A cento anni dal conferimento, Serra de’ Conti ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Lo scorso 6 novembre il Coniglio comunale ha votato l’ordine del giorno promosso dalla minoranza con l’appoggio della maggioranza. «Noi riproponiamo all’ordine del giorno proprio la proposta per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini che era stata già richiesta a giugno dalla sezione Anpi di Arcevia, di cui fanno parte anche cittadini di Serra de’ Conti – ha specificato in aula l’ex sindaca ed ora consigliera d’opposizione Letizia Perticaroli – Abbiamo ritenuto importante proprio farci carico di riportare questa richiesta, anche perché noi sappiamo che nel nostro Comune, ad esempio, abbiamo il regolamento sulle civiche benemerenze che vengono date ma che possono anche essere revocate. Ci sembrava importante ritenere queste onorificenze date, degne di valore». Poi ha letto la lettera dell’Anpi. Come avvenuto in tanti Comuni italiani all’epoca, anche a Serra de’ Conti la cittadinanza era stata conferita al duce nel 1924, pochi giorni prima dell’assassinio di Giacomo Matteotti.
Il sindaco Silvano Simonetti ha ricordato nel suo intervento che quella onorificenza è legata a un periodo storico. «Nulla hanno fatto le precedenti amministrazioni, pertanto ci riteniamo lusingati nell’accogliere la richiesta dell’Anpi di Acevia, noi, che siamo stati definiti di destra, e di poter compiere un atto di democrazia che avrebbe dato lustro ad altre parti politiche. Ringraziamo l’Anpi di Arcevia pe averci dato questa possibilità».
La maggioranza ha emendato l’atto aggiungendo un passaggio con la condanna a ogni forma di dittatura per rafforzarne il contenuto. «Noi siamo contro ogni tipo di nefandezze, che possono fare tutti i regimi non solo quello fascista. Non parliamo di destra o sinistra ma di totalitarismi e dittature di qualunque tipo e natura» ha rimarcato il primo cittadino che ha voluto rammentare ai consiglieri che la cittadinanza onoraria finisce con la vita «come chi è cavaliere, commendatore, sono titoli che si perdono con la dipartita ma siamo disponibili a questo atto per condannare tutti i tipi di dittature e totalitarismi» ha concluso Simonetti.
(Redazione CA)
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