Il consiglio regionale delle Marche oggi è tornato ad affrontare i temi dell’alluvione che nel 2022 ha duramente colpito le province di Ancona e Pesaro Urbino. La seduta si è aperta con il rispetto di un un minuto di silenzio per manifestare solidarietà alla comunità di Valencia segnata dai tragici eventi alluvionali dei giorni scorsi. Poi l’assemblea ha discusso dei fatti collegati all’alluvione del 15 settembre 2022 che ha devastato intere aree del colpì in particolare il Senigalliese, in provincia di Ancona
Molto critici gli interventi in aula dei consiglieri del Partito Democratico. «A oltre due anni da quei tragici fatti – ha detto il vicepresidente dell’Assemblea Maurizio Mangialardi – abbiamo finalmente potuto esporre in consiglio i moltissimi atti presentati dal gruppo in questi mesi, dove abbiamo recepito le esigenze e le proposte dei territori alluvionati. Proposte serie e concrete, fatte con pieno spirito di collaborazione, che però si sono scontrate anche oggi nel muro di gomma eretto dalla giunta Acquaroli. Il centrodestra ha scelto ancora la via dello scontro, bocciando le nostre richieste di ristorare al 100% i danni per ciò che concerne le prime case (come d’altronde sta avvenendo in Emilia Romagna); di istituire un tavolo interistituzionale unico per coinvolgere tutti i sindaci; di adottare rapidi provvedimenti per ripristinare celermente le infrastrutture, in particolare i numerosi ponti tuttora ancora chiusi, di innalzare il tetto ai ristori per le imprese, oggi fermo a 400 mila euro (quindi molto inferiore ai danni subiti dalle singole imprese), di fornire adeguate risorse e personale all’Ufficio speciale di fiume, che continua a restare una mera scatola vuota; di accelerare le opere previste dall’Assetto di Progetto del 2016; di fare in modo che le piccole difformità urbanistiche non siano ostative rispetto ai rimborsi. Ma questo ennesimo atto di imperio della giunta Acquaroli e della sua maggioranza non colpisce il Partito Democratico, ma i cittadini alluvionati che da due anni attendono risposte».
Ma a finire nel mirino dei dem è anche l’Accordo Quadro sottoscritto lo scorso 17 settembre tra il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in qualità di commissario delegato per l’emergenza legata agli eventi alluvionali, e la Sogesid Spa. «Stupisce negativamente – afferma il consigliere Romano Carancini – che dimostrando scarso senso della trasparenza amministrativa e poco rispetto per l’informazione pubblica, l’odierna relazione dell’assessore Aguzzi non abbia fatto alcun cenno all’accordo sottoscritto con Sogesid, rappresentata dall’amministratore delegato Errico Stravato, notoriamente vicino al capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti. Un accordo tutt’altro che banale, visto che con esso, di fatto, si esternalizza interamente la ricostruzione dei territori alluvionati nel 2022 a una società con sede a Roma, quindi lontana dalle nostre comunità, che mortifica non solo le strutture tecniche della Regione e il Consorzio di Bonifica, ma anche tanti bravi professionisti marchigiani. L’accordo sottoscritto da Acquaroli, infatti, peraltro a due anni dall’alluvione e della durata di un solo anno, affida a Sogesid un ampio ventaglio di attività di carattere tecnico-specialistico, ingegneristico, amministrativo e legale connesse alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione dei lavori, inclusi i servizi e le forniture necessarie al superamento dell’emergenza. Va poi aggiunto che per lo svolgimento delle attività “a vacazione” immediatamente operative previste dall’Accordo, la Regione Marche stanzia un importo presuntivamente massimo di 3,8 milioni di euro, mentre le attività “a parcella” saranno quantificate sulla base degli Atti di Attivazione. Un fiume di denaro pubblico che, ancora una volta, dalle Marche prende la strada della Capitale. Mi chiedo: è normale che nessuno del centrodestra, non solo Acquaroli e Aguzzi, ma neppure i consiglieri regionali intervenuti oggi in aula, abbiano sentito il dovere di spiegare il significato e le ragioni di questa operazione di portata enorme? Perché tanto mistero? Perché tanta reticenza?».
A sollevare invece critiche sui ritardi e le disparità nella messa a terra delle risorse è stata la consigliera Micaela Vitri:«I numeri parlano chiaro. A oggi la Regione ha dato 12 milioni a Pergola per danni in un quartiere e 2 a Cantiano per un intero paese devastato. Più in generale, chiediamo al presidente Acquaroli di attivarsi anche per equiparare il diritto ai ristori all’Emilia Romagna, sia nel quantum fino al 100% dei danni, che ammettendo anche le domande di risarcimento per edifici con piccole difformità urbanistiche con richiesta di sanatoria. Non sono accettabili, poi, i ritardi nell’erogazione dei fondi a causa della mancanza di supporto tecnico ai Comuni. Basti pensare che a oggi nelle Marche i privati che hanno diritto al contributo di 5 mila euro sono 3115, ma solo il 15,55% è stato liquidato (13,5 milioni di euro su una richiesta di 86,7 milioni). Ancora peggio la situazione delle attività economiche: su 649 domande pervenute è stato liquidato solo il 10,76% delle istanze con l’erogazione di appena 10,3 milioni di euro su 96,2 richiesti».
