Formazione, aggiornamento, confronto. C’è questo e molto altro nel workshop “Strategie didattiche per l’attività sportiva giovanile” svolto ad Ancona per tre intense giornate da venerdì a domenica. Un appuntamento inserito nella serie di eventi dal titolo “L’Atletica Italiana da Paris 2024 a Brisbane 2032 step Los Angeles 2028” che stavolta, dopo gli incontri dello scorso autunno e della primavera, è dedicato ai formatori tecnici territoriali e organizzato dal Centro Studi & Ricerche della Fidal.
Tanti i presenti, tra il PalaCasali e la sala Terzo Censi di Sport e Salute, per seguire con interesse gli argomenti trattati da relatori di spessore, vista l’attuale necessità di privilegiare lo sviluppo di competenze orizzontali insieme a quelle più strettamente tecniche: norme regolamentari e comportamentali, aspetti psicologici e sociologici. In parallelo si è tenuto anche il corso di safeguarding, rivolto ai componenti Comitato Nazionale, che come l’intero workshop è riconosciuto dalla Scuola dello Sport. L’obiettivo della tre giorni è di condividere struttura e format didattici per le varie discipline dell’atletica e per la valutazione finale. Sarà poi varato il nuovo Albo dei formatori tecnici territoriali a cui potranno attingere i Comitati regionali per gli eventi formativi di loro competenza nell’ambito tecnico. A fare gli onori di casa, il presidente Fidal Marche Fabio Romagnoli: «Siamo contenti che sia stata scelta Ancona per questo evento, che rappresenta un’occasione di crescita culturale e anche un modo per ritrovarsi. È importante, perché mancava da diverso tempo, e abbiamo fornito da parte nostra il supporto logistico all’organizzazione del Centro Studi & Ricerche».
PATRIMONIO FORMATIVO – Nella giornata inaugurale, il saluto del presidente Fidal Stefano Mei che ha sottolineato la ripresa del percorso di aggiornamento e il rilancio del Centro Studi & Ricerche. Significativa la relazione del consigliere federale Domenico Di Molfetta sulle attività intraprese mentre il segretario generale Fidal Alessandro Londi ha evidenziato che la Federazione ha il ruolo di certificatore della qualità del tecnico di atletica leggera come lavoratore sportivo. «Rinnovata partecipazione – le parole di Giuliano Grandi, coordinatore del Centro Studi & Ricerche Fidal – e interventi di qualità sulle tematiche trasversali che la società moderna impone di conoscere, per avere una visione completa, a chi si occuperà di formare gli istruttori. È un ritorno al lavoro in presenza con scambio diretto di competenze, che mancava dal 2017 se si considera che l’esperienza del 2020 era stata gestita a distanza. La cultura sportiva è nel nostro dna e non ci possiamo rinunciare. Da qui uscirà un importante patrimonio formativo con un manuale didattico, redatto come opera collettiva dei partecipanti, pubblicato come supplemento di AtleticaStudi».
PRATICA E TEORIA – Il pomeriggio di sabato al PalaCasali è stato caratterizzato da quattro panel con lavori di gruppo, coordinati da uno o più esperti: ostacoli (Gianni Tozzi e Giorgio Ripamonti), endurance (Federico Leporati, Antonio Dotti, Fabrizio Anselmo), salti (Claudio Mazzaufo, Andrea Giannini, Giulio Ciotti, Graziano Camellini), lanci (i tecnici ascolani Nicola Silvaggi e Armando De Vincentis con Francesco Angius) dopo una sessione comune sul mondo della disabilità e il concetto di “atletica unica” con Mauro Ficerai, vicepresidente Fidal Marche e referente tecnico nazionale Fisdir, e sulle tecniche di comunicazione didattica con Laura Bortoli. Nella conclusione il focus è stato sulla valutazione delle prestazioni, con Franco Merni e Nicola Silvaggi. Tra gli interventi della prima giornata anche quelli di Katia Redini (informatica), Stefano Carotti (sicurezza) e Riccardo Lamborghini (“generazione Z” e ruolo del formatore come motivatore) oltre a Maria Cecilia Morandini per i codici di condotta. Presenti tra gli altri il vicesindaco di Ancona e assessore comunale allo sport Giovanni Zinni e il presidente Coni Marche Fabio Luna.
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