facebook rss

Commercio online
di apparecchiature fotografiche:
sequestro per 6,5 milioni di euro

ANCONA - La Guardia di Finanza ha scoperto che in soli 4 anni sono stati evasi oltre 24,5 milioni di euro di cui 13,5 milioni di imposte dirette, 8 milioni di Irap e 3 milioni di Iva

Un articolato meccanismo elaborato per evadere le imposte, attraverso la creazione di numerosi schermi societari fittizi in Italia e all’estero.
E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Ancona. L’operazione, condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo dorico, ha permesso di ricostruire un imponente commercio di apparecchiature fotografiche, immesse sul mercato italiano negli ultimi anni da un uomo residente nel ravennate, in totale evasione di imposte. In soli 4 anni sono stati evasi oltre 24,5 milioni di euro di cui 13,5 milioni di imposte dirette, 8 milioni di Irap e 3 milioni di Iva.
In particolare, l’ideatore del sistema evasivo aveva creato un meccanismo particolarmente insidioso che prevedeva l’approvvigionamento di prodotti fotografici di provenienza asiatica, tramite società lussemburghesi riconducibili a lui.

La merce veniva successivamente ceduta solo cartolarmente a una rete di imprese avvicendatesi negli anni e dislocate in diverse regioni quali: Puglia, Emilia Romagna e Marche; tutte gestite dal ravennate ma intestate a diversi prestanome che sistematicamente omettevano la presentazione delle dichiarazioni fiscali. Imprese che erano infatti costituite con il solo intento di rimanere operative per un periodo di tempo limitato, al termine del quale venivano sostituite da altre. Così facendo, il responsabile introduceva nel mercato nazionale prodotti a un prezzo altamente competitivo, grazie agli immediati effetti generati dall’omesso versamento delle imposte che, di fatto, costituiva il sostanziale profitto, con conseguente grave danno alla concorrenza per le imprese operanti legalmente nel medesimo settore.

Al termine dei passaggi cartolari, le apparecchiature fotografiche venivano rivendute sottocosto sia a grossisti del settore sia direttamente ai consumatori finali, tramite un sito web pubblicizzato anche sui principali motori di ricerca.
In base a quanto riscontrato dai finanzieri di Ancona, il tribunale di Ravenna ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo per 6,5 milioni di euro che ha consentito di sequestrare quote societarie, disponibilità finanziarie e beni immobili, formalmente intestati a soggetti interposti, ma di fatto nella disponibilità del principale indagato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X