di Redazione CP (foto e video di Paolo Giardini)
Ha ucciso la moglie colpendola ripetutamente e poi ha tentato il suicidio con un coltello. La vittima è Emanuela Massicci di 45 anni. E’ accaduto questa mattina poco prima delle 7 a Ripaberarda, nel comune di Castignano, in provincia di Ascoli Piceno. Arrestato il marito, il 48enne Massimo Malavolta, che si trova attualmente ricoverato e piantonato all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli. Non è grave.
Il delitto si è consumato all’interno della camera da letto. Dalle prime ricostruzioni, la donna è morta per le percosse subite: sul suo corpo sono state rinvenute diverse tumefazioni e nessuna ferita letale da arma da taglio, come si era ipotizzato in un primo momento. Non hanno assistito direttamente alla morte della mamma e al tentato suicidio del padre, i figli di 8 e 10 anni, che erano in casa ma in un’altra stanza. I bimbi sono ora affidati alle cure dei nonni materni.
L’uomo nel giugno 2015 era finito ai domiciliari per lesioni aggravate e atti persecutori verso un’altra donna. Era stato poi condannato in via definitiva nel 2018 a sei mesi e 20 giorni per molestie, con pena sospesa. A dare l’allarme, stamattina, è stato il padre di lui, chiamato dal figlio dicendo che la moglie non stava bene e non respirava. Il padre ha così attivato i soccorsi. Ad aprire la porta di casa al personale sanitario del 118 sono stati proprio i due bambini, subito messi al sicuro in un’altra stanza della casa.
I vigili del fuoco hanno forzato la porta della camera da letto della coppia, che era chiusa a chiave dall’interno. I soccorritori hanno trovato l’uomo seduto a letto, insanguinato e con un coltello in pugno. La moglie stesa accanto, immobile. Sono intervenuti anche i carabinieri che hanno disarmato l’uomo, che nel frattempo si era accasciato quasi privo di sensi per la cospicua perdita di sangue dovuta ai tagli che si era provocato ai polsi. Soccorso dal personale sanitario l’uomo è stato trasportato in ospedale. Per la donna non c’era più nulla da fare.
Dagli elementi emersi anche nel corso del più accurato sopralluogo effettuato immediatamente dopo con rilievi tecnici da parte dei carabinieri e la partecipazione di due medici legali incaricati dalla Procura, è emerso che la donna presentava numerose tumefazioni al volto e in varie parti del colpo. Non presentava lesioni vitali da colpi di coltello. Ma le cause della morte saranno ulteriormente da appurare.
Non vi era mai stata nessuna denuncia da parte della donna uccisa nei confronti del marito, né alcuna segnalazione o intervento da parte delle forze di polizia per liti in famiglia, percosse, minacce o altro.
(ultimo aggiornamento delle 13,35)
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