facebook rss

“L’insolito culturale”, ecco i podcast
sul patrimonio delle Marche (Video)

PROGETTO - Alla prima stagione, composta da dieci episodi che saranno pubblicati con cadenza settimanale, parteciperanno interlocutori locali per approfondire varie tematiche. Il presidente di Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini: «Cerchiamo di trovare sempre qualcosa che possa attrarre»
“L’insolito culturale” - Intervista a Andrea Agostini e Sofia Cittarello

3ec99931-7be9-4adb-972f-54677058654f-400x300

Andrea Agostini e Sofia Cittarello

«Quello in cui crediamo fermamente è che la cultura deve essere accessibile e deve coniugarsi con le nuove formule di comunicazione. Abbiamo lavorato con i grandi social come Facebook, Instagram e Tiktok, adesso sperimentiamo i podcast». Con queste parole il presidente della Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini, intervistato ai microfoni di Radio Fm1 e insieme alla podcaster Sofia Cittarello, ha anticipato il nuovo progetto della Fondazione che presiede.

La prima puntata del nuovo podcast, che si intitola “L’insolito culturale” verrà trasmessa, con solo supporto audio, giovedì 28 novembre. Ma di cosa si tratta nello specifico? «Nel corso dei dieci appuntamenti – ha spiegato Sofia Cittarello – parleremo del patrimonio culturale italiano, dei suoi luoghi, delle sue storie».

Il titolo della trasmissione, invece, come spiegato sia da Agostini che da Cittarello, prende spunto dal fatto che anche partendo dai contesti e dalle situazioni più insolite si può iniziare a discutere adeguatamente di cultura. Dietro “L’insolito culturale” si cela infatti un curioso episodio che, però, esemplifica molto bene l’impronta della trasmissione. «Ho conosciuto –la rivelazione di Cittarello – il presidente Agostini dopo un corso finanziato dalla Regione Marche sullo speakeraggio e sulla comunicazione digitale. Alla fine del corso era richiesta la realizzazione di un trailer per un ipotetico podcast e io ho scelto di trattare un argomento insolito, ma a me molto caro: le galline e la vita in fattoria. La proposta poi è piaciuta moltissimo e così è nato primo approccio al progetto».

Questo format, molto diffuso nel regno anglofono, sta conoscendo una vasta diffusione anche nel nostro paese ed è proprio per questo che Fondazione Marche Cultura, sempre attenta alle prospettive della comunicazione digitale, ha scelto di investire in questa proposta. «Come detto – ha aggiunto Agostini – si tratta di una tipologia di programma in grande crescita e non mi risultano soggetti istituzionali pubblici, se non il Ministero, che abbiano individuato nel podcast uno strumento di accessibilità alla cultura».

Alla prima stagione, composta da dieci episodi che saranno pubblicati con cadenza settimanale, parteciperanno interlocutori locali per approfondire varie tematiche: si parlerà di musica, di cinema, di teatro e anche di argomenti piuttosto insoliti, meno conosciuti ma in grado di destare interesse e curiosità. Non c’è, come spiegato da entrambi gli ospiti, un argomento unico ma una varietà di tematiche che descrivono la ricchezza del patrimonio culturale marchigiano.

Proprio su questo punto ha ribattuto, in chiusura, Agostini: «Cerchiamo di trovare sempre qualcosa che possa attrarre: il tema è ampio perché il patrimonio culturale marchigiano è vasto. Poi un’altra questione di fondo è l’accessibilità: la nostra cultura deve essere fruibile sempre, in ogni momento, e deve arrivare ad un pubblico variegato perché di cultura si vive».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X