I consiglieri regionali di Forza Italia sottolineano invece il riscontro sul campo del buon lavoro dell’assessore Aguzzi e delle strutture regionali che disegna un quadro profondamente diverso da quello che stanno mostrando in questi mesi altre regioni. «La Regione Marche a guida centrodestra è virtuosa nella gestione della tragica alluvione del settembre 2022 oltre ad aver investito in prevenzione oltre 203 milioni di euro nel corso della legislatura, più del doppio di quanto stanziato dal Centrosinistra nel quinquennio precedente. Lo certificano i numeri prodotti dall’assessore alla Protezione Civile e all’Ambiente Stefano Aguzzi nella sezione tematica del Consiglio regionale. Oltre 400 milioni già impegnati o in fase di impegno per interventi urgenti di ripristino delle strutture e infrastrutture pubbliche e private danneggiate, messa in sicurezza delle aree di Misa, Nevola e Cesano, ristori a privati e imprese comprese, per la prima volta, quelle agricole, piani di Protezione Civile». Hanno dichiarato il gruppo consiliare Marche di Forza Italia con il capogruppo Jessica Marcozzi e i consiglieri regionali Gianluca Pasqui, vicepresidente del consiglio regionale, Mirko Bilò, Linda Elezi e Giovanni Dallasta a margine di un’assise in cui i numeri hanno depotenziato le immancabili critiche dell’opposizione da cui non è arrivato nemmeno un riconoscimento di circostanza al lavoro della maggioranza.
«Un riscontro sul campo che disegna un quadro profondamente diverso da quello che mostrano altre regioni, come ci testimonia la cronaca delle recenti calamità, e diverso da quanto fatto dalle Marche a guida centrosinistra per l’alluvione 2014, quando i fondi stanziati dal governo furono meno di un decimo. In due anni non abbiamo ovviamente potuto fare tutto, ma abbiamo dato risposte che non erano scontate. – prosegue il comunicato degli azzurri – Il buon lavoro dell’assessore di area Aguzzi e della Regione è stato ancor più ragguardevole anche perché fatto, pur nell’urgenza degli interventi, con una visione di prospettiva indispensabile in considerazione della mancata tutela pregressa e dei cambiamenti climatici in atto – concludono i consiglieri forzisti – Guardiamo alla progressiva riduzione del rischio a partire dalla stabilità idraulica e dalla protezione delle aree più esposte ad eventi estremi la cui frequenza è in aumento» conclude il gruppo consiliare regionale di Forza Italia.
«Fondi e ristori erogati, interventi realizzati e molte altre opere in progettazione per dare una risposta organica e completa rispetto all’alluvione del settembre 2022. Un piano di risposta come mai si era vista nel territorio marchigiano da parte delle Istituzioni regionali e nazionali, un esempio virtuoso dopo decenni di sole parole per affrontare il rischio idrogeologico. Questo quanto è emerso chiaramente nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale che ha affrontato questo tema». Anche Simone Livi, capogruppo FdI al Consiglio regionale delle Marche è convinto che il governo regionale abbia agito bene.
«Il presidente Francesco Acquaroli ha evidenziato come vi sia stato un cambio totale di approccio della gestione delle calamità nel nostro territorio regionale, mettendo in campo interventi mai visti prima e attesi da decenni. – spiega Livi in una nota – In particolare, sono stati erogati dal Governo nazionale 400 milioni, 28 milioni dalla Regione Marche per la mitigazione del rischio idrogeologico, 20,9 milioni dall’Unione Europea, oltre ai 6,1 milioni di euro di fondi Fen in concomitanza con la dichiarazione dello Stato di Emergenza. L’ammontare di queste risorse ha permesso alla Struttura commissariale di operare su tre macro-ambiti di intervento, anche grazie all’individuazione di un soggetto attuatore che garantisce un ulteriore velocizzazione negli interventi. Il primo, le somme urgenze e interventi sul territorio: Sono stati approvati dal Dipartimento di Protezione Civile circa 1.500 interventi di somma urgenza per un totale di € 135,8 milioni, con 53 milioni già liquidati; il Genio Civile Marche Nord ha effettuato oltre 26 milioni di interventi di ripristino infrastrutturale e manutenzione straordinaria dei fiumi (oltre 120 interventi), ed è in corso la progettazione delle casse di espansione per 13,7 milioni e della manutenzione del reticolo minore».
Il secondo macro-ambito, i ristori per le imprese e i privati: «Sono stati erogati i primi ristori per oltre 24 milioni di euro ed è in corso la fase di erogazione dei ristori pesanti prevista al momento per circa 40 milioni di euro. – ricorda il capogruppo regionale di FdI – Il terzo macro-ambito, il Piano delle opere strutturali del Commissario approvato dal Commissario prevede investimenti di circa € 130 milioni, inclusivi di fondi statali e regionali, per la realizzazione di 34 opere e 2 servizi, finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e alla manutenzione straordinaria. Da evidenziare, infine, come la Regione Marche sia stata la prima in Italia a stanziare le risorse per erogare contributi per le automobili private e i furgoni aziendali andati persi nella calamità: 2,2 milioni, per 668 automobili e 85 furgoni risarciti. E come le risorse messe a disposizione abbiano permesso di avviare un’opera di manutenzione straordinaria degli alvei dei fiumi partendo dalle zone più colpite dall’alluvione (bacino del Misa e Nevola) che ha permesso di estrarre centinaia di migliaia di metri cubi di detriti accumulati negli ultimi decenni. Un cambio di approccio complessivo e organico nell’affrontare drammatiche situazioni come quelle delle alluvioni portate avanti in modo celere e concreto da parte di questa maggioranza di centrodestra a guida Francesco Acquaroli». Queste le dichiarazioni del capogruppo di FdI, Simone Livi, al termine della seduta odierna del Consiglio regionale.
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