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Bollette acqua più care del 15% in 2 anni
Spaccatura tra sindaci in assemblea,
Gentilucci lascerà l’Aato3 a fine mandato

MACERATA - La proposta avanzata dal sindaco di Recanati, Emanuele Pepa e approvata con una maggioranza del 63% dell'Aato3. I rincari riguardano 2024 e 2025. I sindacati annunciano azioni di protesta: «Gli interessi predominanti dei sindaci sono quelle di far quadrare i conti delle aziende partecipate senza tenere minimamente conto della condizione sociale in cui versano le proprie comunità». Letta anche la risposta dell'Agcom ai quesiti posti sulla possibilità della presenza o meno di un privato nella società consortile per il gestore unico. Il sindaco di Osimo Francesco Pirani: «Sostenibilità e investimenti si possono fare se si hanno le risorse»

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Emanuele Pepa, sindaco di Recanati

 

 

di Luca Patrassi

Deliberati oggi, con una maggioranza di circa il 63% delle quote sulla base della proposta avanzata dal sindaco di Recanati, dall’assemblea dei sindaci dei Comuni ricadenti nel territorio dell’Aato3, gli aumenti per il 2024 e il 2025 delle tariffe legate al servizio idrico: un +7,8% per l’anno corrente e più 7,4% per per il 2025. Le tariffe sono quelle calcolate da Arera sulla base dei dati economici forniti dalle società di gestione legati esclusivamente all’attività operativa del servizio idrico e quindi con esclusione dei costi di gestione, del personale e degli ammortamenti degli investimenti.

Non è stata una votazione unanime, come era nelle previsioni. Nella scorsa seduta il presidente dell’Aato3 Alessandro Gentilucci aveva annunciato che non avrebbe mai deliberato aumenti delle tariffe ma, evidentemente, i dati presentati dalle società di gestione e gli argomenti dei sindaci sulla necessità di non mandare in bancarotta le società partecipate l’hanno convinto a presentarsi oggi in assemblea con una proposta di delibera “aperta”, dall’aumento zero a quel 7.8% che è appunto la quota mediana tra gli aumenti delle tariffe calcolate in base ai conti delle aziende.

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Alessandro Gentilucci, presidente dell’Aato3 e sindaco di Pieve Torina

Il sindaco di Fiuminata Vincenzo Felicioli ha ribadito la sua posizione per lo zero a tutela – ha detto – delle fasce deboli della popolazione che già sono in difficoltà.

Sul fronte opposto sono intervenuti – tra gli altri – il sindaco di Osimo Francesco Pirani, il sindaco di Recanati Emanuele Pepa e di Tolentino Mauro Sclavi che hanno sottolineato la necessità di aumentare le tariffe per salvaguardare la risorsa acqua e quindi continuando a fare investimenti sugli acquedotti e sui sistemi di depurazione mantenendo in equilibrio i conti aziendali.

Il sindaco di Osimo Francesco Pirani: «Sostenibilità e investimenti si possono fare se si hanno le risorse. Ogni sindaco si trova davanti una situazione sociale difficile. Dobbiamo avere il coraggio delle scelte. E’ facile dire no all’aumento delle tariffe, dobbiamo invece avere un comportamento coraggioso e guardare al futuro facendo gli investimenti. Potremmo pensare ai nostri interessi, ma bisogna guardare al futuro del nostro territorio con coraggio e prenderci delle responsabilità».

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Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova

Il primo cittadino di Civitanova Fabrizio Ciarapica: «Senso di responsabilità, lo condivido. Quando sono stato eletto nel 2017 abbiamo operato una graduale riduzione delle tariffe, milioni di euro a fine mandato, iniziando dagli asili nido seppure io sia un sostenitore dei servizi a pagamento per responsabilizzare i cittadini. Oggi la discussione è un’altra e spero di non essere frainteso. Ogni azienda ha comunicato un aumento dei costi, chi il 3% e chi il 9%: ci sono costi legati non solo agli investimenti ma anche alla gestione ed allora ci troveremmo a salvaguardare magari quell’azienda che ha lavorato diciamo meno bene».

Ciarapica ha infine presentato una sua proposta mediana tra l’aumento dello zero e del 7,4% che però è risultata essere di minoranza. A questo punto il direttore dell’Aato 3 Massimo Principi ha osservato che alcune differenze da un’azienda all’altra sono dovute al calo dei consumi, anche per il flusso di persone che magari dall’entroterra si sono trasferite sulla costa. Il servizio idrico è una struttura fissa, non un negozio che vende più o meno merce: il gestore ha sempre gli stessi costi fissi e se incassa meno per via dei consumi ecco che gli squilibri crescono.

L’ex sindaco di Morrovalle Stefano Montemarani: «Non posso non ricordare i consistenti investimenti fatti da Apm per migliorare l’efficienza del servizio, quindi dovrei correre al volo a votare questo aumento e spiegarlo ai cittadini. Come Aato3 rappresentiamo però tutti i Comuni, non solo il mio: ovviamente comprendo le ragioni degli amministratori delle società di gestione». In conclusione Montemarani difende le posizioni di chi ha fatto investimenti e deve rientrare con i conti ma comprende anche la difficoltà delle famiglie che vivono un periodo complicato.

