Una serie di posti di controllo effettuati dalla polizia locale lungo le strade di Falconara, che si sono messi sulle tracce di un sospetto sodalizio tra la riviera adriatica e la costa campana, che offrirebbe copertura a persone dedite a truffe e altri reati contro il patrimonio, attraverso l’attività di noleggio auto.
Su disposizione dell’autorità giudiziaria di Bologna e Novara, lo scorso settembre gli agenti del nucleo di sicurezza urbana di Falconara hanno eseguito perquisizioni a Napoli e Castel Volturno, nei locali commerciali e nelle abitazioni private di alcune persone, tutte tra i 30 e i 40 anni, sospettati di esercitare l’attività di locazione veicoli ‘irregolare’.
L’ipotesi è che i mezzi venissero utilizzati per effettuare truffe e furti lungo tutta la riviera adriatica.
L’indagine vede al momento indagati tre campani per reati che vanno dalla falsità ideologica e nei registri alla truffa ai danni dello Stato.
L’operazione era partita dai controlli sui veicoli in transito, svolti dalla polizia locale di Falconara, che avevano portato a individuare e denunciare una persona gravata da un foglio di via dal territorio, che utilizzava i veicoli forniti dalla società di auto noleggio, di fatto fungenti da prestanome in quanto non forniscono i dati dei reali conducenti dei mezzi spesso impiegati in truffe o furti.
L’attività di contrasto all’odioso fenomeno delle truffe ai danni agli anziani viene portata avanti dal personale di polizia locale con grande impegno nel quadro di un’azione svolta sempre in sinergia con le forze di polizia statali, coordinando attività di controllo del territorio ad azioni mirate nei confronti delle organizzazioni che gestiscono il lavoro ed organizzano le truffe.
«L’attenzione della nostra polizia locale verso tutti i soggetti sospettati di commettere truffe, specie a scapito degli anziani, è sempre massima – dice il sindaco Stefania Signorini -. Voglio ringraziare il nostro Comando per il grande impegno e l’attenzione al controllo del territorio falconarese, con interventi estesi anche fuori dai confini regionali a tutela delle fasce più deboli della nostra popolazione».
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