“Tina Anselmi, storia di coraggio e di passione politica” è il titolo scelto per l’iniziativa messa in campo ieri pomeriggio dalla Cisl pensionati negli spazi del teatro delle Muse di Ancona. Iniziativa che si è aperta con i saluti del segretario generale della Fnp Cisl Marche Silvano Giangiacomi: «Non basta una giornata per ricordare il contributo che Tina Anselmi ha dato al nostro Paese. Una donna che ha deciso di spendersi per gli altri con il dovere morale di dire quella verità che ci rende liberi, non per fare ciò che si vuole ma per adempiere ai doveri di solidarietà».
Maria Rosaria Lucarelli segretaria regionale Fnp nell’introdurre gli interventi ha sottolineato i due aspetti fondamentali dell’iniziativa: «Tina Anselmi e il suo essere donna, partigiana, cattolica ma anche laica e sindacalista e la sua riforma della Servizio sanitario nazionale che è ancora oggi faro del nostro impegno sindacale». Intervento, da remoto, di Linda Laura Sabbatini, già direttrice del dipartimento di un sociali dell’Istat, del sociologo dell’Università di Trento Cristiano Gori e dell’ex direttrice generale di Asur Marche . Tina Anselmi vista dalla famiglia, la testimonianza è stata della nipote Emanuela Guizzon: «E’ stato un privilegio crescere e vivere con lei, mi ricordo la sua libreria infinita che è stata la mia ancora di salvezza. Con lei arrivava il mondo in casa, era un tornado continuo, una persona gioiosa e felice di vivere a servizio per gli altri. Il suo lavoro era per tutti, non solo per le donne. Amava passare a casa quando poteva, il piacere di stare insieme, portava anche chi era quel giorno in giro con lei, c’era condivisione. Quando andava a dormire pregava, poi appoggiava la testa sul cuscino e cinque secondi dopo dormiva. Le bastava sapere di aver dato il massimo durante il giorno, trattava tutti alla stessa maniera, l’artigiano e il presidente della Repubblica».
A chiudere il partecipato incontro è stato il segretario generale di Cisl Marche Marco Ferracuti: «E’ importante fare memoria, riflettere sull’attualità e qualche mattone in più nella costruzione del futuro. Il tutto avendo come riferimento una figura straordinaria come quella di Tina Anselmi che ha segnato profondamente la storia del Paese: partigiana, sindacalista e politica. Ruoli interpretati con coraggio e coerenza, filo conduttore libertà e giustizia. Come Cisl spesso parliamo dei padri nobili ma abbiamo anche madri nobili e Tina Anselmi è una di queste. Esserci per cambiare, impegnarsi, mettersi in discussione e contribuire al miglioramento della società. Cerchiamo di interpretare questo suo insegnamento». Il riferimento delle Marche: «Il modello di sviluppo – ha evidenziato Ferracuti – sta evidenziando seri limiti, cresce il numero degli occupati ma aumenta la povertà relativa. Deve rimanere uno sviluppo con attenzione alla persona, quando si parla di sanità. Per rendere credibile il sistema sanitario nelle Marche significa renderlo efficiente, al centro va il paziente non altre soggetti. L’ospedale deve essere di qualità e questo va in contraddizione con la frammentazione attuale, l’assistenza domiciliare per troppo tempo è stata dimenticata. Il territorio deve crescere nei servizi, non soltanto nelle mura, nelle strutture. Nelle Marche siamo in un momento fondamentale, tra pochi giorni saranno varati gli atti aziendali sanitari, vogliamo esserci per cambiare ma se ci sarà preclusa questa possibilità ci faremo sentire. Tina Anselmi chiedeva pareri alle giovani nipoti sui tempi da trattare, i politici parlano di giovani senza contaminarsi».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati