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Porto, “Ancona blue agreement”:
rinnovato l’accordo tra istituzioni e operatori
per ridurre l’inquinamento delle navi

ANCONA - Sottoscritto stamattina il protocollo d’intesa tra Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Capitaneria di porto, Comune, compagnie di navigazione dei traghetti e delle crociere e agenzie marittime con lo scopo di diminuire l’impatto delle emissioni nello scalo. Anticipa di sei mesi gli obblighi della Convenzione internazionale Marpol dal 2025 in vigore in tutto il mare Mediterraneo

 

Nasce dall’obiettivo di ridurre l’impatto delle emissioni in atmosfera da parte delle navi che arrivano e ormeggiano nel porto di Ancona. È l’accordo volontario “Ancona blue agreement”, promosso da Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Capitaneria di porto di Ancona e Comune di Ancona nella volontà condivisa di favorire l’utilizzo di buone pratiche per diminuire l’effetto sulla città della permanenza delle navi traghetto e crociere nelle aree portuali.

L’accordo “Ancona blue agreement” è stato sottoscritto oggi, nella sede Adsp ad Ancona, dalle tre istituzioni promotrici, dalle compagnie di navigazione dei traghetti e delle crociere e dagli agenti marittimi che operano nel porto dorico. Firmatari dell’intesa sono stati Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, l’ammiraglio ispettore Vincenzo Vitale, direttore marittimo delle Marche, Daniele Silvetti, sindaco del Comune di Ancona, i rappresentanti delle compagnie di navigazione Adria Ferries spa, Grimaldi Euromed spa, Jadrolinija Rijeka, Msc Cruise Management Uk ltd, Snav spa, Superfast Ferries sa e delle agenzie marittime Morandi, Amatori, Archibugi, Morbidelli e Frittelli Maritime group.

Alla firma ha partecipato il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Salvatore Minervino. Per conto della Regione Marche, ha portato un saluto la consigliera regionale Mirella Battistoni. L’accordo interessa, al momento, le navi traghetto passeggeri e Ro-Ro e le crociere nelle manovre di ingresso e di uscita dallo scalo e nella sosta in banchina. Stabilisce di anticipare volontariamente di sei mesi, nell’area portuale di Ancona, l’obbligo di utilizzare combustibile ad uso marittimo con tenore di zolfo non superiore allo 0,1% rispetto all’attuale 0,5%. Esso resta aperto alla sottoscrizione di ogni altra nave cargo di linea che scala il porto di Ancona.

La nuova normativa in applicazione della Convenzione internazionale Marpol 73/78 per la prevenzione dell’inquinamento causato dalle navi include, a partire dal 1 maggio 2025, il mare Mediterraneo nell’area ad emissione controllata (Seca-Sulphur emission control area ossia zona di controllo delle emissioni di zolfo). Nel mondo sono già in vigore altre aree Seca, nel mare del Nord, nel Baltico, sulle coste del Canada e degli Stati Uniti, inclusa l’area caraibica degli Usa.

L’anticipo di sei mesi al porto di Ancona della normativa rappresenta un significativo contributo alla riduzione degli effetti determinati dalla sosta delle navi in porto, in particolare traghetti e crociere. L’accordo affida, inoltre, ad ognuno dei firmatari, un preciso compito nel favorire la sensibilizzazione e la diffusione dei suoi contenuti, nell’applicazione e nel controllo di quanto stabilito.

Il cluster marittimo del porto di Ancona conferma, con questa scelta, l’impegno comune nel voler diminuire l’impatto del traffico marittimo sul tessuto urbano. Nel novembre 2018, era stata siglata un’intesa fra Adsp, Capitaneria di porto e solo alcune compagnie di navigazione con cui si prevedeva l’utilizzo di combustibile con tenore di zolfo allo 0,1% soltanto nelle fasi di sosta in banchina e uscita dal porto fino al 31 dicembre 2019, mantenendo invece nella fase di ingresso il carburante al tempo autorizzato con tenore di zolfo allo 1,5%. Una sperimentazione prima dell’ingresso in vigore, dal 1 gennaio 2020, delle attuali regole europee sull’utilizzo del combustibile nelle navi con limite massimo allo 0,5%, che termineranno con la nuova normativa del 1 maggio 2025, ma che ad Ancona saranno anticipate già dal prossimo 1 novembre grazie all’accordo odierno.

«Questa firma rappresenta un tangibile impegno a favore del porto e della città di Ancona – ha affermato il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Un impegno delle compagnie armatrici per migliorare il rapporto con la comunità di cui il porto è parte integrante, soggetto che agisce per creare lavoro, turismo, sviluppo sostenibile e che favorisce la conoscenza del territorio e della regione Marche. Questo accordo volontario è un risultato che conferma il grande spirito di collaborazione che anima il cluster marittimo nel lavorare per la crescita dell’infrastruttura portuale, non solo economica ma anche ambientale e sociale, un impegno per il quale ringrazio la Capitaneria di porto, il Comune di Ancona e tutti i firmatari».

«Il raggiungimento dell’intesa – con la firma congiunta in data odierna dell’agreement – rappresenta il raggiungimento di un importante quanto memorabile risultato in termini di sostenibilità ambientale a favore della portualità e della città dorica, con innegabili riflessi positivi anche di natura sociale. Le volontà di diversi operatori – pubblici e privati – si sono incontrate oggi per raggiungere l’obiettivo comune di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale generato dal traffico portuale sul tessuto urbano cittadino, a beneficio dei residenti e della qualità dell’aria in generale. Ciò dimostra come la nostra comunità condivide una visione in cui l’ambiente è una priorità assoluta e guarda alla minimizzazione dell’impatto delle infrastrutture portuali sul territorio circostante, in un’ottica di sviluppo economico capace di catalizzare investimenti sostenibili» ha dichiarato l’ammiraglio ispettore Vincenzo Vitale.

«Questo è un primo e significativo passo verso la sostenibilità, è un esempio di responsabilità ambientale. Il nostro porto, proprio perché integrato con la città – ha affermato il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti – impone un aumento della consapevolezza ambientale e di conseguenza l’attuazione di comportamenti più sostenibili che non sono solamente a beneficio della cittadinanza ma volgono al rafforzamento dell’economia locale. E’ sentito dunque il mio ringraziamento a quanti hanno collaborato alla sottoscrizione di questo accordo che prevede appunto l’anticipo dei tempi nell’imporre la riduzione dell’impatto delle emissioni in atmosfera da parte delle navi che attraccano nel nostro scalo. Una risposta concreta all’attenzione che non abbiamo mai abbassato, un impegno concreto e tangibile, una risposta reale alle preoccupazioni dei cittadini».

 

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