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Il sindaco Francesco Pirani non ci ripensa:
«Dimissioni perché non ci sono le condizioni
per governare la città da qui al 2029»

OSIMO - Scadranno domani i termini dei 20 giorni per ritirare la lettera ma stamattina il primo cittadino l'ha comunicato nella riunione di maggioranza. «La mia decisione è collegata principalmente al rispetto che ho verso tutti gli osimani, contrapposto alla condotta tenuta da alcuni in questi 5 mesi nel Consiglio comunale. Sono intollerabili i ritardi nelle votazioni dei progetti. Le scuse e le garanzie di allineamento pubblicate ieri sui social da 4 consiglieri mi ricordano un po’ quello che io dicevo a mia madre il giorno dopo i colloqui a scuola. Anche Francesco Acquaroli con cui ho rapporti cordialissimi ha preso atto della situazione». L'appello di Confartigianato a un gesto di responsabilità

Francesco Pirani mostra la chiave della città il giorno del so insediamento a palazzo comunale

 

Nessun ripensamento del sindaco dimissionario: con l’arrivo del commissario prefettizio e la procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale, Osimo potrebbe virare verso nuove elezioni comunali nel 2025. Il condizionale è d’obbligo perché mancano poche ore ormai alla scadenza dei termini, fissati per domani 3 dicembre, e Francesco Pirani non sembra proprio intenzionato a ritirare le sue dimissioni da sindaco formalizzate 20 giorni fa. L’ha chiarito anche oggi durante la riunione di maggioranza che a mezzogiorno è andata in scena a Palazzo comunale. Ha tentato invano di convincerlo a ripensarci la massa accorsa in municipio di assessori, consiglieri comunali e candidati della coalizione civica- FdI che l’hanno supportato al primo e al secondo turno delle Amministrative a giugno 2024. Tutti meno i 4 consiglieri del gruppo consiliare ‘Liste civiche-Su la Testa’ che anche oggi non hanno partecipato all’incontro. Tra loro era assente giustificato Dino Latini, impegnato stamattina a presiedere il Consiglio regionale. Se i ‘pronostici’ della vigilia saranno confermati, nei prossimi giorni sarà nominato un commissario prefettizio che traghetterà la città dei ‘senza testa’ fino alle prima data utile per convocare i comizi elettorali, con molta probabilità nella primavera del prossimo anno.

e indossa la fascia tricolore

«Per quale motivo dovrei ripensarci? La situazione persiste invariata da 5 mesi. Non esistono le condizioni per ritirare le dimissioni perché non sussistono quelle per governare in serenità la città, da qui al 2029» ripete lapidario a telefono Francesco Pirani, imprenditore di 59 anni. «Ho chiesto a tutti quanti i 15 consiglieri di maggioranza una assunzione di responsabilità. – aggiunge – Mi sembra, a distanza di mesi, che i comportamenti adottati da 4 consiglieri nulla hanno a che fare con il senso di responsabilità che anche loro avevano verso la città e che tutti quanti insieme avevano condiviso ed espresso a gran voce in campagna elettorale. Le scuse e le garanzie di allineamento pubblicate ieri sui social mi ricordano un po’ quello che io dicevo a mia madre il giorno dopo i colloqui a scuola». Non l’hanno in sostanza ne convinto ne rassicurato le promesse scritte nero su bianco, forse ormai in zona Cesarini, nel post firmato da Dino Latini, Emanuele Carpera, Marco Monteburini e Filippo Zagaglia. Il gruppo consiliare Liste civiche- Su la Testa si è detto pronto per il futuro a seguire le indicazioni della maggioranza secondo la regola dell’‘obbedienza francescana’ richiamata nell’ultima seduta di giovedì scorso proprio da Latini, nel tentativo di archiviare i voti contrari in nome del programma elettorale non rispettato o le sedute consiliare fatte saltare per assenza del numero legale. Si è vociferato anche di dimissioni, chieste più o meno espressamente a qualcuno di loro, ma senza seguito concreto. Ognuno è rimasto al suo posto secondo il mandato consegnato dagli elettori.

