Da oggi fiori, farfalle e disegni geometrici color pastello caratterizzano l’ingresso laterale del cimitero di via Castellaraccia. I grandi murales sono stati realizzati dallo street artist Run, al secolo Giacomo Bufarini, che ha donato nuove suggestioni alle mura del luogo di culto traducendo in arte murale i bozzetti digitali degli studenti dell’accademia Poliarte di Ancona. E’ il risultato del progetto DecoriAmo Falconara, inaugurato oggi 26 ottobre alla presenza del sindaco Stefania Signorini, della consigliera regionale Linda Elezi che ha finanziato l’opera con un contributo di 15mila euro della Regione Marche a sua disposizione, degli assessori comunali e di alcuni rappresentanti delle Pro Loco Pionieri di Rocca Mare e Falconamare: Ivo Piccinini, Carlo Rossi e Daniela Renzulli.
«Sono sempre stata una grande estimatrice dell’arte di Run – dice il sindaco Stefania Signorini – che anche stavolta ha espresso la sua creatività lasciando un segno importante, dopo il lavoro realizzato nell’edificio privato di via Bixio, all’altro capo del centro città. Vorrei che Falconara possa diventare sempre più la città dell’arte dei murales, in particolare di quelli di Run». Sono state le due Pro Loco a proporre il progetto al Comune e alla consigliera Elezi, coinvolgendo anche gli artisti della Poliarte. I rappresentanti delle Pro Loco hanno anche ottenuto la disponibilità di Run, artista internazionale residente da vent’anni a Londra ma originario proprio di Falconara.
«Questa zona è più di ogni altra il posto in cui sono cresciuto – spiega Bufarini – Abitavo poco distante e il cimitero si trova all’interno di quel chilometro quadrato in cui ho passato la mia infanzia, che è stato un periodo felice. Lavorare prima ad Ancona e poi a Falconara mi ha permesso di riavvicinarmi ai miei ricordi, alla mia infanzia, a casa mia, qui mi sento autoctono». Quanto al lavoro realizzato in via Castellaraccia l’artista sottolinea: «Questo non è un mio design, il disegno di base è stato concepito dai ragazzi della Poliarte. E’ un caso del tutto particolare, perché in questa circostanza ho lavorato come artigiano, non come autore, ma ho messo comunque qualcosa di mio, perché ho tradotto l’opera da uno schermo del computer a un muro».
Run si è messo al lavoro il 12 ottobre e sono stati «tanti i commenti positivi, qualcuno mi ha detto che questa opera dà un po’ di allegria, ma il cimitero non è né un luogo triste né allegro, il cimitero è un luogo in cui celebriamo in nostri cari il passaggio dalla vita alla morte, una persona non è morta finché noi la ricordiamo». Punta sulla spiritualità anche il commento della consigliera regionale Linda Elezi. «La creatività è una delle più alte espressioni dell’anima umana – dichiara – ed è per me motivo di orgoglio che abbia potuto esprimersi, grazie al mio contributo di consigliere regionale in forma significativa in un luogo che tocca corde profonde del cuore. Il risultato di un progetto condiviso con convinzione ed entusiasmo insieme ai promotori delle Pro Loco di Falconara è un’opera che interpreta con raro talento lo spirito del luogo e l’impegno dei cittadini per la loro comunità. Ritengo fortemente significativo che l’opera sia frutto di un percorso anche creativamente corale, sintesi dell’espressione di un artista di assoluto di livello come Run e dei giovani allievi della Poliarte. Ringrazio i promotori per il loro impegno e il Comune di Falconara per aver accolto con entusiasmo l’opportunità di condividere e supportare un progetto originale e di spessore artistico e civico indiscutibile».
I rappresentanti delle due Pro Loco sottolineano come «abbiamo portato a compimento questa idea, nata da Ivo Piccini e realizzata dopo un lungo percorso. A livello personale e di associazione, vedere completato questo progetto ci riempie di orgoglio e di emozioni. Grazie a Linda Elezi che ha dato un contributo ma anche al Comune che ha accettato la nostra proposta. E’ un bel progetto, molto rispettoso del luogo». In particolare l’ideatore del progetto, Ivo Piccinini, commenta: «Le opinioni che ho sentito mentre seguivo lavori erano positive. L’intenzione non è certo rendere il luogo più ‘attrattivo’, più decoroso si. Spero sia lo stimolo per una maggior cura dell’area».
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