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«Nuovo ponte Garibaldi, progetto
inadeguato tra ritardi e incertezze»

SENIGALLIA – E' il commento di del consigliere regionale dem Maurizio Mangialardi e del capogruppo consiliare del Pd Senigallia Dario Romano dopo la discussione in Consiglio regionale e in  Consiglio comunale delle interrogazioni sulla progettazione Anas per il rifacimento dell'infrastruttura

da sin. Romano e Mangialardi

 

Sono state discusse in Consiglio regionale e in  Consiglio comunale le interrogazioni sul progetto Anas per il rifacimento di Ponte Garibaldi. «A livello regionale la risposta fornita dall’assessore Aguzzi, in grande imbarazzo, è stata essa stessa imbarazzante» commentano in una nota a firma congiunta Maurizio Mangialardi, vicepresidente Assemblea Legislativa delle Marche e consigliere del Gruppo regionale Pd Marche, e Dario Romano, capogruppo consiliare del Pd Senigallia. «Abbiamo appreso infatti che sono ancora in corso le interlocuzioni con la Soprintendenza, che giustamente sta chiedendo delucidazioni e modifiche: il progetto di ponte configura infatti un vero e proprio scempio per un centro urbano che può vantare una delle più belle quinte sceniche d’Italia (i portici ercolani). – proseguono i due esponenti dem – Abbiamo nuovamente reiterato la richiesta che la progettazione sia affidata ad altri soggetti, capaci di elaborare un progetto di rifacimento nuovo che tenga insieme la priorità assoluta della sicurezza, attraverso soluzioni tecniche adeguate, con l’esigenza di avere un ponte contestualizzato nell’ambiente di pregio in cui si trova, coerente con la città storica».

A cosa ha portato l’ansia di demolire il ponte? E’ la domanda che pongono Acquaroli e Romano. «Acquaroli, banalizzando la soluzione per biechi scopi elettoralistici, aveva promesso che i lavori per il nuovo ponte sarebbero terminati nell’Aprile 2024: siamo a Novembre e non c’è ancora neppure il progetto esecutivo. La pseudo “fretta”, solo enunciata e in realtà nemmeno praticata, come spesso accade, ha creato in realtà disastri. Serve al contrario uno studio serio, per affrontare un tema complesso che necessità di professionisti ed esperti.- prosegue il comunicato – Si proceda piuttosto ad accelerare l’iter burocratico e amministrativo che deve portare a una rapida realizzazione delle vasche di espansione di Pancaldo e Ponte Lucerta, già previste con l’Assetto di Progetto del 2016, in modo tale da ridurre la portata del Misa in centro».

«Le amministrazioni regionale e comunale devono rivedere tutto il percorso fatto finora, secondo . Si prevedano se necessario soluzioni temporanee come un ponte provvisorio, si riprenda in mano la questione con la dovuta serenità ripensando totalmente il progetto risolvendo le criticità relative alle rampe d’accesso, all’impatto visivo, alla viabilità (con pregiudizio anche dei mezzi di soccorso).

Bisogna annullare l’affidamento ad Anas ascoltando gli 8500 cittadini che hanno firmato una petizione online per dire no a questo sfrego. Confidiamo altresì nella saggezza della Soprintendenza che può e deve dare un contributo determinante affinché – conoscendo il valore storico, artistico e monumentale della città – risparmi a Senigallia un ponte autostradale in un contesto urbano. Meglio nulla che un mostro» concludono Mangialardi e Romano.

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