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Giornata contro la violenza sulle donne:
il presidente Simone Pizzi
«L’amore non è acquisto ma è cessione»

ANCONA – Il Consiglio comunale stamattina si è aperto con un momento di riflessione con gli interventi delle seconda carica del Comune, dell’assessore Orlanda Latini, dei consiglieri Stefano Foresi (Pd) e Luca Marcosignori (Ancona Protagonista)

 

Si è aperto stamattina con con un momento di riflessione per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Consiglio comunale di Ancona. Sul maxi schermo dell’aula campeggiava lo stesso manifesto che le attività commerciali di Corso Amendola hanno esposte nelle proprie vetrine e tutti i consiglieri comunali e assessori hanno imputato su giacche e maglioni la spilletta rossa simbolo della giornata.

Simone Pizzi

Il presidente del consiglio Simone Pizzi ha aperto la seduta ricordando a nome di tutta l’assise ce «Questo Consiglio comunale non può rimanere silente davanti a questo tema. Dietro a queste violenze è scritto il fallimento di una società che non riesce a promuovere reali rapporti paritari tra donne e uomini. I drammatici fatti di cronaca che ogni giorno leggiamo scuotono le coscienze di tutto il Paese e una società umana che si ispira a criteri di civiltà non può accettare e non può sopportare queste aggressioni alle donne – ha esordito – In un linguaggio moderno potremo dire che amore non è un acquisto ma è una cessione, non è possesso ma libertà. Quando ami davvero, esci da te stesso ed entri in una dimensione dell’altro che guarda un orizzonte eterno dunque contro la viltà del prepotente, contro la violenza ottusa che colpisce, contro la pretesa aggressiva di possedere, contro la perfidia dell’umiliare. Questo consiglio comunale di Ancona alzerà sempre il suo grido di protesta e per questo assieme all’assessore delle pari opportunità che ringrazio per averci donato il simbolo di questa giornata, abbiamo pensato di celebrare questa giornata attraverso 3 interventi: quello dell’assessore Orlanda Latini e di 2 consiglierei comunali, uno di maggioranza e uno delle forze di minoranza» ha concluso il presidente Pizzi.

Orlanda Latini

L’assessore Orlanda Latini ha fatto omaggio a tutto il parlamentino cittadino della pubblicazione della collana ‘I quaderni del Consiglio regionale delle Marche’ dal titolo ‘Disparità’ a cura dell’Associazione Reti culturali.«In Italia avviene un femminicidio ogni 3 giorni, nell’anno in corso si sono verificati oltre 90 femminicidi e al numero antiviolenza 15 22 sono arrivate 47.000 richieste di aiuto. Un fenomeno tragico che ormai è strutturale, non è più emergenziale ed è un problema che riguarda tutti. – ha sottolineato l’assessore – Perché la violenza contro la donna e’ una violenza contro la società intera. Ricordiamoci inoltre che prima di arrivare ad un femminicidio gli step della violenza sono innumerevoli, dalle liti ai lividi, minacce, insulti, svalutazioni e umiliazioni. Ogni possibile violenza verbale psicologica ed economica potete quindi capire come la violenza contro le donne rappresenta un’importante problema sociale e anche di sanità pubblica oltre ad essere una violazione dei diritti umani. La violenza ha effetti negativi a breve lungo termine sulla salute fisica mentale sessuale e riproduttiva delle vittime, che si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità. Ecco perché questa consapevolezza deve unirci tutti. Abbiamo il dovere di fare prevenzione tutta la società deve farsi parte attiva l’amministrazione comunale promuove durante tutto la cultura del rispetto l’autostima e l’autodeterminazione delle donne in particolare in questo mese si sono concentrate tante iniziative, dal sapersi difendere dalle aggressioni fisiche e psicologiche a prevenire situazioni a rischio e mettersi al sicuro. E’ questo il dovere dell’istituzione di una comunità civile che crede e investe sulla parità un valore assoluto, che richiede un cambiamento culturale che ripetiamo da anni e che si può realizzare solo con la partecipazione con l’impegno di tutti, donne e uomini». L’appuntamento di oggi pomeriggio alle 15:30, ad Ancona, è in piazza don Minzoni dove è presente da tempo una panchina rossa, per tanto periodo ‘chiusa’ dentro ad un cantiere. Panchina realizzata dagli esercenti del centro commerciale Amendola molto sensibili sull’argomento

