara Marittima. Non solo crediamo che i Centri di permanenza per i rimpatri non rappresentino uno strumento di governo per contrastare l’immigrazione illegale, ma riteniamo che essi siano luoghi in cui non sono garantiti il diritto d’asilo e il rispetto dei diritti umani». A sostenerlo sono diverse sigle sindacali e associazioni come la Cgil Marche, Uil Marche, Cisl Marche, Cna Marche, Amad associazione multietnica antirazzista donne, Fedeersolidarieta’ Marche – avv. Daniele Valeri – Gulliver associazione universitaria, Rete degli Studenti Medi Marche, Gris Marche (gruppo immigrazione salute delle Marche) e Refugees Welcome Italia (coordinamento regionale). Dopo le dichiarazioni espresse ieri in Consiglio comunale da Filippo Saltamartini in risposta a una interrogazione a tema presentata dal consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo, e dopo la piena contrarietà manifestata dall’Amministrazione comunale di Falconara (che è in quota centrodestra) dicono la loro anche i sindacati.
Una presa di posizione che fonda le basi sui contenuti del Dossier monitoraggio Cpr del 15 aprile 2024, «da cui emerge che i Cpr sono luoghi di privazione della dignità, dove gli individui vengono disumanizzati e marginalizzati, dove si viene trattati come non persone. Sono risapute le condizioni inumane all’interno dei centri, che altro non sono che il risultato di una politica migratoria distorta, volta esclusivamente a operazioni di controllo e contenimento, e non alla gestione del fenomeno migratorio, ai diritti, all’accoglienza e all’inclusione. – scrivono organizzazioni sindacali e associazioni – Le Marche sono una regione che si è sempre contraddistinta per la cultura dell’accoglienza, in cui il terzo settore ha visto sviluppare eccellenze a livello nazionale per quanto attiene le politiche di integrazione e l’inserimento delle persone migranti nel tessuto economico e sociale regionale. Saremo impegnati affinchè nella nostra regione non si dia avvio alla costituzione del Cpr. I centri di permanenza per i rimpatri mostrano il fallimento della politica che non considera i migranti come persone con la loro storia e la loro dignità, fallimento che si cerca di nascondere dietro la tesi dello strumento di controllo per la sicurezza dell’Italia».
Perplessità fatte proprie anche dal Pd di Falconara. «Dopo le indiscrezioni trapelate dalla stampa qualche settimana fa ora arriva l’ufficialità: la regione ha dato il via libera per la realizzazione di un Cpr a Falconara. – esordisce una nota dei dem – Come Partito Democratico falconarese intendiamo ribadire le nostre posizioni di forte contrarietà, come già espresso in altre occasioni e com’è anche stato rilanciato da Cgil, Cisl e Uil. Riteniamo difatti i Centri per rimpatrio delle strutture detentive all’interno delle quali prevalgono situazioni di violenza e criminalità, ma soprattutto delle strutture che, a nostro avviso, non rappresentano la giusta soluzione per la gestione della questione migratoria. Siamo quindi contrari ai Cpr, sia a Falconara che ovunque. Tali posizioni sono già state espresse nelle settimane passate, ma anche nel Settembre 2023, quando già alcuni giornali rilanciavano tale possibilità. Poiché ormai siamo arrivati all’ufficialità della notizia vorremmo capire come mai, né regione né amministrazione comunale, abbiano comunicato nulla alla cittadinanza, ma soprattutto ci chiediamo se le posizioni dell’amministrazione comunale riguardo tale questione siano cambiate. Di fronte ad una situazione simile sembra che la filiera istituzionale tanto sbandierata dalle amministrazioni comunali di centrodestra, alla prova dei fatti, si sia sciolta come neve al sole» conclude il comunicato del gruppo consiliare Pd.
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