facebook rss

Nuovo venerdì nero
per lo sciopero dei trasporti:
stop a treni e bus

LAVORO – L’ha proclamato per l’intera giornata del 13 dicembre per i settori pubblico e privato il sindacato Usb

 

Un altro venerdì di sciopero dei trasporti. Per l’intera giornata del 13 dicembre ha annunciato l’adesione alla mobilitazione generale di tutte le categorie pubbliche e private (24 ore) la segreteria regionale dei trasporti Usb Lavoro Privato. Conerobus comunica che per gli impiegati è prevista l’astensione al lavoro per intero turno/intera giornata. Idem per il personale amministrativo, di terra, di officina e lavaggio, addetti ai servizi interni (Operai ed impiegati) che rispetteranno lo stop intero turno/intera giornata nel rispetto delle norme vigenti con la salvaguardia dei servizi minimi essenziali. Il personale viaggiante invece si fermerà dalle ore 8:30 alle ore 17. Dalle ore 20 sino a fine servizio con rientro delle vetture nei depositi di appartenenza.

«Dall’inizio dello sciopero, ore 8:30 ed ore 20, nessuna partenza utile dai capolinea o stazioni terminali dovrà essere effettuata. – si legge nella nota sindacale – Il personale comandato su turni a nastro, giunto a destinazione, all’inizio dello sciopero rientrerà fuori servizio nei depositi di appartenenza e riprenderà il normale servizio alla fine dello sciopero. Le vetture provenienti dai vari capolinea, una volta giunte al primo cambio utile, rientreranno fuori servizio nei depositi di appartenenza, per riprenderlo alla fine dello sciopero. Se il turno del lavoratore scioperante dovesse essere coincidente con il cambio, il lavoratore montante avrà a disposizione l’autobus dello scioperante. La ripresa del servizio per il personale viaggiante sarà conforme agli specifici accordi aziendali in vigore in riferimento alle disposizioni della Commissione di Garanzia».

Sono esclusi dallo sciopero i servizi per disabili e i servizi di scuolabus. La mobilitazione è indetta, tra le varie motivazioni, «contro Io politico economico del Governo Meloni esplicitato nello manovra economico per il 2025; – specifica il comunicato sindacale – contro il crescente coinvolgimento dell’ltalia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocidio governo israeliano; contro i progetti di riforma del premierato e della autonomia differenzita e per i forti aumenti salariali oltre il recupero delll’inflazione reale»

Gli aderenti allo sciopero chiedono inoltre «una nuova indicizzazione che leghi i salari all’aumento reale del costo dello vita; una vera politica di difesa e rilancio della Sanità Pubblica; una vera tassazione sui superprofitti di banche e compagnie energetiche; la cancellazione delle leggi che hanno introdotto precarietà e liberalizzazione, quali il nuovo codice degli appalti; la stabilizzazione di tutti i precari, lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già espletati. Nel precedente sciopero azionale indetto dalla organizzazione sindacale Usb, la percentuale di adesione è stata pari al 4,55%% del personale interessato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X