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Fabriano partecipa
al Grand Tour Cultura 2024
con il Teatro Gentile

LA MANIFESTAZIONE organizzata dall'Assessorato alla Cultura della Regione Marche e dalla Fondazione Marche Cultura, in collaborazione con Mab Marche, Amat e Consorzio Marche Spettacolo

Il Teatro Gentile a Fabriano

Fabriano aderisce alla nona edizione del Grand Tour Cultura, manifestazione organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Marche e dalla Fondazione Marche Cultura, in collaborazione con Mab Marche, Amat e Consorzio Marche Spettacolo.
Il tema di quest’anno, “Marche, Terra dei Teatri,” celebra la rete di teatri storici marchigiani attraverso un calendario di eventi che coinvolgerà diversi istituti culturali.
Per questa edizione, il Comune di Fabriano, promuovendo il Teatro Gentile, propone due iniziative culturali che mirano a valorizzare il patrimonio artistico e storico del teatro cittadino. Dal 10 novembre all’8 dicembre 2024, il foyer del teatro ospiterà una mostra di documenti storici curata dall’Archivio storico comunale, volta a far conoscere al pubblico le vicende e le trasformazioni che hanno segnato uno dei principali luoghi della cultura della città.
A complemento della mostra, il Teatro Gentile aprirà le sue porte con un programma di visite guidate, offrendo ai visitatori l’opportunità di scoprire la bellezza e i dettagli architettonici di questa struttura unica. Le visite, disponibili esclusivamente su prenotazione tramite i canali dell’Ufficio Turistico, si terranno nelle seguenti date: 10 novembre (ore 11:00 e 17:00), 23 novembre (ore 11:00) e 6 dicembre (ore 17:00).
Il Teatro Gentile, uno dei simboli culturali di Fabriano, venne inaugurato il 25 maggio 1884 con la rappresentazione dell’opera “Aida”, allestita dall’impresario Cesari. La storia del teatro ha origini antiche: il primo teatro stabile cittadino, denominato Teatro dell’Aurora, fu costruito nel 1692 all’interno del Palazzo Comunale su progetto dell’architetto e scenografo veneziano Pietro Mauro. Nel 1717 il teatro passò sotto la proprietà del Comune che ne promosse il restauro nel 1750.
Nel 1852, dichiarato inagibile l’edificio originario, si diede avvio alla costruzione di un nuovo teatro, il Teatro Camurio, progettato dall’architetto senigalliese Vincenzo Ghinelli, con 87 palchi abbelliti dalle decorazioni del ferrarese Francesco Migliari e scene dipinte da Girolamo Domenichini. Purtroppo, il 24 maggio 1863, il teatro fu distrutto da un violento incendio durante la rappresentazione di “Un ballo in maschera”.
La ricostruzione del teatro, che sarebbe diventato l’attuale Teatro Gentile, fu avviata nel 1869 e completata nel 1884. Il progetto, affidato inizialmente all’ingegnere Cleomene Luigi Petrini e successivamente a Domenico Rossi, è un esempio della maestria artigianale dell’epoca. Il sipario fu realizzato da Luigi Serra a Bologna, mentre stucchi e dorature furono opera di Francesco Mannucci e Francesco Battaglia. Il soffitto, ornato con otto pannelli raffiguranti scene teatrali e un medaglione con l’effige del pittore Gentile da Fabriano, fu decorato da Luigi Samoggia e Luigi Bazzani, donando al teatro un’atmosfera suggestiva e unica. I macchinari scenici furono forniti dalla ditta Daniele Ferretti di Ancona, e artisti come Adolfo Reanda, Napoleone Nicolelli e Vincenzo Rocchetti contribuirono alla bellezza e alla funzionalità dell’ambiente, conferendo al Teatro Gentile un pregio artistico che ancora oggi caratterizza la città.
L’Assessore alla Cultura, Maura Nataloni, sottolinea l’importanza della partecipazione di Fabriano a questa edizione del Grand Tour Cultura: «Il Teatro Gentile rappresenta non solo un patrimonio storico, ma anche un simbolo dell’identità culturale fabrianese. Attraverso la mostra e le visite guidate, desideriamo offrire al pubblico una prospettiva intima e dettagliata della storia teatrale della nostra città, in sintonia con il tema di quest’anno che celebra la straordinaria dotazione marchigiana di teatri storici, al punto da rendere la nostra regione nota come ‘Terra dei Teatri” e di aver sottoposto questo eccezionale patrimonio al riconoscimento Unesco».

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