Come se ne esce? A farsi interprete di una linea mediana è stato il primo cittadino di Pollenza Mauro Romoli che ha chiesto di inserire un bonus idrico integrativo per le famiglie in difficoltà economica. Proposta che è stata approvata e sarà definita, a breve termine, dai tecnici. Infine il messaggio finale del presidente dell’Aato 3 Alessandro Gentilucci che in chiusura di assemblea ha reso nota la sua indisponobilità a proseguire l’esperienza alla guida dell’Ambito territoriale.

Curiosa la posizione del rappresentante del comune di Appignano: favorevole ad entrambe le proposte. In sala qualcuno ha vociferato di un cambio di presidenza, ma per ora si tratta soltanto di voci o di aspirazioni peraltro legittime. Chiusa l’assemblea, sono arrivati i primi interventi.

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Daniele Principi, segretario della Cgil Macerata

«Come Cgil, Cisl e Uil della provincia di Macerata – scrivono Daniele Principi per la Cgil, Rocco Gravina e David Ballini per la Cisl e Sergio Crucianelli per la Uil – ci vediamo costretti ad esprimere tutta la nostra contrarietà rispetto alla dimensione dell’aumento delle tariffe del servizio idrico integrato deliberato oggi a maggioranza dall’assemblea dell’Aato3. Contro il parere del presidente dell’Aato e di una parte dei sindaci (molti Comuni dell’entroterra, Civitanova ed altri), approvando una delibera presentata dal sindaco di Recanati Pepa e votata dalla stragrande maggioranza dei presenti nei prossimi due anni i cittadini del nostro territorio vedranno aumentare le bollette dell’acqua del 15,8%, l’aumento massimo concedibile dai calcoli effettuati dagli uffici dell’Aato.

Ci preme pero chiarire che la nostra contrarietà deriva innanzitutto dalla consapevolezza della difficoltà in cui versano le famiglie ed i cittadini del nostro territorio, pesantemente colpiti negli ultimi anni dalla perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni e da una congiuntura economica sfavorevole, con l’Istat che certifica la riduzione del reddito medio reale della nostra provincia e dello scivolamento verso condizioni di indigenza di una parte crescente di popolazione.

Ci saremmo quindi aspettati più considerazione per queste dinamiche, che gli stessi sindaci dovrebbero conoscere meglio di chiunque altro mentre invece, ad eccezione di qualche intervento, appare chiaro come gli interessi predominanti siano quelli del far quadrare i conti delle aziende partecipate senza tenere minimamente conto della condizione sociale in cui versano le proprie comunità. Tra l’altro questa decisione viene assunta solo a pochi mesi di distanza dagli aumenti di oltre il 20% della Tari, deliberato dagli stessi sindaci in sede di Ata a seguito della questione discarica. Non possiamo quindi più accettare in silenzio che l’immobilismo di questa politica locale venga fatto pagare integralmente ai cittadini. Come Organizzazioni Sindacali siamo perfettamente consapevoli delle dinamiche economiche degli ultimi anni e della necessità di ritoccare le tariffe per assorbire gli aumenti dei costi, ma nel nostro ruolo di rappresentanza sociale non possiamo non evidenziare che i conti delle società si sono appesantiti anche e soprattutto a causa dell’incapacità decisionale degli amministratori locali rispetto alla grande questione del gestore unico e della scadenza delle concessioni».

In assemblea Aato è stata data lettura del parere dell’Agcom sulla presenza o meno di privati nella nuova società concortile, questione che sarà domani al centro di una riunione tecnica per definire la questione e individuare una soluzione tecnica.

Dal canto loro i sindacati osservano: «Sono due anni ormai che si discute della necessità del gestore unico come antidoto alla messa a gara e conseguente privatizzazione del servizio. Un gestore unico che oltre a scongiurare la privatizzazione supererebbe l’attuale frammentazione delle società esistenti, portando alla creazione di economie di scala e ad un efficientamento del servizio per i cittadini a minori costi. Dobbiamo purtroppo prendere atto invece che ad oggi gli unici risultati raggiunti sono le decine di migliaia di euro spesi in consulenze ed aver esposto le stesse aziende a turbolenze finanziarie, aumentando le difficoltà di accesso al credito, senza avere al momento costruito nulla di concreto, con la scadenza delle concessioni esistenti ormai dietro l’angolo. Crediamo sia opportuno che tutti i cittadini sappiano quali sono gli interessi che stanno perseguendo i propri sindaci all’interno dell’assemblea Aato3 e di quanto concreto sia oggi il rischio di privatizzare un servizio che e& vitale per tutta la nostra comunità territoriale. Per questo motivo nei prossimi giorni lanceremo una campagna di assemblee sul territorio, per sensibilizzare e chiamare a raccolta i cittadini che, come oggi, sono poi coloro che pagheranno le scelte sbagliate che si stanno facendo in giornate come questa».

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