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Tornano da un viaggio in Guinea,
genitori con due bambini ricoverati
all’ospedale con la malaria

JESI – Dopo le cure ricevute negli stessi ambienti di degenza al ‘Carlo Urbani’ tutta la famiglia è guarita ed è stata dimessa. L’Ast ringrazia il personale di Pediatria e di Medicina Interna per la professionalità dimostrata nella gestione di una situazione così particolare

L’ospedale Carlo Urbani di Jesi (Archivio)

Al rientro da un viaggio in Guinea, un’intera famiglia composta da due adulti e due bambini di 1 e 4 anni ha manifestato lo stesso malessere e gli stessi sintomi, principalmente febbre alta e cefalea, che li ha portati a rivolgersi al Pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani di Jesi. A tutti è stata diagnosticata la malaria, a seguito degli accertamenti di laboratorio effettuati presso lo stesso ospedale. Una patologia endemica in Africa e in particolare nei luoghi dove avevano soggiornato durante il loro viaggio. La diagnosi di malaria è stata prontamente notificata al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Ast Ancona per la valutazione della necessità di interventi di disinfestazione nel paese di residenza della famiglia, interventi che però sono stati ritenuti non necessari anche a seguito dell’interessamento dell’Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche.

Sia gli adulti sia i bambini ora sono guariti e sono stati dimessi nei giorni scorsi, dopo il ricovero ospedaliero presso lo stesso ospedale Carlo Urbani. Di questo ricovero, oltre alla professionalità dei medici e dei sanitari del nosocomio della Asst Ancona nel garantire la migliore terapia a ciascuno dei quattro pazienti, va sottolineato l’impegno organizzativo di tutto personale per permettere all’intera famiglia di essere curata insieme, ovvero negli stessi ambienti di degenza, consentendo quindi ai bambini di restare vicino ai loro genitori per tutta la durata della degenza.

La Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona ringrazia il personale dell’Unità operativa di Pediatria, diretta dalla dottoressa Antonella Bonucci e il personale dell’Unità operativa di Medicina Interna, diretta dal dottor Marco Candela, per la professionalità e la disponibilità dimostrate nella gestione di una situazione così particolare, quella di un’intera giovane famiglia, in cui oltre alla cura terapeutica ha assunto un grandissimo valore l’aspetto dell’umanizzazione delle cure. Un plauso dunque a tutto il personale che si è prodigato per l’organizzazione gestionale, le cure e l’assistenza.

«La sanità marchigiana è in grado di esprimere una rete virtuosa in termini di umanizzazione delle cure, che riflette un modello organizzativo centrato sul paziente e sulle sue esigenze. Tenere unita una famiglia nel percorso di cura significa guardare al benessere dell’intero nucleo e creare un ambiente ospedaliero più umano e accogliente» commenta in una nota il vice presidente della giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.

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