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Antenna a Portonovo: protesta il Poggio
Raccolte 500 firme, presto l’assemblea

ANCONA – I residenti della frazione si sono mobilitati contro il posizionamento della stazione radio base di radiocomunicazioni presso il parcheggio di Pieri e per il 12 dicembre hanno invitato all’incontro pubblico anche il sindaco Daniele Silvetti e il presidente del Parco del Conero

L’area dove dovrebbe essere posizionata l’antenna

 

Assemblea pubblica, il prossimo 12 dicembre alle ore 18 presso il teatro del Poggio di Ancona organizzata da un gruppo di abitanti e residenti della frazione di Ancona che hanno raccolto in poco più di un mese 500 firme contro il posizionamento della stazione radio base di radiocomunicazioni presso il parcheggio di Pieri a monte di Portonovo. All’incontro sono stati invitati a partecipate, tra gli altri, anche il sindaco Daniele Silvetti, il presidente del Parco del Conero, i consiglieri regionali Dino Latini e Maurizio Mangialardi, firmatari della proposta di legge 262, l’avvocato Tommasso Rossi delegato Marche del Wwf Italia.

«Le nostre motivazioni si basano sull’insostenibilità dei danni alla salute pubblica, all’ambiente, al paesaggio e all’economia locale che verrebbero a ricadere sull’intera Comunità del Poggio, e non solo, con il posizionamento dell’antenna Iliad in una zona all’interno di un Parco Regionale del Conero, limitrofa alla Zona Protetta Speciale di Natura2000, in cui sono in vigore vincoli e regole ferree per quanto concerne la tutela ambientale e paesaggistica. Vincoli e normative stringenti che devono essere rispettati e non ignorati. – si legge nella nota inviata dagli organizzatori dell’assemblea – Una struttura di 36 metri di altezza come può non essere considerata una struttura impattante per la bellezza e unicità del paesaggio del Conero, oltre che nociva per la salute, viste le emissioni di onde elettromagnetiche derivanti dall’applicazione dei protocolli 4G e 5G che espongono al rischio di cancerogenicità ambientale, dovuto all’aumento dell’inquinamento elettromagnetico di fondo? Si rammenta che la normativa comunitaria, nazionale e regionale prevende precisi divieti nonché l’obbligo di considerare altri siti limitrofi».

Secondo i firmatari della petizione «non va infine sottovalutato l’aspetto prettamente economico, considerato che una simile struttura non farà altro che deprezzare il valore commerciale delle abitazioni dell’intero paese procurando un evidente danno anche alle attività turistico -ricettive che si trovano prossime al luogo della presunta installazione dell’antenna. Per questi motivi chiediamo alle autorità preposte di sospendere, anche in base al principio di precauzione applicato da numerosi altri Comuni italiani, la realizzazione della stazione radio base in oggetto e di rivedere la fattibilità del progetto, tenendo presente che è anche nostra intenzione tutelarci in maniera legale per difendere l’ambiente naturale e la salute della nostra comunità» chiude il comunicato.

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