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«Prestazioni ambulatoriali in crescita,
74mila in più nei primi 6 mesi del 2024»

SANITA' - L'assessore Filippo Saltamartini sui dati: «ora sono integralmente pubblicati dall'Agenzia regionale sanitaria anche per le Ast. La riforma sanitaria e il Piano socio sanitario regionale stanno manifestando la propria capacità di aumentare le prestazioni. Con la Conferenza dei sindaci primi cittadini più coinvolti nelle scelte strategiche»

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Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità

«La sezione amministrazione trasparente della Regione e in particolare quella dell’Agenzia regionale sanitaria è aggiornata con i dati relativi alle liste di attesa pubblicati in modo completo sia per quanto concerne i dati regionali sia per quelli dei singoli enti del Servizio sanitario regionale», lo ha detto in Consiglio regionale l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.

In precedenza i dati pubblicati mancavano di alcuni flussi, ha spiegato ma ora «sono integralmente pubblicati dall’Agenzia regionale sanitaria (Ars) anche per le Aziende sanitarie territoriali» ha detto Saltamartini. Che ha spiegato: «nel secondo semestre del 2023 rispetto al 2022 si è registrato un incremento delle prestazioni ambulatoriali del 6% pari a più 150mila prestazioni e nel primo semestre del 2024, rispetto al primo semestre del 2023, l’aumento è stato di oltre 74mila, più 2,5%.

Sappiamo perfettamente che la domanda di prestazioni sanitarie è in continuo aumento – ha detto – il tema delle liste d’attesa è centrale nell’azione del governo regionale e del governo nazionale. La nostra regione è adempiente e siamo tra le cinque regioni benchmark nel rispetto all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), non lo eravamo negli anni precedenti e per questa ragione abbiamo diritto ad una quota premiale. La riforma sanitaria e il Piano socio sanitario regionale – ha sottolineato – stanno manifestando la propria capacità di aggredire il problema e di aumentare le prestazioni. Siamo la prima regione italiana, dopo la Provincia autonoma di Bolzano per strumentazioni più nuove».

«Con la Conferenza dei sindaci diamo voce ai territori, promuovendo dialogo e concertazione tra le Ast e i sindaci per garantire risposte più efficaci e mirate ai bisogni di salute dei cittadini. La Conferenza dei sindaci era prevista già dal 1992, ma non ne era mai stata regolamentata l’operatività con l’approvazione dei regolamenti di funzionamento. Dopo 32 anni siamo riusciti a colmare questa lacuna con la legge di riforma della sanità» ha detto Saltamartini. Nella delibera di approvazione della Conferenza dei Sindaci «abbiamo predisposto due bozze di Regolamento che i sindaci hanno potuto valutare ed adottare secondo una loro scelta». È pure emersa la necessità di riparametrare la rappresentatività dei comuni non più in base alla popolazione residente. ma anche sulla base dell’estensione del territorio.

«Questa proposta è stata poi sottoposta al parere del Consiglio delle autonomie locali (Cal) – ha continuato Saltamartini -, organo costituzionale chiamato a garantire la leale cooperazione tra Regione e Comuni. Non c’è stata nessuna interferenza da parte della Regione sul livello di rappresentatività, è stata una scelta libera e consapevole dei sindaci che rappresentano enti millenari come i Comuni». La Conferenza dei sindaci «si prefigge l’obiettivo di rafforzare il ruolo dei primi cittadini nelle scelte strategiche per la sanità del territorio».

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