Stefano Foresi

L’ex assessore e consigliere comunale Stefano Foresi (Pd), delegato all’intervento da tutte le opposizioni, ha invece rimarcato l’importante opportunità «per tenere alta l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, per parlarle, per far sì che ogni cittadino senta proprio l’impegno di garantire ad ogni bambino, ad ogni adolescente e ad ogni donna in primis il diritto alla vita e conseguentemente a vivere la libertà senza rimanere vittima di nessun tipo di violenza fisica e sessuale verbale o psicologica per mano troppo spesso di quei stessi uomini che dicevano di amarle. Da gennaio a ottobre in Italia si sono contati 98 femminicidi In un paese civile. Come nonno di 5 nipoti parlo con il cuore: su questa cosa insegniamo i nostri figli, ai nostri nipoti, il principio fondamentale del rispetto verso l’altra persona, nel senso più ampio del termine. Insegniamo loro ad accettare e metabolizzare una sconfitta l’importante è di costruire delle relazioni sane la capacità di gestire eventuali conflitti senza mai ricorrere alla violenza a tramite un confronto costruttivo. Impegnamoci per riuscire a creare delle nostre famiglie quel clima a sereno che favorisca un dialogo coi nostri ragazzi, che tendono invece sempre di più ad isolarsi con le moderne tecnologie. Dobbiamo ascoltare ascoltarli parlarci per educarli al significato dell’amore vero». Foresi ha poi evidenziato che famiglia e scuola hanno un ruolo fondamentale nella formazione dei giovani e nella prevenzione alla violenza di genere. «Dobbiamo investire in programmi di educazione nelle scuole con interventi anche di esperti. – ha chiuso Foresi rammentando quanto aveva già messo in campo le precedente amministrazione comunale – Mi sento di lanciare un appello alle istituzioni e rivolgo un appello alle donne invitandole a trovare il coraggio di denunciare i propri carnefici. E dobbiamo essere noi uomini. quotidianamente in ogni ambito familiare, lavorativo, sociale. a dare a mostrare il rispetto per le donne».

Luca Marcosignori

Infine il consigliere comunale Luca Marcosignori (Ancona Protagonista) ha sottolineato come il tema «che continua a scuotere le nostre coscienze perché purtroppo resta troppo spesso un’ombra silenziosa nelle nostre vite, non conosce i confini, non fa distinzioni di età di classe sociale e di etnia. La violenza si cela nei luoghi più intimi, dietro le porte di casa ma anche nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle strade che percorriamo. Parliamo di un’idea distorta di potere che si esercita nel silenzio, facendo credere alle donne che non meritano altro che sofferenza e che sono deboli e sono inferiori ma questo non è vero. – ha detto – Sappiamo bene tutti, infatti, che la donna con la sua capacità di amare, creare, di educare, di lottare e che rappresenta una risorsa imprescindibile per il benessere e l’evoluzione. In ogni momento storico la donna ha dimostrato un’incredibile capacità di resilienza, affrontando sfide personali onorarie ed economiche senza mai perdere la sua essenza e la sua dignità. La sua forza non si misura nel grandi gesti ma anche nelle piccole azioni quotidiane». Anche Marcosignori ha ribadito che «i numeri dimostrano la drammatica situazione. pertanto è fondamentale comprendere che la violenza di genere non è un fenomeno isolato ma una manifestazione tangibile prende di un sistema che per troppi anni ha tollerato e giustificato la subordinazione della donna. Oggi quindi non solo condanniamo la violenza ma ricordiamo anche che le donne non sono sole, che possiamo essere tutti loro sostegno che possiamo cambiare le cose per ogni donna che riesce a liberarsi dalla violenza diventa una vittoria per tutti noi. Ogni donna che trova il coraggio di denunciare era una luce che illumina la strada per le altre, la violenza sulle donne non è una lotta che possiamo permetterci di perdere una battaglia di tutti. Per un mondo dove la giustizia libertà non sia un privilegio ma un diritto dobbiamo agire dobbiamo impegnarci a tutti i livelli per creare una cultura del rispetto dell’uguaglianza e della solidarietà. Non possiamo più tollerare l’idea che la violenza contro di donne sia qualcosa che accada lontano da noi che sia un problema privato ad affrontare in segreto la violenza contro le donne è una responsabilità collettiva» ha concluso Marcosignori.

(Redazione CA)

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