Finocchio e radicchio sono le prime varietà orticole piantumate negli orti urbani di Vallemiano e Torrette, riportati a nuova vita grazie al progetto di recupero di suoli urbani REUSES (REstore Urban Sealed soil for alternative Ecosystem Service).
Avviato nel novembre dell’anno scorso, gli orti urbani, che ad oggi contano circa 100 metri quadrati ciascuno, sono il risultato della depavimentazione di aree asfaltate, a beneficio della produzione di prodotti orticoli.
«A gennaio raccoglieremo i primi frutti di un percorso che, dopo la rimozione dell’asfalto, ha previsto la preparazione del terreno, la piantumazione, il monitoraggio del suolo e l’attesa per la crescita delle piante; – spiega la responsabile del progetto Valeria Cardelli del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali (D3A) dell’Università Politecnica delle Marche – la particolarità del progetto Reuses in questo senso, non consiste soltanto nel riportare alla luce suoli di aree della città cementificate da anni, ma anche e soprattutto nel poter sondare il loro stato di salute , per verificarne le caratteristiche prima, durante e dopo la piantumazione».
Al momento, pertanto, i prodotti orticoli non sono ancora consumabili: sarà necessario attendere gli esiti delle analisi di suolo ed orticole per garantirne la sicurezza alimentare.
Per verificare lo stato di avanzamento degli orti urbani, l’Assessore all’Università Marco Battino ha recentemente effettuato un sopralluogo con il team di ricerca dell’Univpm.
Infatti, la realizzazione del progetto di conversione urbana dei suoli impermeabilizzati, è stata possibile grazie all’individuazione e alla concessione ad uso gratuito di due aree da parte del Comune di Ancona.
«In primo luogo ringrazio l’Università Politecnica delle Marche, in particolare il gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Stefania Cocco, per la proficua e sempre attiva collaborazione in progetti di ampio respiro come Reuses, il cui interesse pubblico è indubbio: da una parte le due aree individuate erano densamente cementificate e, grazie all’opera di conversione, sono tornate a nuova vita grazie alla trasformazione da suolo asfaltato a terreno nuovamente coltivabile, fornendo al contempo dati utili in merito allo stato di salute del suolo, – commenta l’Assessore Battino – dall’altra entrambe le zone assumono sin da oggi una funzione sociale imprescindibile, a beneficio di tutta la cittadinanza, grazie all’opera di sensibilizzazione e di consapevolezza in termini di conservazione delle aree verdi, ripristino delle zone urbanizzate e valorizzazione della coltivazione a chilometro zero».
I due orti si trovano esattamente a ridosso del parcheggio dell’ex mattatoio di via Vallemiano e nell’ex centrale del latte di Torrette; sono entrambe facilmente individuabili dalla cittadinanza e, grazie alla loro posizione logistica, gli utenti potranno agevolmente constatare lo stato di avanzamento dei lavori e delle coltivazioni.
Il progetto Reuses è finanziato dall’Unione Europea grazie al bando ‘Next Generation Eu’ del Pnrr – Missione 4, Componente 2, Investimento 1.1 del Prin (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale) del 2022.
Per coinvolgere la cittadinanza e contribuire a diffondere modalità e finalità degli orti urbani, è attivo un questionario a cura di Reuses per sondare il livello di conoscenza del pubblico in materia di orti urbani, fra attività di giardinaggio e risvolti sociali.
«Invitiamo tutte le persone, di qualsiasi età, a partecipare al questionario – conclude Battino – perché è importante comprendere il livello di conoscenza in merito a materie di suolo, botanica e giardinaggio, ma anche e soprattutto testare la sensibilità nei confronti di un’attività dagli importanti aspetti sociali: dallo spirito di aggregazione al senso di appartenenza al quartiere, dai risvolti psicofisici derivanti dal contatto con la natura e, non ultima, la conversione di un suolo urbano impermeabilizzato in nuova area verde».
Per partecipare al sondaggio, dalla durata di pochi minuti, è sufficiente cliccare qui: https://shorturl.at/OjoJy
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