di Luca Patrassi
«E’ una spesa importante quella che viene sostenuta per le cooperative e la Corte dei conti ci chiede di mettere in campo tutte le azioni possibili per evitare questa spesa, cosa che stiamo facendo con delle proposte alternative come quella di utilizzare i medici disponibili dei reparti incentivandoli con il ricorso alle prestazioni aggiuntive che hanno una fiscalità agevolata». A parlare, il giorno dopo l’articolo in cui Cronache Maceratesi dava conto della discussione di ieri nel collegio di direzione della Ast Macerata, è il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che aggiunge: «Quindi andremo a verificare se riusciamo a coprire i turni carenti nei Pronto soccorso con risorse interne, in caso negativo non potremmo far altro che continuare con le coopereative, ma questo appunto solo dopo aver dimostrato di aver fatto tutto il possibile per evitarlo».
Il problema, peraltro, non è solo quello della spesa pure ingente visto che si aggira sui tre milioni di euro l’anno ma anche dei potenziali conflitti che si possono creare tra lo specialista interno e il gettonista, che può anche essere non specializzato, e svolgono lo stesso servizio: il primo lo fa per 30/40 euro l’ora, il secondo per 130 e non si occupa dei codici più gravi.
La riflessione finale dell’assessore Saltamartini «Quando diciamo, come Regione, che le assunzioni di personale sanitario, e di medici in particolare, si faranno, non diffondiamo notizie false: nei prossimi tre anni è previsto un afflusso di medici in numero sufficiente a coprire le lacune in organico. Questo avverrà anche per i medici di base, oggi ne sono poco più di 900 e ne servirebbero 1200: stiamo finanziando 150 borse di studio all’anno in più rispetto a quelle coperte dallo Stato e dunque siamo sicuri di poter risolvere anche questa emergenza».
Infine l’atto aziendale della Ast Macerata: «come ho detto nella recente riunione a Macerata, i vertici Ast stanno raccogliendo le indicazioni dei medici: il piano elaborato sarà inviato alla Regione per le verifiche del caso eppoi sarà presentato e discusso con le forze sociali prima dell’adozione finale. Una prima bozza era già stata inviata agli uffici della Regione per i controlli tecnici legati alla rispondenza ai dettami di legge ed è stata rispedita al mittente per gli adattamenti del caso».
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