Osimo commissariata, Staffolani: «Poca
Destra nella passata Amministrazione»
Dsp: «Partiti e civici ‘ladri di diritti’»

Osimo, Palazzo comunale

«’Ladri di diritti’». E’ l’accusa lanciata dai vertici regionali di Democrazia Sovrana e Popolare   a «coloro che hanno lasciato una grande città  marchigiana  senza amministrazione». Maurizio Castellani (vice-coordinatore regionale di Dsp) e Andrea Loccioni (coordinatore Provinciale Dsp Ancona ), esponenti del movimento fondato da Marco Rizzo e Francesco Toscano, in una nota congiunta esprimono «solidarietà ai cittadini osimani che, a causa di litigi dettati da indicibili interessi particolari di partiti e sedicenti civici, si ritrovano senza governo della città nonostante abbiano espresso chiaramente il loro voto».

Marco Rizzo a Osimo (archivio)

A loro giudizio si tratta «di un furto del diritto ad essere amministrati che incide anche sul cartellone delle iniziative per le festività natalizie, molte delle quali risultano annullate per questa condizione di vuoto amministrativo. Ormai la perdita dei valori tradizionali ci costringe a considerare come normale persino la scomparsa del Natale per gli interessi particolari dei partiti di sistema che rubano al popolo anche occasioni di festa collettiva».

Dopo le dimissioni del sindaco Francesco Pirani e il commissariamento del Comune, da destra a sinistra a livello locale, si cerca di fare un’analisi politica di quello che non ha funzionato. «C’era poca Destra nella passata Amministrazione. Con un assessore su 7 e soli due consiglieri comunali su 15, la nostra azione, nonostante la lealtà e correttezza dimostrata, è stata poco incisiva» commenta suoi l’ex assessore Michela Staffolani (FdI) replicando a quanto sostenuto dal Psi che chiede la riconferma della candidatura a sindaco per il centrosinistra di Michela Glorio anche per le prossime Amministrative 2025.

Michela Staffolani

Per Staffolani «è abbastanza evidente come la crisi di mandato sia stata causata dal mondo Civico, che per tantissimi anni ha funzionato bene ad Osimo, catalizzando gran parte dei voti, anche grazie ad un leader carismatico. Un mondo che, però, ha dei limiti: non guarda oltre le mura romane, non risponde a nessuno, non ha una visione complessiva territoriale. Chi fa parte di un partito, invece, deve tener conto di indicazioni, che possono essere condivise, argomentate, spiegate, ma che sono frutto di esigenze anche extraterritoriali. E sia chiaro, non ha accezione negativa questa affermazione, anzi, tener conto del bene comune e complessivo è sempre un fattore positivo. Chiaro che se la stabilità fosse dipesa dalla Destra, la soluzione alla crisi si sarebbe trovata. O meglio, se la stabilità fosse dipesa da un partito, destra o sinistra che fosse, si darebbe trovata» sostiene l’ex assessora.

Stefano Simoncini

Anche Stefano Simoncini, ex presidente del Consiglio comunale fa autoanalisi come fondatore delle Liste civiche storiche di Osimo, ormai proiettato verso altri lidi. «Credo possa dirsi conclusa una straordinaria stagione politica trentennale nella quale le sorti della città erano sapientemente rette da persone animate da autentico spirito di servizio e creatività amministrativa. Un impegno assiduo e costante per il solo bene comune senza farraginose intermediazioni ideologiche o partitiche. Ringrazio di cuore quanti mi hanno sostenuto in questi anni di impegno amministrativo che continua comunque» annuncia.

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