Confartigianato, Cna e Confcommercio esprimono il loro dissenso verso la gestione unilaterale del Bilancio di Previsione 2025 da parte del Comune di Ancona, sottolineando l’importanza dell’unità delle tre sigle nel difendere gli interessi delle micro e piccole imprese, oltre che dei cittadini.«Apprendiamo con grande stupore, attraverso gli organi di stampa, che la Giunta comunale ha discusso il Bilancio senza il minimo coinvolgimento del mondo associativo. In un contesto economico così complesso, questa scelta rappresenta un precedente grave e inaccettabile, che mortifica il dialogo e la collaborazione che da sempre caratterizzano il rapporto tra le istituzioni e le associazioni rappresentative del tessuto economico locale» scrivono nel comunicato a firma congiunta per la Confartigianato di Ancona Paolo Longhi (presidente) e Luca Casagrande (segretario); per la Cna di Ancona Raffaele Giorgetti (presidente) e Andrea Cantori (segretario) e per la Confcommercio di Ancona Michele Angelo Zannini (presidente).
I presidenti e i responsabili comunali delle tre associazioni esprimono profonda delusione per l’atteggiamento dell’assessore al Bilancio, Giovanni Zinni, «che ha ignorato l’importanza di un confronto preventivo e costruttivo con le parti sociali. Tale comportamento rappresenta una palese mancanza di rispetto verso le imprese e i cittadini, vanificando il ruolo propositivo che Confartigianato, Cna e Confcommercio hanno sempre svolto per contribuire alla vitalità e attrattività della città. – prosegue la nota – La decisione di escludere le associazioni è particolarmente grave alla luce delle sfide che Ancona deve affrontare: dalla manutenzione e il decoro urbano al sostegno economico per le imprese, fino al rilancio delle diverse zone della città e al miglioramento della percezione della sicurezza. Su questi temi, il confronto e la collaborazione con le associazioni rappresentano strumenti essenziali per garantire soluzioni efficaci e condivise».
«Ricordiamo – sottolineano Paolo Longhi e Luca Casagrande, presidente e responsabile comunale di Confartigianato – che le aziende nel Comune di Ancona nell’ultimo triennio sono calate di 3.000 unità rispetto alle 1.824 nuove aperture. Il confronto sulla manovra di bilancio rappresentava un momento importantissimo per definire una strategia di rilancio della città». «Secondo quanto riportato dalla stampa – spiegano Raffaele Giorgetti e Andrea Cantori, presidente e segretario della Cna di Ancona – il Comune prevede maggiori entrate derivanti dalla rimodulazione delle tariffe di sosta. Tuttavia, l’assessore Zinni aveva assicurato che questo provvedimento non sarebbe stato utilizzato come strumento per fare cassa e che si sarebbe istituito un tavolo di confronto con le associazioni per definire nel dettaglio le aree interessate, le tariffe applicate e le modalità operative. Oggi – continuano Giorgetti e Cantori – scopriamo invece dai giornali che le entrate previste sono già state inserite in bilancio. Ci chiediamo allora quale sia il senso di costituire un tavolo di confronto quando le decisioni sembrano essere già state prese senza alcuna consultazione».
«Per la crescita coordinata della grande Ancona sempre di più appare indispensabile la sinergia con le associazioni di categoria che fungono da termometro della situazione socio economica delle piccole imprese locali» ha dichiarato Michele Angelo Zannini, presidente della delegazione di Ancona Confcommercio Marche Centrali. Confartigianato, Cna e Confcommercio ribadiscono con forza l’importanza di un dialogo costruttivo tra amministrazione e parti sociali, richiamando il Comune di Ancona al rispetto del ruolo fondamentale che queste associazioni svolgono per il benessere della città. Solo attraverso un confronto aperto e trasparente è possibile affrontare le sfide economiche e sociali con soluzioni condivise e realmente efficaci.
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