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In crescita la raccolta degli olii esausti:
«Possono nascere combustibili green»  

FALCONARA - Nei primi 10 mesi del 2024 in città è stato già superato il quantitativo raccolto nel 2023 che si era attestato sui  17.500 chili

 

Dallo scarto può nascere una risorsa, parola di Marche Multiservizi Falconara. E’ cresciuta infatti la raccolta di oli esausti nel comune di Falconara. Nei primi 10 mesi del 2024 in città è stato già superato il quantitativo raccolto nel 2023. Risultati importanti per un bene prezioso che deve essere riciclato e che ha molteplici applicazioni. Anche in questa raccolta il cittadino è un alleato fondamentale: per poter essere recuperato, infatti, l’olio deve essere olio da cucina usato (ad esempio per le fritture), conferito in bottiglie di plastica chiuse con il proprio tappo e gettate nell’apposito cassonetto.

I punti di raccolta ed informazione messi in campo dalla utility cittadina hanno portato a risultati importanti negli ultimi anni. Ben 19.113 chili di oli esausti sono stati raccolti nell’anno 2021; 24.790 chili nel 2022 e altri 17.500 chili nel 2023. Mentre i 18.545 chili raccolti da gennaio ad ottobre di quest’anno fanno presagire un ulteriore trend di crescita. A incentivare la raccolta dell’olio esausto il fatto che Marche Multiservizi Falconara abbia messo a disposizione 100 contenitori dedicati, con la dicitura ‘Olioro’, dislocati nelle isole ecologiche presenti su tutto il territorio comunale.

Elisa Penna

«Una distribuzione capillare – spiega in una nota l’assessore all’Ambiente Elisa Penna – che permette a ogni cittadino di smaltire l’olio usato vicino a casa. Una buona abitudine dall’enorme impatto perché una volta riciclato, l’olio esausto può avere una vita nuova». Gli oli alimentari usati infatti possono essere recuperati in molteplici processi e applicazioni. In particolare può essere rigenerato per la produzione di biodiesel, un combustibile vegetale biodegradabile, non tossico, che può essere usato come carburante per autotrazione.

Mms Falconara trasporta l’olio raccolto ad una bio-raffineria dove viene utilizzato come componente per la produzione di biocarburante In questo modo il cerchio si chiude davvero, valorizzando uno scarto in carburante sostenibile: un rifiuto trasformato in risorsa che permette, almeno in parte, di evitare l’impiego di carburante di origine fossile  riducendo il contributo di emissioni di Co2 nel settore dei trasporti.

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