Francesco Pirani

Pirani ci tiene anche a chiarire che i rapporti con il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, che ha caldeggiato insieme a Fratelli d’Italia la sua candidatura a sindaco, non sono stati intaccati dal precipitare degli eventi. «Ci siano sentiti 2-3 volte e ci siamo anche visti nell’ultima settimana. – conferma – C’è stato un rapporto assolutamente proficuo, collaborativo e non cordiale ma cordialissimo. Anche lui ha preso atto di quello che è accaduto ad Osimo sebbene si sia prodigato per cercare di trovare una soluzione con la sua mediazione. Ma la mia decisione è collegata principalmente al rispetto che ho verso la città di Osimo, verso tutti gli osimani, contrapposto alla condotta tenuta da alcuni in questi cinque mesi nel Consiglio comunale. E’ stato perso tanto tempo per situazioni che nulla avevano a che fare con gli interessi di Osimo, messi da qualcuno all’ultimo posto. Questo per me è inaccettabile e intollerabile. Ho perso mesi a confrontarmi con 4 consiglieri per cercare di avviare i progetti per la città. Non lo ritengo decoroso per come intendo io la gestione amministrativa, quindi vado a fare altro. – rimarca l’imprenditore – Chiudo questa parentesi della mia vita, mi prenderò 4, 5 o 6 mesi per recuperare il tempo perso per i miei progetti lasciati indietro. E poi vediamo che cosa succederà».

L’albero di Natale 2023 sullo scorcio di piazza del Comune a Osimo

Assicura però che gli osimani vivranno il Natale in una città vestita a festa. «Avremo ancora il tempo per convocare una seduta di giunta per definire gli ultimi dettagli- garantisce – Quest’anno monteremo un albero di Natale “tecnologico”, non l’abete inviato da Cortina per evitare uno spreco di gasolio e neppure il ‘Pandoro’ (l’albero high-tech custodito da anni nel magazzini comunali, ndr) perchè serviva una certificazione e non c’erano più i tempi per richiederla. Saranno accese le luminarie ed organizzati eventi. Purtroppo siamo arrivati ad allestire il cartellone natalizio all’ultimo minuto perchè siamo riusciti a votare la variazione di bilancio solo dopo un mese e mezzo, sebbene iscritta tra i punti all’ordine del giorno di ben 3 Consigli comunali (alcuni chiusi per assenza di numero legale, ndr). Anche in questo caso qualcuno non ha capito l’importanza di quel voto».

David Coppari

L’ultimo appello al sindaco dimissionario per invitarlo ad imboccare  la strada del dietrofront arriva da Confartigianato. «Richiamiamo ancora tutti ad un atto di responsabilità» osservano David Coppari, presidente dell’Area territoriale di Osimo di Confartigianato e il responsabile Emanuele Martelli, intervenendo nella complessa situazione che sta vivendo la città di Osimo.«La nomina di un commissario straordinario sarebbe un atto irresponsabile in un momento in cui le attività economiche sono in forte difficoltà, la tassazione è già di per sé alta e va tenuta sotto controllo, non certo ulteriormente aumentata per fare fonte a necessità di atti d’urgenza e straordinari» evidenziano in una nota.

Coppari e Martelli sottolineano come «serve stabilità e concertazione, non una gestione di emergenza con budget ridotti e una visione limitata al fare il minimo indispensabile, come sarebbe inevitabile in caso di commissariamento. Se chi è stato eletto dai cittadini osimani tiene veramente alla propria città lo dimostri ora con atti di grande responsabilità. Sono altre le sedi per esercitare la propria opinione politica e questa non può andare a discapito delle imprese e dei cittadini osimani che meritano massimi rispetto, attenzione e ascolto».

(m.p.c.)

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