di Maria Paola Cancellieri
Risollevati a sinistra, frastornati a destra. L’eco delle dimissioni del sindaco di Osimo è arrivata fino a Bruxelles dove l’europarlamentare Carlo Ciccioli, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia non nasconde lo sconcerto.
Ciccioli, lei è stato un po’ il promotore di questa alleanza elettorale tra Fdi e le Liste civiche di Dino Latini, ha supportato la scelta del candidato sindaco Francesco Pirani e poi ha insistito perché al ballottaggio anche la coalizione civica di Sandro Antonelli si unisse per sostenerlo. Immaginava che finisse così?
«No, non ho parole. Penso che il ‘caso Osimo’ sia stato un capolavoro di follia, è come vincere la coppa e buttarla via. Sono stato uno degli autori dell’accordo iniziale e ho creduto moltissimo nel fatto che tutti potessero andare d’accordo per creare grandi progetti per Osimo. Non è stato così però posso garantire che i rapporti con Ancona e con la Regione sono sempre stati ottimi sia con Pirani che con Latini».
Con il senno del poi ha valutato che esistevano già i presupposti all’origine per capire che sarebbe finita male? Qualche senso di colpa è affiorato?
«No, nessun senso di colpa. Abbiamo vinto le elezioni comunali 2024, quindi abbiamo raggiunto il risultato. A monte c’è che il voto delle Primarie, ad aprile 2023, ha spaccato le Liste civiche e si sono creati sospetto di tradimenti e asti. La verità è che quelle Primarie qualcuno le ha perse e qualcuno altro, Sandro Antonelli, le ha vinte. Nessuno ha tradito a mio giudizio. Da li si sono originate tante tensioni, Latini non ha accettato molti passaggi e Pirani una volta eletto non voleva ‘cedere la delega di sindaco’, cito testualmente quello che ha ripetuto lui stesso in più occasioni. Entrambi hanno un carattere forte, e come diceva Oscar Wilde “Chiunque ha carattere ha sempre un brutto carattere”».
Possibile che nessuno sia riuscito a farli ragionale spiegando che dovevano farsi reciproche concessioni?
«C’è stata una incompatibilità di fondo, e nella mediazione ognuno proponeva soluzioni incompatibili per l’altro. Quello che sorprende è che non c’era alcuna frattura politica sui progetti per Osimo. Non c’erano motivazioni tecniche alla base di queste incomprensioni. Nessuno però ha accettato in qualche modo, anche visivamente, di essere subalterno all’altro. All’inizio mi sono speso io per quanto riguarda la campagna elettorale. Poi chi ha provato in tutti i modi a trovare una mediazione è stato Francesco Acquaroli, insieme a dirigenti regionali e nazionali, all’on. Antonio Saccone dell’Udc. Non c’è stato niente da fare. Si sono dimostrati entrambi inconciliabili su questioni personali non tanto su questioni amministrative».
E adesso?
«Adesso ha perso la città ma Fratelli d’Italia insieme ai partiti del centrodestra, alla Lega e Forza Italia, all’Udc, non avrà alcun problema a riproporre una coalizione per le prossime Amministrative del 2025. Il nostro partito non ha avuto problemi né con Pirani, né’ con Latini perché insieme abbiamo contribuito a conquistare il ballottaggio. Lo scontro successivo è stato tutto ‘civico’ tra Pirani, Latini e Antonelli. FdI ha solo cercato di ricomporre questo strappo senza riuscirci, purtroppo».
Chi ha sbagliato di più secondo lei, Pirani o Latini?
«Latini è consigliere regionale e avrebbe dovuto svolgere il ruolo di padre nobile occupandosi delle questione marchigiane come rappresentante della città di Osimo in Regione. Questo non significa che non doveva essere propositivo sui progetti osimani ma avrebbe dovuto lasciare margini di amministrazione al sindaco della sua città d’origine. Ecco questo sarebbe stato il corretto e giusto equilibrio, invece si è innescato questo braccio di ferro dal quale Pirani si è sfilato e l’epilogo sono state le sue dimissioni da sindaco. Ripeto le incompatibilità sono state insuperabili. Anche rassegnare le dimissioni da consigliere comunale all’ultimo momento è sembrata quasi una presa in giro».
Non è che anche lei ha qualche vecchia ruggine con Latini?
«Assolutamente no. Posso dire che è stato uno dei consiglieri regionale con i quali ho maggiormente collaborato nei quattro anni di contributo nell’Assemblea legislativa delle Marche. Addirittura sono stato il suo sostituto in Commissione bilancio, in quanto come presidente del Consiglio per statuto non poteva. Voglio aggiungere anche che ad Osimo abbiamo assistito a Consigli comunali dove veniva fatto mancare il numero legale in sedute convocate per surrogare consiglieri comunali dimissionari, che come anche il Tar Marche ha chiarito, era un atto dovuto. Era una convalida obbligatoria di legge. Io credo che hanno perso tutti, anche l’opposizione di sinistra che spesso non è entrata in aula neppure per permettere il completamento di quelle surroghe di rappresentanti legittimamente eletti, Un teatrino smentito dai giudici»
La campagna elettorale riparte subito…
«Si e credo che per le prossime Comunali, salvo sorprese, vedremo di nuovo tre schieramenti in campo ad Osimo: il centrodestra, il centrosinistra e le Civiche »
Insomma Dino Latini farà ancora da ago della bilancia?
«Certo Dino Latini è un personaggio ma il centrodestra dovrà individuare il suo candidato, una persona che convinca tutti»
Pirani può ancora candidarsi a sindaco?
«E’ davvero prematuro pensarlo e comunque dovrà prima di tutto chiarire lui le sue intenzioni»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati