Stava attraversando un momento difficile della sua vita e così, un 46enne jesino, ha deciso di rivolgersi a una cartomante, contattata tramite whatsApp e trovata su un annuncio.
Dall’altra parte, una 48enne di Brescia che ha risposto dicendo che per risolvere definitivamente i suoi problemi avrebbe dovuto fare un rito per il quale servivano alcuni prodotti da acquistare, chiedendogli alcune somme di denaro da pagare di volta in volta con ricariche Postepay.
Così, a fine ottobre, effettuava le ricariche richieste per un importo complessivo di 700 euro. Con il passare dei giorni, il 46enne però capiva di essere vittima solo di raggiri comunicando alla sedicente cartomante che intendeva smettere e che non avrebbe più inviato alcuna somma di denaro.
Rivoltosi alla polizia, l’uomo durante la denuncia spiegava che la donna presentatasi come cartomante, l’aveva convinto ad inviarle una sua foto e un video nei quali era nudo e che, quando le disse che non era più disposto a pagare, lei aveva iniziato a minacciarlo di pubblicare il video e le foto sui social.
Per evitare ciò, avrebbe dovuto pagare 500 euro, sempre tramite ricarica Postepay.
L’uomo, ha tentato di convincere la donna ad accontentarsi di 100, secondo le sue disponibilità economiche, ma quest’ultima per obbligarlo a darle quanto richiesto, inviava il video in cui l’uomo era nudo, alla sua ex fidanzata.
Messo alle strette, per paura che potesse inoltrare il video ad altre persone, si è deciso a mandarle 300 euro ma lei gliene ha chiesti altri 200, minacciando di diffondere ad altri il video intimo.
L’intenzione dell’uomo di denunciarla, non aveva fermato i suoi propositi: «Ti conviene trovare un accordo, tanto nessuna polizia può trovarmi, non vivo in Italia».
Vista l’impassibilità e il cinismo della donna, ecco la decisione di denunciare il tutto al Commissariato. Accertamenti effettuati dalla squadra di polizia giudiziaria, sia con la ex fidanzata che confermava d’aver ricevuto il video intimo dell’uomo, sia con l’ufficio accertamenti giudiziari delle Poste, ha permesso di risalire all’identità della donna responsabile della vicenda intestataria del conto corrente nel quale erano confluite le somme di denaro: una donna italiana della provincia di Brescia, con precedenti per truffa e sostituzione di persona, e che aveva agito in altre occasioni con lo stesso modus operandi. Raggiunta dalla polizia del posto, su delega del Commissariato di Jesi, è stata indagata per il reato di estorsione e diffusione illecita di video sessualmente espliciti (il cosiddetto revenge porn) e denunciata alla procura competente.
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