Sì a una coalizione progressista contro il centrodestra, ma no a veti e no a un candidato presidente che serva solo a mantenere gli equilibri nel Pd. In estrema sintesi, è la posizione uscita dall’assemblea marchigiana di Italia Viva, che ha dettato la linea politica in vista delle prossime elezioni regionali. E lo fa mandando due messaggi chiari e netti agli alleati, in primis Pd e M5S.
E’ stata infatti approvata la mozione presentata dall’ex parlamentare Piergiorgio Carrescia che posiziona il partito sull’indirizzo indicato dal leader nazionale Matteo Renzi nel settembre scorso. Il documento riprende, per altro, diversi punti della relazione introduttiva della presidente regionale Fabiola Caprari ed esprime «ampia condivisione della proposta di Matteo Renzi di una chiara collocazione politica di Italia Viva nell’area progressista e riformista per un nuovo centro-sinistra» ed «un giudizio negativo sull’attuale maggioranza regionale e sulla sua inconcludente azione di governo soprattutto in settori nevralgici come quello della sanità e delle infrastrutture con pesanti ricadute sulla qualità della vita dei cittadini».
La scelta di Italia Viva Marche di apertura al dialogo per ricercare una convergenza fra i partiti dell’area progressista e riformista non è però acritica. «Il partito – sottolineano i renziani – non porrà ma non intende nemmeno subire veti e ribadisce che l’adesione ad una coalizione si dovrà fondare sulla pari dignità e sul rispetto reciproco, su un programma costruito insieme, su un candidato presidente di Regione che abbia dimostrato e dimostri attenzione verso il mondo riformista, che sia scelto in modo condiviso e non solo come punto di equilibrio interno del maggior partito della coalizione».
Italia Viva accoglie dunque la richiesta del Partito Democratico di cercare una sintesi fra le attuali forze di opposizione ma non dando per scontato l’esito del confronto. «Saremo al tavolo politico – aggiungono da Italia Viva – con disponibilità al dialogo portando proposte da condividere intanto, se possibile, con altri partiti, movimenti e associazioni che hanno sensibilità riformista per poter così caratterizzare con più forza le scelte della potenziale coalizione di un rinnovato centro-sinistra. Di certo il partito non delegherà ad altri la rappresentanza di quest’area politico-culturale moderata, di centro, riformista e progressista né sarà mero ratificatore di scelte fatte da altri. Valuteremo e decideremo le modalità di partecipazione elettorale dopo che sarà trovata, come auspichiamo, l’intesa su contenuti e sul candidato presidente».
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