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Botti di fine anno: «Nessuna ordinanza
dall’amministrazione uscente»

OSIMO - A denunciarlo è l’ex vice sindaca di Osimo, Monica Bordoni che aggiunge come «tuttavia, molti altri Comuni hanno deciso di regolamentare in maniera più mirata l’uso dei petardi dimostrando che una gestione responsabile è possibile»

Monica Bordoni

«L’amministrazione uscente ha scelto di non adottare un’ordinanza sindacale che vieti in modo assoluto l’uso di petardi e fuochi d’artificio durante le festività di fine anno, ritenendo che tali provvedimenti siano di dubbia legittimità e difficili da applicare in modo efficace».
A denunciarlo è l’ex vice sindaca di Osimo, Monica Bordoni che aggiunge come «tuttavia, molti altri Comuni hanno deciso di regolamentare in maniera più mirata l’uso dei botti, dimostrando che una gestione responsabile è possibile. Nessuna imposizione di divieto generalizzato, ma la possibilità di definire alcune aree in cui l’utilizzo di fuochi d’artificio sia vietato o limitato, per garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini e degli animali».
Per la Bordoni le aree sensibili da tutelare sono: «il centro storico, per preservarne il decoro e la quiete; le vicinanze di residenze sanitarie o aree con alta concentrazione di anziani, per proteggere le persone più fragili; le zone rurali con presenza di animali domestici e selvatici, canili, gattili , spesso spaventati e disorientati dai rumori forti e i quartieri densamente abitati, dove i botti possono rappresentare un rischio maggiore per l’incolumità».
Per questo motivo «ho scritto al commissario prefettizio affinché una campagna di sensibilizzazione sia effettuata, sottolineando l’importanza di rispettare queste indicazioni, per conciliare il diritto a festeggiare con la tutela della sicurezza pubblica, degli animali e della quiete urbana. Un invito verso tutti i cittadini a riflettere sull’impatto dei botti e a scegliere forme di divertimento più sostenibili e rispettose, ricordando che il benessere della comunità dipende anche dai comportamenti individuali».

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